Prospettive e consapevolezze

Capire il presente, orientare il futuro. Parte in Veneto l’indagine tra gli ex studenti ITS

Parte l’indagine sugli ITS: partecipare significa contribuire a migliorare la formazione e l’occupazione nel territorio

  Lavoro

Contenuto originariamente apparso su Univercity del 21 ottobre 2025

(nella foto in apertura: Un progetto in team-working di ITS Academy Meccatronico Veneto)

C’è un momento, in ogni percorso di studi, in cui la teoria incontra la realtà. Negli ITS, quel momento non arriva alla fine, ma accompagna ogni passo: mentre si studia, si lavora; mentre si impara, si costruisce già il proprio mestiere. Tuttavia, finito il biennio di formazione duale, cosa succede dopo? È questa la prospettiva che muove la nuova indagine promossa da Veneto Lavoro e dalla Regione del Veneto, in collaborazione con le Fondazioni ITS Academy del territorio.

L’obiettivo: capire dove sono oggi gli ex studenti degli ITS, quali competenze utilizzano davvero e come immaginano il loro futuro professionale.

L’indagine – sostenuta con fondi PNRR e affidata alla società IZI S.p.A. – punta a raccogliere le testimonianze di chi ha frequentato un corso ITS negli ultimi anni. Una rilevazione aperta e anonima, accessibile dal sito di Veneto Lavoro, che invita gli ex studenti a condividere il proprio percorso. Perché dietro ogni statistica ci sono storie, scelte, traiettorie diverse che possono dire molto sulla qualità di un modello formativo sempre più centrale nell’economia veneta.

Un modello che funziona

In Veneto, oggi, sono attivi oltre cento corsi ITS in cinque aree tecnologiche: efficienza energetica, mobilità sostenibile, nuove tecnologie per il made in Italy, tecnologie per i beni culturali e il turismo, ICT.

Gli ITS rappresentano una via terziaria parallela all’università: un modello formativo diverso, ma complementare, che punta a un inserimento rapido e qualificato nel mondo del lavoro. A un anno dal diploma lavora l’86% dei diplomati veneti, una percentuale superiore alla media nazionale.

Secondo i monitoraggi Indire, oltre il 90% svolge un’attività coerente con il percorso intrapreso. Numeri che confermano la capacità degli ITS di connettersi al tessuto produttivo e di formare profili tecnici oggi molto richiesti: progettisti digitali, tecnici dell’automazione, esperti di sostenibilità, specialisti dei sistemi informativi.

Dietro questi risultati c’è un sistema di collaborazioni reali: imprese, associazioni di categoria, enti di ricerca e istituzioni che co-progettano i percorsi, aggiornano i programmi, accolgono gli studenti in tirocinio. Un modello formativo pragmatico, che dialoga con la realtà e la trasforma.

Capire per migliorare

L’indagine serve a fare un passo in più: non solo celebrare i risultati, ma capire dove migliorare.

Quali competenze si sono rivelate decisive per entrare nel mondo del lavoro? Quali invece sono mancate o si sono rivelate meno utili? In che modo i diplomati percepiscono la propria crescita professionale e la coerenza tra ciò che hanno imparato e ciò che fanno oggi.

Domande semplici ma cruciali, perché raccontano il grado di adattabilità di un sistema formativo in un contesto economico che cambia rapidamente.

Le imprese chiedono oggi nuove figure ibride: tecnici capaci di leggere dati, usare strumenti digitali, ragionare in chiave sostenibile. Gli ITS devono rispondere con la stessa rapidità con cui cambia il mondo del lavoro.

Un capitale umano da ascoltare

Il Veneto, regione dalla forte vocazione manifatturiera e innovativa, trova negli ITS un alleato strategico per sostenere la competitività delle imprese e offrire ai giovani una via concreta all’occupazione qualificata. Ma questa alleanza può consolidarsi solo ascoltando chi ne è protagonista: gli ex studenti.

Raccogliere le loro esperienze significa non solo misurare l’efficacia dei percorsi, ma anche restituire valore al capitale umano che questi percorsi hanno contribuito a costruire.

La ricerca non è ancora conclusa: chi ha frequentato un ITS può ancora partecipare compilando il questionario online che rimarrà disponibile sulla pagina dedicata del sito di Veneto Lavoro. Ogni voce aggiunge un tassello a un quadro più ampio, utile a orientare le scelte future di scuole, fondazioni e imprese.

Guardare avanti

In un tempo in cui la transizione digitale e quella verde ridefiniscono i confini del lavoro, la formazione tecnica superiore diventa una bussola preziosa. Capire il presente – com’è cambiato il lavoro, quali competenze contano davvero, che cosa chiedono le nuove generazioni – è la condizione per orientare il futuro.

L’indagine di Veneto Lavoro non cerca solo numeri: cerca prospettive, consapevolezze, possibilità. E forse è proprio da questo ascolto che può nascere la nuova stagione della formazione tecnica: più flessibile, più connessa ai bisogni dell’impresa, più capace di leggere i bisogni del domani.

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Priscilla Maganuco
Collaboratrice
Classe 1998, laureata in Italianistica presso l'Università di Bologna. Mi formo nell'ambito editoriale con il newsbrand TuttoITS lavorando come collaboratrice del sito per darvi informazioni sempre aggiornate e al passo con l'attualità.
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