Esistono da più di dieci anni in Italia: gli ITS (Istituti Tecnologici Superiori) rappresentano la formazione ad alta specializzazione tecnologica post diploma, scuole dell’eccellenza con ottime prospettive di crescita per il futuro. Il piano formativo degli ITS prevede un mix di teoria e pratica che consente di acquisire le competenze adatte per affrontare le sfide dell’innovazione e del lavoro del futuro.
A chi sono rivolti gli ITS – Istituti Tecnologici Superiori?
I corsi degli Istituti Tecnologici Superiori sono rivolti soprattutto ai più giovani, agli studenti e alle studentesse che hanno terminato le scuole superiori e che intendono affrontare un’esperienza di formazione terziaria professionalizzante e non accademica. Gli ITS sono un’opportunità unica per chi si è appena diplomato, ma anche per i giovani che – in possesso di un diploma di istruzione secondaria superiore – vogliano intraprendere un nuovo percorso di istruzione e formazione dopo periodi di lavoro o all’università.
Gli ITS sono un’esperienza che permette di conseguire un titolo di studio immediatamente spendibile per il mercato del lavoro. Si tratta infatti di un attestato che offre molte possibilità di trovare un’occupazione in tempi rapidi, peraltro strettamente legata al proprio percorso di studi.
Quando nascono gli ITS?
Questi Istituti Tecnologici Superiori sono stati introdotti nel nostro paese con una serie di provvedimenti, come la legge numero 40 del 2007 o il decreto della presidenza del Consiglio dei ministri del 25 gennaio 2008, che contiene le prime linee guida sugli istituti.
C’è una peculiarità che contraddistingue la costituzione e il funzionamento degli ITS. Questi, infatti, si configurano secondo il modello delle Fondazioni di partecipazione, con il coinvolgimento di regioni ed enti locali, enti di formazione e università, associazioni di categoria e imprese.
La cooperazione tra attori così diversi permette di dare vita a nuove forme di integrazione tra risorse pubbliche e private. Inoltre, favorisce un forte collegamento con il mondo del lavoro e con le aziende che operano sul territorio di riferimento.
Quali sono i titoli di studio rilasciati dagli ITS?
Una volta concluso il percorso ITS, si acquisisce un titolo di studio: il diploma tecnico superiore. Questo fornisce una certificazione delle competenze che può corrispondere, a seconda della durata dei semestri, al V o al VI livello del quadro europeo delle qualifiche (European qualification framework). In sostanza, vengono certificate le competenze e le conoscenze acquisite, che possono essere differenti a seconda dell’area tecnologica a cui fa riferimento l’istituto frequentato.
Le aree tecnologiche in cui vengono raggruppati gli ITS sono sei. Si va dall’Efficienza energetica alla Mobilità sostenibile, passando per le Nuove tecnologie della vita e le Nuove tecnologie per il made in Italy. Altre aree che riguardano gli Istituti sono le Tecnologie innovative per i beni e le attività culturali (turismo) e le Tecnologie della informazione e della comunicazione.
Inoltre, il titolo di studio viene corredato da un documento integrativo dell’esperienza conclusa: l’Europass diploma supplement.
Approfondisci nell’articolo dedicato l’offerta formativa che propongono gli ITS
Quanto durano i percorsi degli Istituti Tecnologici Superiori
I percorsi formativi degli Istituti Tecnologici Superiori hanno durata biennale (in pochi casi triennale) e si svolgono in quattro (o sei) semestri, per un totale di 1.800 o 2.000 ore complessive. Solitamente partono nei mesi di settembre e ottobre di ogni anno.
I corsi si concludono con verifiche finali condotte da commissioni d’esame in cui siedono figure differenti. Si va dai rappresentanti delle scuole e dell’università agli esperti del mondo del lavoro e della formazione professionale.
I percorsi formativi si dividono tra lezioni in aula ed esperienze sul campo. Almeno il 30% del monte orario complessivo è dedicato alle attività in laboratorio e ai tirocini, che sono obbligatori: gli studenti trascorrono dalle 800 alle 1.000 ore nelle aziende. Metà del corpo docente impiegato negli ITS proviene dal mondo del lavoro e delle professioni.
Inoltre, ai diplomati nei percorsi ITS vengono riconosciuti tra i 40 e i 62 crediti universitari e la possibilità di completare il biennio svolto con un terzo anno universitario per arrivare, così, al conseguimento della laurea triennale.
Come iscriversi agli Istituti Tecnologici Superiori?
Agli ITS ci si iscrive tramite selezione. Le prove per accedere agli Istituti Tecnologici Superiori si svolgono, di solito, a settembre. Tra i requisiti preferenziali ci sono una buona conoscenza dell’inglese e dell’informatica. Tuttavia, è possibile recuperare le competenze mancanti o carenti frequentando moduli specifici, creati appositamente per colmare le lacune.
Per potersi iscrivere ai corsi degli Istituti Tecnologici Superiori è necessario possedere un diploma di istruzione secondaria. Ma si può accedere agli ITS anche con un diploma quadriennale di istruzione e formazione professionale, da collegare alla frequentazione di un corso annuale di Istruzione e formazione tecnica superiore (Ifts).
Dove sono gli ITS – Istituti Tecnologici Superiori?
Secondo i dati forniti da Indire, l’ente che cura e gestisce la banca dati nazionale sugli ITS, attualmente sono 146 gli Istituti Tecnologici Superiori attivi. La maggior parte degli istituti è localizzata in Lombardia, seguita da Sicilia, Calabria, Campania, Lazio, Veneto, Emilia Romagna e Toscana.
In particolare, si contano:
- 25 ITS in Lombardia
- 16 ITS nel Lazio
- 16 ITS in Campania
- 11 ITS in Sicilia
- 9 ITS in Calabria e Toscana
- 7 ITS in Emilia Romagna, Veneto e Piemonte
- 6 ITS in Puglia, Liguria e Abruzzo
- 5 ITS in Sardegna
- 4 ITS in Friuli-Venezia Giulia e Marche
Molise, Umbria e Basilicata hanno soltanto una Fondazione ITS ciascuna.
Inoltre Emilia Romagna, Piemonte e Lombardia sono le uniche regioni ad avere almeno una Fondazione ITS in tutte le sei differenti aree tecnologiche di riferimento.
A proposito di aree di riferimento, sul totale di 146 sono 17 gli istituti che rimandano all’Efficienza energetica, mentre 21 sono raggruppati nella Mobilità sostenibile. Invece gli Istituti Tecnologici Superiori sulle Nuove tecnologie della vita sono 11, mentre 60 riguardano le Nuove tecnologie per il made in Italy. E ancora: le Tecnologie innovative per i beni culturali e le attività culturali (turismo) coinvolgono 18 Istituti Tecnologici Superiori e le Tecnologie dell’Informazione e della comunicazione raggruppano 19 istituti.
Quello degli Istituti Tecnologici Superiori è un universo in espansione. Scuole che rappresentano un anello di congiunzione – un ponte – tra la dimensione della formazione e il mondo del lavoro. Istituti che in futuro avranno sempre più rilevanza e che meritano di essere conosciuti, valorizzati e approfonditi. Oltre che frequentati.