Gli Istituti Tecnologici Superiori (ITS) promettono una formazione che consente di conseguire un titolo di studio immediatamente spendibile per il mercato del lavoro. L’attestato ottenuto al termine del percorso formativo offre alte possibilità di trovare un’occupazione inerente alle competenze acquisite.
Ma è vero quanto promesso? Per capirlo possiamo affidarci alle valutazioni dell’utilità dell’offerta formativa e scoprire le opinioni su ITS. Inoltre, per rendere le opinioni più oggettive, possiamo fare riferimento ai dati che descrivono le performance del percorso di studi offerto dagli ITS. Forniti da Indire, l’ente che cura e gestisce la banca dati nazionale sugli ITS, i dati monitorano gli Istituti Tecnici Superiori fino all’anno 2023 e ci restituiscono una fotografia del loro successo formativo.
Il numero di diplomati rafforza positivamente le opinioni sugli ITS
Al termine del percorso ITS si consegue il Diploma di Tecnico Superiore, con la certificazione delle competenze corrispondenti al V livello del Quadro europeo delle qualifiche – EQF. Dal 2013 al 2023, il numero dei diplomati è aumentato di sei volte, passando da 1.098 a 6.421. Oggi i diplomati rappresentano il 77.6% degli iscritti e il 99% degli ammessi all’esame.
L’ultimo anno monitorato ha visto la partecipazione di 8.274 studenti. I percorsi attivi erano 315, offerti da 93 Fondazioni ITS delle 120 costituite al 31 dicembre 2021 che si sono impegnate a erogare i corsi. A ottenere i risultati migliori in termini di successo formativo è stato il settore del Sistema Meccanica dell’area Nuove tecnologie per il made in Italy (con il 92.4% dei diplomati), seguito dall’area Mobilità sostenibile con il 90% degli occupati.
L’aumento del numero di diplomati rafforza le opinioni sugli ITS e supporta con l’evidenza dei dati il successo di questi percorsi di studio: sono cresciuti il numero di studenti iscritti, l’offerta formativa e coloro che sono riusciti a terminare il percorso.
La possibilità di occupazione conferma le opinioni positive sugli ITS
Un altro dato significativo per misurare la performance di un percorso di studi è il numero di studenti che trova un lavoro dopo il diploma. A un anno dal diploma, il tasso di occupazione è particolarmente alto. Secondo i dati 2023, l’86% dei diplomati ITS è stato assunto.
Osservando le performance occupazionali per area tecnologica, è possibile rilevare un trend in crescita per Mobilità sostenibile, Tecnologie dell’informazione e della comunicazione e Nuove tecnologie della vita. Per le Nuove tecnologie per il made in Italy si registra una lieve diminuzione, che diventa invece più netta per l’area delle Tecnologie innovative per beni e le attività culturali (turismo).
Gli ITS sono anche caratterizzati da una forte coerenza tra occupazione e formazione. Il 93,6% delle persone che ha terminato un percorso di studi ha trovato un impiego inerente al suo percorso formativo. Un valore aumentato nel tempo di circa sei punti percentuali rispetto ai primi anni di attività.
Le valutazioni dei percorsi ITS
Nel 2023, 228 dei 315 percorsi ITS hanno ottenuto una valutazione di eccellenza, tanto che 212 percorsi sono stati valutati come “premiabili” (67,3%). Sono 43 (13,7%) i percorsi promossi e giudicati sufficienti. Sono 22 (7%) i percorsi che presentano qualche problematicità da risolvere. Altrettanti sono i percorsi che hanno dimostrato qualche criticità.
Il numero degli ITS premiati è stato il più grande dal 2013 a oggi. Facendo una media delle valutazioni ottenute dagli ITS afferenti alle diverse aree tecnologiche, l’area tecnologica che ha ottenuto i migliori punteggi negli ultimi nove anni è quella delle Tecnologie dell’informazione e delle telecomunicazioni (8,2) seguita dalle nuove tecnologie per il made in Italy (8). Si attestano rispettivamente a 7,8 e 7,7 la mobilità sostenibile e le tecnologie innovative per i beni culturali e il turismo. Chiudono le nuove tecnologie della vita (7) e l’efficienza energetica (5,8).
L’opinione qualitativa sui percorsi ITS si basa sul numero finale di diplomati e sul valore di occupati equivalenti. In base a questi dati e alle opinioni raccolte dal monitoraggio, gli ITS sembrano essere la proposta più utile a legare la scuola al mondo del lavoro. Offrono una risposta alle aziende che stanno affrontando un momento di profonda trasformazione. E hanno dimostrato di sapere colmare la mancata connessione tra domanda e offerta di lavoro, con un’offerta formativa in linea con le richieste professionali dei territori.
Scopri i requisiti per accedere agli Istituti Tecnici Superiori (ITS)