Competenze in evoluzione

Digitale e ITS, le sfide didattiche di una docente “fuoriclasse”

Melania Tacchella racconta le possibilità in ottica co-progettazione ma anche la visione come leva per allenare il pensiero critico degli studenti

È in pieno svolgimento, dal 22 al 24 ottobre 2025, a Didacta – Edizione Trentino, la rassegna “FuoriClasse” di Gruppo Spaggiari Parma, che celebra le voci più innovative della scuola italiana. Tra i protagonisti che costruiscono il futuro dell’istruzione c’è Melania Tacchella, giovane docente dell’ITS Rizzoli di Milano. Intervistata in occasione della rassegna, Tacchella descrive il mondo ITS come ponte solido tra formazione e impresa, dove il digitale non è solo uno strumento, ma un vero e proprio linguaggio di apprendimento e co-creazione. Con lei, entriamo nel merito di come la didattica ITS stia trasformando la preparazione dei professionisti di domani.

Qual è l’elemento distintivo del modello ITS che lo rende innovativo rispetto alla formazione tradizionale?

Penso che la vera forza del modello ITS risieda nella sua capacità di mettere la scuola in costante contatto con il mondo del lavoro. È una formazione che non resta chiusa in aula, ma dialoga con aziende, tecnologie e realtà professionale. Fondamentale è l’approccio interdisciplinare, dove le materie non sono “silos” verticali, ma dialogano tra loro, proprio come richiesto nel mondo del lavoro. È questo approccio che rende gli studenti ITS pronti a entrare in contesti professionali complessi e in continua evoluzione, e che li rende centrali nella costruzione della scuola di domani.

Melania Tacchella

Lei ha portato il digitale in aula come “linguaggio comune”. Cosa significa concretamente?

Significa partire dai temi digitali che i ragazzi già vivono, come l’influencer marketing o i social media, e trasformarli in strumenti di apprendimento concreto. Cerco di stimolarli attraverso il loro linguaggio, facendo diventare il digitale un vero e proprio “punto di incontro” tra studenti e docenti per co-creare contenuti e progetti insieme. In pratica, utilizziamo strumenti e metodologie che vanno oltre il supporto tecnico, lavorando su progetti collaborativi reali come analisi dei trend o campagne digitali, e io mi pongo come facilitatore in questo confronto.

Come si trasforma l’uso del digitale in un “linguaggio comune” per coltivare competenze trasversali, in particolare pensiero critico e problem solving?

Quando parlo di digitale come “linguaggio”, intendo che ogni strumento – che sia un social, una piattaforma di progettazione o un software di analisi – è un catalizzatore di riflessione e un’occasione per stimolare il pensiero critico: i ragazzi devono scegliere strategie, valutare dati e giustificare le loro decisioni. Lavorando su progetti concreti, nascono dibattiti intensi, proprio come accade nel mondo professionale. Il digitale, in questo modo, non è fine a sé stesso, ma diventa uno strumento per allenare pensiero critico, problem solving e collaborazione, abilità indispensabili nel lavoro reale.

In che modo l’adozione di questa didattica digitale prepara gli studenti dell’ITS Rizzoli alle competenze richieste dalle aziende partner?

Questa didattica prepara gli studenti sviluppando non solo competenze tecniche, ma anche quelle trasversali fondamentali: pensiero critico, problem solving, collaborazione e adattabilità, che sono quelle richieste dalle aziende. Per agevolarli ulteriormente, porto in aula la mia esperienza diretta in un’agenzia di marketing integrato, raccontando casi concreti e situazioni che vivo quotidianamente. Portare la realtà del lavoro, le sfide e le dinamiche del team in aula, attraverso la mia esperienza, è il punto di forza più grande per allinearli alle esigenze delle aziende partner.

Qual è la sfida più grande che i docenti ITS affrontano nell’innovare la didattica e nel mantenere il passo con l’evoluzione tecnologica?

La sfida più grande è mantenere il passo con l’evoluzione rapidissima del digitale, perché ogni anno il modulo va adattato in base a ciò che succede nel mondo reale. La chiave sta nel selezionare i contenuti più rilevanti e cercare di prevederne la durabilità, in modo che ciò che imparano rimanga significativo anche oltre l’aula. Questa è una sfida bellissima, che si alimenta a vicenda con il mio lavoro in azienda, rendendo ogni giorno incredibilmente stimolante.

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Riccardo Liguori
Collaboratore
Giornalista professionista. Determinato, riflessivo e curioso, tra i temi che ho più a cuore l'ambiente e la filosofia hanno (quasi) sempre la precedenza.
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