TUTTOITSxWacebo

SmartArreda e la progettazione ibrida: quando gli spazi educativi incontrano il corporate

Dall’HEO Hub di Brugherio al Macchitella Lab di Gela, passando per IATH e il Liceo Meli: ecco come SmartArreda unisce design e didattica per dar vita ad ambienti funzionali, flessibili e aperti al territorio

Collaborazione

Un hub non è mai solo un luogo: è un modo di leggere il territorio. Lo si capisce entrando all’HEO Hub di Brugherio, dove l’arredo è pensato per far convivere in due piani corsi scuola, coworking, una stazione radio e altre attività comunitarie.

@HEO Hub di Brugherio

Lì si nota come l’informalità sia stata scelta non per estetica, ma come leva per far sentire le persone a proprio agio e favorire relazioni nuove. Non una somma di stanze, ma un ambiente che moltiplica funzioni.

Progettazione rigorosa e partecipata

Progettare questi spazi richiede un processo rigoroso: sopralluoghi, rilievi, confronto diretto con chi gestirà lo spazio e progettazione capace di cambiare forma grazie ai feedback. È un metodo che non riguarda solo l’arredo, ma la visione: mettere tecnologia, comfort e funzione sullo stesso piano, evitando che un elemento prevalga sugli altri.

SmartArreda: design e didattica

SmartArreda (parte del gruppo Wacebo dal 2021) si muove esattamente in questo punto d’incontro tra design e didattica, interpretando il workspace design come un processo ibrido. Non solo soluzioni “corporate” né semplici allestimenti scolastici: si tratta di costruire ambienti in cui apprendimento, lavoro e comunità si sfiorano senza sovrapporsi. Ambienti in cui l’arredo non è decorazione, ma l’infrastruttura che rende possibile la didattica laboratoriale, la collaborazione, il prototyping rapido, la concentrazione individuale.

Cernobbio: l’esperienza internazionale di IATH

Un esempio arriva da Cernobbio, con l’IATH Experience Center Lake Como, inaugurato come parte di un campus urbano diffuso a vocazione internazionale. Qui l’obiettivo è chiaro: rendere gli studenti protagonisti di una didattica esperienziale con laboratori di Intelligenza Artificiale, realtà aumentata e data analysis. L’allestimento non è neutro: ogni scelta serve a sostenere laboratori progettuali, prototipi e attività in co-creazione con aziende partner, trasformando la formazione in valore per il territorio.

@IATH Experience Center Lake Como

Palermo: il Future Learning Lab del Liceo Meli

A Palermo, il Future Learning Lab del Liceo Meli porta la stessa idea su un piano ancora più ampio: trasformare un istituto storico in uno dei quattro poli nazionali INDIRE dedicati alla “scuola del futuro”. Lo spazio viene completamente ripensato: aree collaborative, stazioni per la concentrazione, zone di prototipazione con materiali fisici e digitali, spazi per il suono, il dibattito, il video, fino a un’Aula Verde. La modularità è la regola: gli ambienti devono cambiare con le attività, e non viceversa.

@Liceo Meli

Il laboratorio diventa anche un punto di riferimento territoriale: workshop, formazione docenti, attività pomeridiane aperte ad altre scuole. Questa apertura al territorio è una costante di tutti gli hub citati: si costruisce un ecosistema educato alla collaborazione, non un laboratorio isolato.

Gela: rigenerazione urbana e educativa al Macchitella Lab

Spostandosi a Gela, il Macchitella Lab è un caso diverso ma complementare. Qui la trasformazione riguarda un ex edificio industriale Eni, diventato centro universitario, coworking, incubatore d’impresa e spazio di aggregazione. Il progetto, realizzato con il contributo del Comune, dell’Università Kore di Enna e della Fondazione Eni Enrico Mattei, mostra come la rigenerazione urbana possa essere anche rigenerazione educativa. Laboratori, uffici, caffetteria e spazi aperti formano un unico ecosistema. Le parole del sindaco Terenziano Di Stefano — “una struttura pensata per essere il simbolo di una città che guarda al futuro” — chiariscono la visione.

@Macchitella Lab

Spazi che moltiplicano le possibilità

Questi progetti insegnano qualcosa di semplice: il design degli spazi è ormai parte della strategia educativa dei territori. Non si tratta solo di “mettere tecnologia”, né di decorare aule con arredi colorati. È la costruzione di ambienti dove si può sperimentare, fallire, ripensare, collaborare. Ambienti che tengono insieme scuola, imprese, istituzioni, cittadini.

Il metodo SmartArreda

SmartArreda opera proprio in questo spazio di intersezione. Non propone un modello unico, ma un metodo: ascolto del territorio, progettazione modulare, integrazione naturale della tecnologia, attenzione al comfort e all’uso reale. Un approccio che permette di lavorare con scuole, campus e spazi civici mantenendo un filo comune: costruire luoghi che non si limitino a ospitare attività, ma le rendano possibili.

Contatti: info@smartarreda.it +39 02 89617595 Catalogo SmartArreda

Condividi questo contenuto:

Riccardo Liguori
Collaboratore
Giornalista professionista. Determinato, riflessivo e curioso, tra i temi che ho più a cuore l'ambiente e la filosofia hanno (quasi) sempre la precedenza.
Segui l'autore:
Iscriviti alla newsletter di TuttoITS
Con l’iscrizione al servizio dichiaro di accettare le Informazioni sulla Privacy.