Una pioggia di fondi, 130 milioni di euro, per potenziare i laboratori degli ITS Academy. Ma anche una corsa contro il tempo, con la prima, cruciale scadenza per la progettazione esecutiva fissata al 10 settembre. È questa la grande sfida che il sistema della formazione terziaria professionalizzante si trova ad affrontare in queste settimane. Per orientare le fondazioni in questo percorso complesso ma ricco di opportunità, TuttoITS Academy, in collaborazione con il partner Carraro Lab, ha organizzato un webinar per fare il punto su tecnologie, progetti e adempimenti PNRR da assolvere.
L’evento, moderato da Gianluca Dotti, coordinatore editoriale di TuttoITS, ha visto la partecipazione di Gualtiero Carraro, amministratore delegato di Carraro Lab, Giuseppe Maria Sassano, RUP (Responsabile Unico del Procedimento, ndr) e Project Manager dell’ITS Academy di Catania, e Federico Vincenzi, Legal Tech Lawyer. Ne è emerso un quadro chiaro: per cogliere l’ultima trance del PNRR non bastano buone idee, servono visione tecnologica, pragmatismo amministrativo e una profonda consapevolezza delle nuove responsabilità, prima fra tutte quella legata all’intelligenza artificiale.
Progettare i laboratori del futuro: AI, simulazione e tecno-metodologie
Il cuore dell’investimento è chiaro: finanziare asset tecnologici (CAPEX) e non spese correnti. Ma come tradurre i fondi in laboratori efficaci? Gualtiero Carraro ha delineato una visione in cui la tecnologia non è un fine, ma uno strumento per rivoluzionare la didattica. Il Ministero dell’Istruzione e del Merito, ha sottolineato Carraro, pone un requisito indispensabile: l’integrazione dell’intelligenza artificiale, non in senso generico, ma specializzata sulle singole filiere professionali. Il paradigma pedagogico proposto è quello dell'”Homo Extensus“: l’obiettivo non è esaltare la tecnologia in sé, ma impiegarla come un’estensione dell’intelligenza umana degli studenti, potenziandone le capacità critiche e creative.
I laboratori del futuro, secondo Carraro, devono basarsi su nuove “tecno-metodologie” capaci di preparare gli studenti alle professioni di domani. Tra gli esempi più innovativi spiccano i Microlingua Lab, per l’apprendimento immersivo dei linguaggi tecnici professionali, e lo start-up generator, un percorso che usa l’AI per guidare gli studenti nella creazione di una vera impresa. Le principali metodologie includono:
- Workplace Simulation: simulazioni immersive per la sicurezza sul lavoro, la gestione di impianti industriali (dalla meccatronica all’energia) o la manutenzione di macchinari complessi in 3D.
- Innovation Design: utilizzare la didattica per prototipare e sperimentare tecnologie emergenti (droni, metaverso, simulatori di sostenibilità) che possono poi diventare veri prodotti e servizi sul territorio.
- Didattica Predittiva: impiegare l’AI per analizzare l’evoluzione delle professioni e supportare gli studenti nella creazione di startup, dall’analisi di mercato al business plan.
- Extended Intelligence: integrare l’AI in percorsi virtuali per apprendere in modo interattivo concetti come l’hotel management, la gestione di una smart farm o le norme HACCP.
Guarda qui la presentazione completa sulle “tecno-metodologie”
Contatti Carraro LAB: +39 030 731942 info@carraro-lab.com
Un punto cruciale, richiesto dal bando, è dimostrare come questi laboratori contribuiranno all’aumento degli iscritti. Una sfida, quasi un “enigma” come definito da Carraro, che si vince non solo con laboratori all’avanguardia, ma anche comunicandone il valore in modo strategico per costruire un’immagine moderna e attrattiva del sistema ITS.
Gestire i fondi PNRR: la guida pratica a scadenze, appalti e fornitori
Dalla visione alla pratica, il passo è tutt’altro che breve. Giuseppe Maria Sassano, forte dell’esperienza diretta nella gestione dei precedenti fondi PNRR all’ITS di Catania, ha offerto una guida pragmatica per non farsi travolgere dalla burocrazia. “Ci siamo trovati proiettati nel mondo del Codice degli Appalti con tempi strettissimi”, ha spiegato.
Il suo consiglio è agire con rapidità e strategia. Le scadenze sono “draconiane” e il rischio di un danno erariale in caso di mancato rispetto dei termini è concreto. Per farcela, Sassano ha indicato tre pilastri fondamentali:
- Semplificare le procedure: “concentriamoci su poche acquisizioni, buone e fatte con criterio. Non tremila gare d’appalto”. L’ideale è integrare e potenziare laboratori già esistenti.
- Agire in fretta: l’obiettivo è chiudere gli affidamenti “verosimilmente entro il 31 ottobre”, perché andare oltre complicherebbe enormemente la rendicontazione finale, prevista per marzo 2026.
- Scegliere partner solidi: “abbiate l’accortezza di selezionare fornitori che sappiano realmente di cosa stiamo parlando, con spalle larghe che possano sostenervi e garantire qualità in tempi record”.
Il rischio di ricorsi nelle gare sopra soglia è reale e potrebbe bloccare tutto. Per questo, procedure come gli affidamenti diretti sotto soglia o le indagini di mercato per forniture infungibili diventano strumenti strategici per rispettare il cronoprogramma.
Intelligenza artificiale: perché la formazione è un obbligo di legge (e per chi)
L’introduzione massiccia dell’intelligenza artificiale nei percorsi formativi non è solo una questione tecnologica, ma anche legale ed etica. Federico Vincenzi ha messo in luce un aspetto rivoluzionario introdotto dall’AI Act europeo: la formazione sull’AI non è più solo consigliata, ma obbligatoria.
“Si parla di vera e propria alfabetizzazione (AI Literacy). Non è un corso da timbrare e mettere nel cassetto, ma un processo continuo di assunzione di consapevolezza”, ha affermato Vincenzi. Questo obbligo coinvolge l’intera filiera formativa:
- I dirigenti, che devono saper scegliere i sistemi di AI giusti, valutandone rischi, performance e sicurezza.
- I docenti, che devono diventare mediatori critici, insegnando agli studenti a usare questi strumenti in modo intelligente e consapevole, non come una scorciatoia.
- Gli studenti, che devono comprendere le opportunità ma anche i rischi, come la potenziale riduzione delle capacità critiche e creative legata a un uso passivo dell’AI generativa.
L’esempio del professore che, scoprendo i temi fatti con ChatGPT, ha chiesto ai suoi studenti di correggerli criticamente a vicenda, illustra perfettamente il nuovo approccio richiesto: non vietare lo strumento, ma insegnare a dominarlo. La scelta di un fornitore, ha concluso Vincenzi, diventa quindi cruciale: “Serve un partner con cui dialogare costantemente, non un gigante che fornisce un prodotto e sparisce”.
La sfida per gli ITS è dunque triplice: immaginare il futuro, agire nel presente con pragmatismo e formare le nuove generazioni a una cittadinanza tecnologica responsabile. Un percorso complesso, che TuttoITS Academy continuerà a seguire e raccontare.














