Il 2025 si preannuncia come un anno di forte richiesta di personale da parte delle imprese italiane, con 4,4 milioni di assunzioni programmate. Eppure, questa dinamicità viene frustrata da un divario strutturale: quasi la metà delle figure professionali ricercate, il 47% del totale, viene considerata “introvabile“.
Questo fenomeno di mismatch tra domanda e offerta non è un’esclusiva italiana, ma rappresenta un “freno importante alla competitività del sistema Paese”, come ha sottolineato Andrea Prete, presidente di Unioncamere. I dati, presentati alla 34° edizione di JOB&Orienta di Verona, mostrano che la difficoltà di reperimento è particolarmente elevata proprio dove le aziende cercano competenze più specializzate.
I contratti programmati per il 2025 sono ripartiti in modo significativo tra i vari livelli di istruzione: 670mila per i laureati, 120mila per i diplomati ITS Academy, 1,3 milioni per i diplomati e 2,3 milioni per i qualificati e diplomati professionali. Tuttavia, la difficoltà di reperimento si impenna per i tecnici degli ITS Academy, toccando il 57,3%, e per i laureati, al 50,9%.
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— JOB&Orienta (@Job_Orienta) November 27, 2025
Diversi gli eventi in programma, che continueranno fino a sabato 29 novembre a Veronafiere!#joborienta #joborienta2025 #orientamento #scuola pic.twitter.com/25rjov5B7H
ITS Academy: 67mila tecnici fantasma nel cuore della transizione ecologica
Il sistema degli Istituti Tecnologici Superiori (ITS Academy) è la dimostrazione più lampante di questo paradosso. Nonostante la richiesta di mercato sia fortissima – le assunzioni previste sono 120mila – le imprese non riescono a trovare oltre la metà dei tecnici di cui avrebbero bisogno. Complessivamente, ben 67mila tecnici ITS sono difficili da reperire.
I percorsi formativi più richiesti dagli imprenditori nel 2025 sono quelli legati ai servizi alle imprese (27mila ingressi), allo sviluppo e innovazione del processo e del prodotto (16mila) e alla meccatronica (13mila).
Il vero allarme si registra negli ambiti cruciali per la transizione ecologica e tecnologica, dove i tassi di irreperibilità superano ogni aspettativa: i profili in sostenibilità energetica nell’ambiente e nell’economia circolare sono “introvabili” nel 94,2% dei casi, seguiti a ruota da quelli in efficienza energetica nei processi, negli impianti e nelle costruzioni, con un mismatch dell’87,7%. Anche la produzione di apparecchi, dispositivi diagnostici e biomedicali, la moda e lo sviluppo e innovazione del processo e del prodotto mostrano carenze critiche, con il fenomeno del mismatch che interessa circa tre posizioni su quattro.
Oltre il diploma: STEM e sanità, le carenze si moltiplicano
La difficoltà di reperimento è acuta anche per i laureati. Nonostante le lauree in Economia (193mila profili) e Ingegneria (127mila) siano le più ricercate, la vera crisi si manifesta nelle discipline STEM e nell’area sanitaria. I laureati in chimica e farmaceutica detengono il primato degli “introvabili” con una difficoltà di reperimento del 72,4%. Immediatamente dopo si posizionano l’indirizzo sanitario e paramedico (70,8%) e quello medico-odontoiatrico (67,2%).
Anche per i diplomi si prevedono forti carenze: sono introvabili 634mila diplomati (47,4%). Le criticità riguardano in particolare gli indirizzi tecnici come costruzioni, ambiente e territorio (66,4%) e meccanica, meccatronica ed energia (65,8%). Infine, un milione di profili IeFP (Istruzione e Formazione Professionale) risulta difficile da reperire, soprattutto negli ambiti termoidraulico (67,1%) e riparazione veicoli (63,8%).
La filiera “4+2”: il modello franco-tedesco che può salvare l’Italia
Di fronte a un divario così netto, le istituzioni e gli attori della formazione stanno spingendo su misure concrete per allineare le competenze dei giovani alle esigenze produttive.
Paola Frassinetti, Sottosegretaria di Stato al Ministero dell’istruzione e del Merito, ha evidenziato che le nuove linee di orientamento puntano a un’azione personalizzata, favorita dal docente tutor e dal docente orientatore. La grande novità è la filiera tecnologica professionale “4+2”, un modello che sta rivoluzionando l’istituto tecnico e professionale riqualificandoli e agganciandoli agli ITS Academy. Questo approccio, già rodato in Germania e Francia, mira a far entrare gli studenti nel mondo del lavoro più rapidamente, con risultati importanti già registrati in Italia nei settori della meccatronica, dell’agroalimentare e del turismo.
Adolfo Rebughini, direttore generale di Veronafiere, ha concluso che il salone JOB&Orienta si propone come la “cabina di regia” dove l’integrazione con gli ITS Academy e il coinvolgimento diretto delle aziende trasformano il tema del mismatch in azione. L’obiettivo strategico è chiaro: allineare scuola e lavoro, ridurre i tempi di ingresso nelle professioni e trattenere i talenti in Italia. La sfida ora è garantire che i dati sulle carenze si trasformino rapidamente in strategie formative efficaci, prima che il divario tra domanda e offerta diventi un ostacolo insormontabile per la crescita del Paese.














