L'accordo

Veneto: firmato l’accordo tra Confindustria Vicenza, Regione e ITS

Attivata la sinergia per rafforzare la Rete ITS Veneto Academy con le imprese vicentine

Le imprese venete affrontano un momento cruciale a causa del personale sempre più scarso. Tuttavia gli ITS offrono prospettive nuove. La conoscenza del sistema ITS è il primo fondamentale passo per incidere sulle opportunità di sviluppo e rendere competitive le aziende. Nelle parole della vicepresidente di Confindustria Vicenza con delega al capitale umano, Lara Bisin, c’è la necessità di avvicinare le aziende del territorio agli ITS e “fare rete”.

Il punto di partenza è stato suggellato dalla firma di un accordo di collaborazione tra i rappresentanti degli ITS del Veneto, Regione e Confindustria Vicenza. Al termine dell’incontro proposto da Confindustria Vicenza, che si è tenuto a Palazzo Bonin Longare, è stato proposto lo slogan “Gli ITS: un modello formativo di successo per le nostre aziende”. Si tratta di un protocollo di intesa triennale per impegnarsi a risolvere il problema del reperimento di personale con competenze. Servono qualifiche più alte e specifiche e il sistema ITS può dare alcune risposte.

Conoscere gli ITS per ampliare le sinergie

Obiettivo dell’incontro: far conoscere e potenziare sempre più gli Istituti Tecnici Superiori presenti nel Vicentino e avvicinare le aziende manifatturiere della provincia a questo nuovo e vincente modello di formazione qualificata per incidere sulle opportunità di sviluppo e rendere competitive le aziende. I tecnici superiori devono sviluppare competenze attuali per le realtà aziendali mentre i docenti degli ITS portano la passione dell’azienda.

Un altro punto fondamentale è la scarsità di presenza femminile nelle aziende manifatturiere: serve superare alcuni preconcetti per cui alcuni lavori non sembrano adeguati per una ragazza e che ora non hanno più motivo di esistere.

La riforma degli ITS e la Rete Fondazione ITS Italia

Guido Torrielli, presidente di Fondazione ITS Italia e di Ausind srl – società di Confindustria Genova – ha evidenziato la lunga attesa per la riforma degli ITS che dopo 11-12 mesi non è ancora stata licenziata. Della riforma ha sottolineato l’importanza della definizione dell’ITS con una propria identità italiana e della presenza delle imprese. Sono queste ultime infatti ad indicare le competenze lavorative e a mettere a disposizione, spesso gratuitamente, tirocini e macchinari.

La Rete ITS Italia, ha inoltre un’intesa con il coordinamento della Commissione Istruzione della Conferenza delle regioni con cui si cerca di raccogliere tutte le richieste che arrivano dalle singole regioni per portare avanti gli interessi delle Fondazioni. La sfida da perseguire tutti assieme è quella di ottenere un riconoscimento finanziario paritetico a quello per scuola e università nel momento in cui, nel 2026, si potrà dimostrare di aver diplomato 22mila ragazzi e quindi di essere un sistema formativo uguale a questi due importanti sistemi.

Le sinergie con la Rete ITS Veneto Academy

Le 8 Fondazioni negli 8 settori industriali del Veneto potranno agire sempre più coordinate nell’attività di comunicazione e orientamento, con le parole di Cristiano Perale, presidente della rete delle fondazioni degli ITS veneti. Servirà un grande lavoro assieme a tutti gli attori coinvolti per lavorare sull’immagine degli ITS.

Il sistema della formazione degli ITS, con l’inizio dell’anno formativo a settembre, aumenterà la copertura con nuovi corsi che attualmente pare siano 63 in Veneto e dove oggi si diplomano 1.200 ragazzi l’anno. Come detto anche qui si punta al raddoppio entro il 2026, come dal Piano nazionale ripresa e resilienza (PNRR). Per Giorgio Spanevello, coordinatore della Rete ITS Veneto Academy, in un mondo del lavoro completamente cambiato è impossibile aspettarsi che lo Stato prepari i ragazzi. Il sistema produttivo infatti è diventato molto flessibile: le competenze cercate oggi sono molto complesse e difficili da trasferire.

Il problema si risolverà utilizzando sistemi di formazione misti: esperti di didattica assieme a chi è esperto di tecnologie, al posto di un sistema scuola-chiuso o azienda-chiuso. Al contrario per esempio di quanto avviene oggi dove l’alternanza scuola-lavoro avviene tra due sistemi che hanno dialogato poco.

La presenza femminile negli ITS e nelle aziende, le sinergie

È la conoscenza e il fare esperienza che può portare risultati – in termini di incremento della presenza femminile – in alcune aziende storicamente quasi totalmente maschili. Nelle aziende, anche nel settore meccatronico, c’è la presenza femminile ed è importante. “Anzi, sono più brave le ragazze: non si comprende perché nel mondo della formazione alcuni settori vengano evitati“, afferma Spanevello. Se le ragazze potessero vedere le tecnologie presenti – e capire che la meccanica oggi è cambiata e si lavora in laboratori in cui non esistono problematiche di genere di nessun tipo -, probabilmente si comincerebbe a pensare che ci sono serie possibilità di carriera anche per le ragazze.

Come reperire ragazzi per le imprese? Gli apprendistati

Oltre alle sopra citate strategie, la proposta è quella di offrire ai ragazzi un percorso ITS con un contratto di lavoro, spiegano Spanevello e Perale: un apprendistato di 3° livello, come illustrato da Maria Giulia Rancan, coordinatrice dell’Area Lavoro Previdenza ed Education di Confindustria Vicenza. L’organizzazione flessibile degli ITS lo permette, per esempio applicando il modello di alternanza tra le ore in azienda e in aula, come già si fa con gli stage.

Cosa sta funzionando del sistema ITS-imprese?

Funziona il fatto che a pochi mesi dal diploma ITS i ragazzi hanno un tasso di occupazione dell’85%, spiega Perale. Questo significa che il dialogo con le imprese è molto buono.

Per fare meglio, sicuramente serve ancora più attenzione da parte delle imprese. Occorrerebbe superare il problema che i ragazzi vadano semplicemente in stage offrendo, come detto, direttamente un’assunzione. Poche imprese conoscono l’identità dell’ITS e nessuna conosce le possibilità dell’apprendistato. L’auspicio è quello che le imprese, prima di organizzare academy di formazione interne, dialoghino con il sistema ITS Veneto, che fa parte di un sistema italiano più ampio e in grado di fornire risposte.

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Daniela Zambonini
Collaboratore
Giornalista |Docente Laurea triennale Comunicazione IUSVE
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