TuttoITS x Fondazione Cariverona

Upskill, non solo progetti ma visioni per le pmi italiane

I progetti realizzati nella tranche dedicata ad Ancona e Belluno possono ispirare le imprese che partecipano alla seconda edizione e dimostrano l’importanza di ragionare a 360 gradi sugli obiettivi di business che si vogliono raggiungere

In collaborazione con: Fondazione Cariverona

A marzo, Fondazione Cariverona, nell’ambito della nuova edizione del progetto Upskill, ha annunciato i nomi delle aziende che a Verona, Vicenza e Mantova potranno contare sull’apporto dei giovani tecnici degli ITS, e per la prima volta, degli studenti universitari di Ca’ Foscari Venezia e dell’Università degli Studi di Padova, per progettare nuovi prodotti e servizi.

L’iniziativa è entrata nel vivo e nei prossimi mesi imprese e studenti potranno, passo dopo passo, confrontarsi e approfondire le proposte progettuali, realizzare i prototipi o, laddove necessario, ripensare l’idea di partenza per provare a raggiungere un risultato ancora migliore. Nella precedente edizione, Upskill era approdato anche ad Ancona e Belluno e, in queste due città, sono stati realizzati complessivamente tredici progetti/prototipi (come avevamo raccontato in questo articolo).

Anche le progettualità di Belluno e Ancona restituiscono un quadro molto sfaccettato dei bisogni dei soggetti che partecipano all’iniziativa promossa da Cariverona. Grazie alle energie e alle competenze messe in gioco dall’iniziativa, le piccole e medie imprese riescono spesso a risolvere più esigenze nello stesso frangente, ad aprirsi a idee mai sondate e a valorizzare strumenti o trend che possono tirare la volata all’obiettivo (in particolare quando si cerca di raggiungere un nuovo target).

Tra i progetti che ben rispecchiano il valore aggiunto apportato dall’incontro con Upskill, figura quello di Gaia Segattini Knotwear, un’azienda delle Marche operativa nell’ambito della maglieria sostenibile. Segattini aveva chiesto agli studenti degli ITS, coadiuvati dai project manager di Upskill, di concepire più azioni simultanee al fine di ottenere una nuova identità visiva, una proposta di attività, un sito web e un evento di lancio per un community hub al fine di promuovere la creatività, la sostenibilità e la formazione.
La sfida progettuale è approdata a S.A.M. Where Hub: l’acronimo S.A.M. sta per sostenibilità artigianato Marche. Nello spazio creativo polifunzionale ideato dagli studenti il brand potrà svolgere un ruolo di aggregatore e mettere in connessione maglifici marchigiani, creativi, designer ma anche turisti e cittadinanza.

Nuovi prodotti e nuovi target

Il made in Italy era anche al centro della sfida progettuale di Grilli Fabbrica Alimentari che a Jesi produce prodotti di gastronomia pronta e pasta fresca. L’azienda chiedeva ai partecipanti lato ITS di ideare una strategia di branding per il lancio di una nuova linea di babyfood Ninì pappe per bambini. Grazie al confronto con Roberto Grilli, fondatore dell’azienda, gli studenti hanno tracciato una strategia di posizionamento per il mercato B2C in chiave digital. Upskill, come dimostra questo caso, può diventare il contesto per testare le prospettive commerciali di prodotto che solo successivamente sarà lanciato sul mercato. Il lavoro di studio del contesto, di analisi delle community online, di percezione del packaging si è tradotto nella realizzazione di una mascotte, di una landing page dedicata al nuovo prodotto e di un evento di lancio itinerante outdoor.

Ma Upskill aiuta anche le imprese partecipanti ad andare più in profondità sulla propria mission come dimostra il caso di Velvet For Philosophers, un negozio di abbigliamento attivo a Senigallia dal 2019, che si proponeva di trovare nuove vie, online e offline, per avvicinare il pubblico al vintage. L’economia della nostalgia è più florida che mai, riuscendo a parlare a chi c’era e rimpiange il passato ma anche a chi non c’era e lo idealizza.

E così l’azienda, grazie alla progettazione dei giovani tecnici, ha ottenuto non una ma ben cinque soluzioni, che spaziano dalle video rubriche social al week end a tema anni ’80 in negozio, dalla landing page dedicata ai capi vintage a un vero e proprio evento dal nome Future Nostalgia Vintage Festival.
A volte si cavalca la nostalgia, altre invece si cerca di arrivare a un nuovo pubblico o di cogliere le tendenze contemporanee del lifestyle, come nel caso dello spazio culturale Dolomiti Hub, un laboratorio di innovazione sociale in cui, a Belluno, coesistono spazi di coworking , uffici privati, aule formative, cinema, ecc.

Per l’hub, i giovani tecnici degli ITS hanno sviluppato programmi di Holiday Working dedicati agli smart worker che cercano un contesto per la professione che sia anche ricco di attività culturali e in una cornice paesaggistica di grande valore. Inoltre, è stata lanciata una strategia content che mette al centro Instagram e TikTok per attirare i più giovani e renderli partecipi delle numerose attività dello spazio culturale.

Le storie raccontate ben esemplificano la complessità delle sfide che le realtà italiane si trovano a vivere e che possono essere risolte con un approccio trasversale e ampio.

Anche la nuova edizione ci darà in questo senso le sue risposte, nelle prossime fasi del progetto.

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