Altro giro, altra corsa, nuova innovazione.
Dopo il successo della prima edizione, Upskill ritorna a Belluno e Ancona per imprimere ancora una volta una spinta ad aziende e imprese sociali che operano nei capoluoghi e sul territorio provinciale. Fondazione Cariverona e Upskill 4.0 hanno lanciato infatti il secondo appuntamento con la relativa manifestazione di interesse: le realtà che vogliono candidarsi e partecipare all’iniziativa hanno tempo fino al 20 settembre 2024.
Le imprese che supereranno la selezione avranno l’opportunità di lavorare con un team composto da esperti di innovazione (i project manager di Upskill 4.0, società benefit e spin-off dell’Università Ca’ Foscari di Venezia), studenti degli Istituti Tecnologici Superiori e di alcuni atenei veneti.
L’obiettivo è realizzare nuovi prodotti e processi e/o la trasformazione del business model. Saranno le aziende, in prima battuta, a proporre una sfida ai team, cogliendo un’opportunità preziosa per concretizzare progetti a lungo meditati o intuizioni più recenti. Le idee nelle aziende e nelle imprese sociali non mancano ma spesso restano tali e non si trasformano in occasioni concrete per mancanza di tempo, di competenze o di un supporto terzo che sia in grado di dare la spinta al processo di cambiamento. Inoltre, Upskill non pone limiti e non sono mancati i casi in cui sono state realizzate più soluzioni rispetto alla singola domanda di partenza.
Proprio nella terra di mezzo tra potenzialità di idee e sviluppo, si colloca l’apporto degli studenti di ITS e università e dei project manager di Upskill che mettono in campo, rispettivamente, competenze aggiornate, anche e soprattutto in chiave tecnologica, ed esperienza nell’ambito della metodologia del design thinking per una progettazione dinamica, creativa e in grado di ripensare l’idea in corso d’opera per ottenere risultati ancora migliori.
Le imprese selezionate saranno complessivamente otto, indicativamente quattro per provincia (possono partecipare solo realtà con un fatturato annuo non superiore ai dieci milioni di euro). Potranno candidarsi aziende che operano nell’ambito delle attività artigianali (con particolare attenzione all’innovazione in campo tecnologico e di design), Made in Italy, turismo, offerte e proposte culturali legate alla valorizzazione del territorio, silver economy.
Non resta che partecipare e lasciarsi ispirare dalle storie di chi ha già preso parte alla precedente edizione a Belluno e Ancona.
Lo scorso anno sono state messe a punto nuove strategie di marketing, social e di branding; format di comunicazione e nuove identità visive; percorsi sinergici tra on e offline per realtà che possono gravitare nella dimensione phygital. Ma Upskill ha contribuito anche alla realizzazione di software e showroom interattivi; di siti web e arnie interattive 3D; di diari di bordo e di eco-gadget, dimostrando la capacità di abilitare soluzioni e rispondere a sfide molto diverse.
Con questa seconda edizione del programma, Fondazione Cariverona mira a valorizzare attività legate a cinque settori cruciali per il futuro dei propri territori:
- attività artigianali, con particolare attenzione all’innovazione in campo tecnologico e di design.
- made in Italy (agroalimentare, tessile-abbigliamento, meccanica), con particolare attenzione alle imprese che vogliono rilanciare la propria competitività a livello nazionale e internazionale.
- turismo, attraverso la promozione di un sistema di offerta incentrata sulla sostenibilità.
- offerte e proposte culturali legate alla valorizzazione del territorio.
- silver economy, attraverso nuove forme dell’abitare, di salute e di cura.
Una nuova pagina di innovazione, sostenibilità e sviluppo sociale ed economico verrà scritta nei prossimi mesi. Come ribadito da Filippo Manfredi, direttore generale di Fondazione Cariverona “Upskill ha il merito di costruire sinergie strategiche per lo sviluppo dei nostri territori, coinvolgendo imprese, istituti tecnologici superiori e, da quest’anno, anche università. Lavoreremo in settori chiave per il tessuto sociale ed economico locale, facilitando quei processi di innovazione di cui abbiamo bisogno, anche grazie al contribuito dei giovani”.