Il Progetto Upskill accelera e diventa punto di incontro del dialogo e dello scambio tra le realtà produttive, che hanno risposto alla call lanciata da Fondazione Cariverona e Upskill 4.0, e gli studenti degli Istituti Tecnici Superiori.
Le competenze di questi ultimi escono dal contesto formativo e, nei prossimi mesi, subiranno un primo stress test grazie al confronto con i bisogni reali di aziende e soggetti con finalità sociali.
Incontrare gli imprenditori, conoscere i prodotti e i processi è uno step indispensabile per arrivare a strutturare progetti di successo. Lo scorso 6 luglio, a Mantova, gli studenti del Fitstic (Fondazione Istituto Tecnico Superiore Tecnologie Industrie Creative), guidati dai project manager di Upskill 4.0, hanno incontrato le realtà che contano sul loro sostegno per realizzare nuovi prodotti e ripensare alcuni aspetti del loro business. Un primo contatto ma fondamentale: la metodologia che Upskill 4.0 apporterà al progetto, quella del design thinking, prevede nell’empatia la sua prima fase (seguita dalla definizione, dall’ideazione, dalla prototipazione e dal test).
L’incontro sul territorio ha quindi consentito di attivare il primo stadio di quel necessario rapporto empatico che accompagnerà tutti i protagonisti di questo progetto destinato a generare impatti a lungo termine. Le imprese infatti introdurranno strumenti o soluzioni che li accompagneranno nei prossimi anni; gli studenti degli Its avranno un primo saggio delle sfide con cui si confronteranno in futuro; il successo delle iniziative potrebbe spingere altri player a mettersi in gioco sui territori, perché l’innovazione che porta risultati attiva positivi processi di mimesi.
Gli studenti si sono confrontati con Carlo Masgoutiere, amministratore delegato di Arche 3D; hanno visitato gli spazi della famosa villa rinascimentale Palazzo Te, dove ha sede l’omonima fondazione; hanno toccato con mano le creazioni di Pommes de Claire, il brand fondato da Chiara Salvioli.
Abbiamo raccontato qui tutti i progetti del mantovano, ma ecco un breve recap: Arche 3D punta a realizzare uno spazio virtuale da integrare all’interno del proprio sito web per raccontare la propria proposta ai clienti e al contempo farne un elemento di prodotto; per il polo culturale mantovano, l’obiettivo è creare una strategia di promozione dello strumento “supercard”, già attivo sul territorio, con l’implementazione di nuove tecnologie digitali; per Pommes de Claire la creazione di un camerino virtuale può trasformarsi in un traino per l’e-commerce.
La sinergia con gli ITS rappresenta, in tutto il progetto Upskill, non una scommessa, ma un “investimento” su competenze mirate, da cui è lecito aspettarsi risultati concreti.
Fitstic forma tecnici superiori per la comunicazione e il marketing digitale; tecnici superiori per la progettazione e realizzazione di sistemi di realtà aumentata e virtuale; tecnici superiori di processo e prodotto nel sistema moda 4.0 (oltre a numerose specializzazioni di ambito più marcatamente tech/ict).
I progetti di open innovation hanno spesso un aggancio con il mondo della formazione ma la specificità degli Its rappresenta, soprattutto per le aziende, un unicum che va sondato, nel massimo momento di interesse e consapevolezza su questa tipologia di offerta formativa. Al tempo stesso Upskill ricorda, alle imprese ma anche ai giovani che guardano al mondo del lavoro, che la formazione degli Its è spendibile nel campo della tecnologia, della mobilità, dell’energia ma anche in settori come made in Italy, turismo, offerte e proposte culturali. Questi ultimi, avvertiti forse come tradizionali, sono entrati nel futuro e hanno bisogno di competenze tecnologiche per generare valore e sprigionare creatività e innovazione.
Il viaggio di Upskill è appena iniziato e continua nei territori che hanno risposto alla call (Mantova, Vicenza, Verona). Il rilancio e la sostenibilità delle iniziative economiche e sociali è il macrobiettivo del progetto promosso da Fondazione Cariverona e Upskill 4.0. Ma è anche un ottimo promemoria per gli studenti che si formano negli Its: c’è vita sui territori e ci sono realtà che avranno bisogno delle loro competenze anche in provincia.