Si fa presto a dire turismo: per l’Italia è un asset fondamentale ed è innegabile che il nostro Paese e i suoi singoli territori continuino a suscitare un grande appeal per viaggiatori e visitatori. Ma, come dimostrano a volte le cronache, non bastano ricchi investimenti per veicolare al meglio il brand Paese o territorio e non si può dare per scontato che una strategia un tempo di successo sia valida anche oggi. I gusti cambiano, i target evolvono ed ecco che anche in quest’ambito bisogna sempre rilanciare le ambizioni, dal punto di vista della comunicazione e del marketing.
Una mission per professionisti aggiornati e al passo con i tempi: vuole formarli così Fondazione ITS Turismo Liguria- Academy of Tourism, Culture and Hospitality che, sin dalla nascita, ha l’obiettivo di “completare la filiera formativa del settore turistico in Regione Liguria e di rispondere alla richiesta di personale formato con competenze elevate data la vocazione turistica della regione“. Per lavorare nel turismo, in passato, si passava dalla formazione secondaria superiore (l’alberghiero) o da quella accademica (le lauree in scienze del turismo). Ma un ulteriore, importante, tassello si è aggiunto con l’avvento della formazione terziaria superiore degli ITS che – nel relativo ramo delle tecnologie Innovative per Beni e le Attività Culturali – Turismo – offrono due anni di formazione duale (pratica e teoria) per avvicinare i giovani al lavoro sin dal percorso formativo.
ITS Turismo Liguria Academy of Tourism, Culture and Hospitality ligure offre percorsi per tecnici specializzati in gestione delle strutture turistico-ricettive; in ristorazione e cucina per hotellerie 4.0; in promozione e marketing delle filiere turistiche e delle attività culturali mediante le nuove tecnologie digitali e i social network.
Per quest’ultimo indirizzo, le iscrizioni sono tutt’ora aperte (fino al 6 ottobre, 25 i posti disponibili, ndr) in vista della seconda edizione del corso. Ma a chi è destinato un percorso “in promozione e marketing delle filiere turistiche e delle attività culturali” e quali professionisti è destinato a formare?
Il turismo, proprio come altri settori, può sfruttare la leva delle nuove tecnologie digitali e dei social network per raccontare un territorio e le sue risorse, ma anche per migliorarne la presenza su tutti quei canali dove i diversi target cercano il “prodotto turistico”. Proprio come per altri beni, un buon posizionamento sui motori di ricerca, una giusta profilazione dei clienti, uno storytelling adeguato, e l’utilizzo di tutti i tool favoriscono la conversione, ovvero il passaggio da una visione a un acquisto (in questo caso, la scelta di una location per soggiornare, organizzare tour, eventi, ndr).
Il corso si propone quindi di fornire ai frequentanti le giuste competenze per attuare programmi di promozione turistica, sfruttando la leva del digitale per comunicare la proposta dei territori per i bisogni dei diversi player (pubblici o privati), valorizzando più in generale l’apporto di tutti gli stakeholder coinvolti nell’organizzazione e gestione della filiera turistica e culturale.
Al termine di un percorso biennale pari a 1.800 ore di cui 800 di stage in azienda, il tecnico superiore sarà in grado di pianificare azioni di promozione del territorio; di definire modelli di business turistico basati sulle tecnologie digitali; di impostare campagne di marketing e promozione turistica; di valorizzare le strutture di accoglienza, anche e soprattutto in termini di sviluppo. Il tutto senza tralasciare un linguaggio, visivo o testuale, contemporaneo e dinamico, per comunicare e arrivare al cuore e alla mente del pubblico.
In un paese come l’Italia, e in una regione come la Liguria, lavorare nell’industria turistica è l’ambizione di molti. Ma anche questo settore, in particolare negli ultimi anni, ha assistito a cambiamenti profondi e sistemici: il digitale ha cambiato l’approccio della domanda ma anche dell’offerta. I consumatori si approcciano diversamente a prenotazioni e valutazioni (sia pre che post acquisto) ma anche l’offerta ha dovuto ricalibrarsi, in particolare per adattarsi a nuovi paradigmi ed esigenze (staycation, bleisure, never ending tourism, ecc). Inoltre la crescita dei canali attraverso cui avviene il customer journey porta i diversi protagonisti del comparto a doverne presidiare di più, scegliendo per ognuno il giusto tone of voice.
Insomma, il gioco si è fatto più complicato e lavorare in questo comparto significa guardare alle mutate esigenze di tutti gli attori dell’ecosistema e scegliere ruoli e professioni in grado di apportare valore e meno suscettibili di essere spazzati via dal cambiamento. Un’opzione possibile con la formazione adatta.
Progetto cofinanziato dall’Unione Europea. Priorità 2 – Istruzione e Formazione – Obiettivo specifico 4.6 (OSf) Pr Fse+ 2021-2027 Regione Liguria.