Quando un’iniziativa continua a funzionare bene anche dopo diciott’anni, un motivo ci deve essere. È il caso del Trofeo Smart Project, che quest’anno è diventato maggiorenne e ha visto proprio pochi giorni fa l’epilogo del percorso per l’anno scolastico 2024-2025, con l’annuncio dell’arrivo dell’edizone numero diciannove. Un progetto che sta invecchiando bene, o che forse non invecchia affatto, ormai partecipato da ragazze e ragazzi (delle scuole superiori) nati dal 2007 in poi, quando l’iniziativa già esisteva.
Se il dovere di cronaca impone di citare quantomeno i novelli vincitori – l’IIS “Zaccagna Galilei” di Carrara, l’ITT “Montani” di Fermo e l’ITIS “Ferraris” di San Giovanni La Punta – l’elemento più notevole del progetto è probabilmente il suo format, non certo disruptive nell’impostazione ma capace di combinare con strategica efficacia l’aspetto istituzionale con quello spensierato, il mondo scolastico con il comparto industriale, il valore cultural-formativo per i giovani con i legittimi interessi aziendali. Il lavoro organizzativo vero lo fa la filiale italiana di Omron, azienda giapponese che sviluppa componenti hardware e software per l’automazione, ma a partecipare con entusiasmo sono le scuole (studenti e docenti) da tutta Italia, con una continuità e un apprezzamento tali da guadagnarsi regolarmente l’ospitalità per la cerimonia finale di viale Trastevere 76 a Roma, in una delle sale di rappresentanza del Ministero dell’Istruzione e del Merito.
Una situazione win-win-win-win
Dal punto di vista delle scuole, il trofeo è una bella (e potenzialmente ricca) occasione: il docente referente guida l’ideazione e la realizzazione – perlopiù software – di un piccolo progetto di automazione industriale, i ragazzi imparano divertendosi e confrontandosi con un esempio didattico e verosimile, si ricevono forme dirette e indirette di formazione gratuita, gli istituti più meritevoli si guadagnano una gita a Roma di un paio di giorni per la competizione finale, e chi primeggia si porta a casa (pardon, a scuola) qualche migliaio di euro equivalenti sotto forma di forniture didattiche offerte dall’azienda.
Per ragazze e ragazzi partecipanti, l’occasione è di quelle che aiutano a crescere. Non solo in senso strettamente tecnico e di competenze tecnologiche, ma anche come lavoro di squadra, public speaking, sviluppo di un pensiero progettuale che risponda a una necessità concreta, e con la possibilità di vivere la competizione in una piccola esperienza residenziale, che culmina in una mezza giornata al Ministero.
E sono le stesse istituzioni a sostenere, da vicino, l’iniziativa. Non solo con i loghi e la concessione degli spazi, ma soprattutto con la presenza fisica all’evento dei più alti rappresentanti, tra cui il direttore della Direzione generale per l’istruzione tecnica e professionale e per la formazione tecnica Maurizio Adamo Chiappa, ben noto anche al mondo ITS poiché figura di riferimento nazionale per la formazione tecnologica superiore post diploma. D’altronde, se non proprio un unicum il Trofeo Smart Project è una delle pochissime iniziative di successo di questo genere, e certamente la più longeva.
Facile anche individuare quali siano i benefici che un’azienda come Omron può trarre dell’investimento – non piccolo, né scontato di questi tempi – nel progetto: posizionamento del brand nei luoghi delle istituzioni, distribuzione dei propri prodotti all’interno delle scuole (così da farsi conoscere e diventare anche la piattaforma su cui gli studenti imparano a lavorare, proprio come accade da decenni con il pacchetto Office di MIcrosoft), un pizzico di visibilità mediatica e un dialogo faccia a faccia con i decisori dell’ecosistema dell’istruzione. Dal 2018 il Trofeo è anche supportato da SPS Italia, la fiera dell’automazione e del digitale per l’industria intelligente e sostenibile di cui TuttoITS è media partner.
Al di là di vincitori e vinti nella classifica finale, in cui peraltro il gruppo dei vincitori è ben nutrito grazie a un numero di premi (tra ordinari e speciali) che è persino maggiore rispetto alle scuole finaliste, l’impressione è che alla fine dal Trofeo ne escano tutti felicissimi. Incudendo poi la visita ad almeno una delle bellezze di Roma e l’esperienza di un pranzo cucinato e servito da ragazzi coetanei dei finalisti che sono in formazione presso istituti alberghieri locali, non c’è da stupirsi che il viaggio di ritorno sia per tutti col sorriso.
Lo zoccolo duro, l’ampliamento e gli ITS
A far concludere che il format sia quello giusto sono anche i feedback che TuttoITS (coinvolto quest’anno nella giuria del premio speciale Eccellenza della comunicazione) ha raccolto dai docenti presenti alla fase finale. Chi partecipa almeno una volta e arriva in finale, tipicamente si iscrive anche l’anno successivo, sia per far vivere ai nuovi studenti l’esperienza sia perché di anno in anno aumentano le probabilità di primeggiare, grazie all’esperienza maturata.
È probabilmente questa dinamica – certamente virtuosa, ma con il rischio di relegare l’iniziativa a un piccolo club di scuole affezionate – che ha indotto gli organizzatori a introdurre una categoria di scuole junior, riservata a chi partecipa per la prima volta oppure non è mai riuscito ad accedere alle finali. Un ampliamento della base dei partecipanti da cui tutti possono beneficiare, per i motivi già sottolineati, e che è senz’altro utile a dare quella freschezza indispendabile per un progetto che punta a migliorare il proprio già notevole record di longevità.
E gli ITS? Attualmente non coinvolgibili nel Trofeo così com’è, anche per ragioni di età dei frequentanti e di livello di competenze, rappresentano senza dubbio un bacino papabile per questo format, tanto che l’idea è stata ventilata a TuttoITS come plausibile per il futuro almeno un paio di volte. È pur verò, però, che c’è qualche complessità in più: gli ITS che si occupano di automazione sono molti meno rispetto alle scuole superiori, nella larghissima maggioranza degli ITS del comparto Omron è già presente come fornitore, formatore o anche partner, e non da ultimo la simultanea presenza di aziende competitor potrebbe generare qualche difficoltà ulteriore. Siamo di parte, lo sappiamo, ma sarebbe bello se un giorno dentro al Trofeo Smart Project (o quantomeno entro il perimetro del Progetto Scuola di Omron, che lo include) potesse esistere un’iniziativa speciale dedicata agli Istituti Tecnologici Superiori.