TuttoITS x Stena Recycling

Dal tirocinio al lavoro, crescere in (e con) Stena Recycling

Era ancora all’università quando ha messo piede in azienda, ma per Evelin Pareschi il percorso nell’economia circolare continua, tra sfide sulla sicurezza, nuovi obiettivi e qualche scoperta sul campo

  Lavoro

In collaborazione con: Stena Recycling

Da studente tirocinante a (futura) responsabile di impianto: il percorso di Evelin Pareschi, laureata in ingegneria Civile e ambientale all’Università di Ferrara, ha incrociato quello di Stena Recycling nel 2016. E continua ancora oggi, a Carpi, dove si arricchirà nei prossimi mesi di un nuovo capitolo.

Nella fase di tirocinio, nel sito di Angiari, Pareschi aveva approfondito i temi della sicurezza aziendale e aveva compreso meglio i meccanismi di un settore del tutto nuovo ma di grande interesse, anche per motivi accademici. La sua tesi di laurea infatti includeva uno sguardo sul settore dei Raee, un’ampia panoramica su tutti i raggruppamenti, con un focus sulla plastica dei frigoriferi ed approfondiva i “Casi applicativi di riuso e EoW (end of waste) nel sistema Raee”.

Conclusi gli studi, l’ingegnera è rimasta in azienda e lavora nell’ufficio Qualità, ambiente e sicurezza di Stena, dove, coordinandosi con colleghi più alti in grado, svolge i compiti relativi all’ambito Health, Safety & Environment

“Sono di supporto ai colleghi e, personalmente, mi concentro soprattutto sugli aspetti di qualità e sicurezza” spiega la professionista a TuttoITS. L’attenzione alla sicurezza è nodale nel contesto di Stena e Pareschi spiega perché: “Siamo un’azienda che presenta ancora una componente importante di operatività manuale. La fase di primo trattamento è ancora molto manuale, anche in termini di movimentazione dei carichi, rispetto alla seconda. Gli operai ovviamente fanno il più possibile uso di ausili, hanno turnazioni. Bisogna trovare una chiave di collaborazione e far combaciare tutto, riconoscendo che è un lavoro ripetitivo, si spostano pesi, ci si sporca trattandosi di rifiuti, ecc”.

Da Angiari a Carpi

Dopo diversi anni ad Angiari, nell’estate 2020, Pareschi si è spostata a Carpi: nell’agosto 2018, infatti, Stena Recycling ha acquisito Tred Carpi, già a sua volta impegnata nell’ambito Raee. “A luglio 2020, sono diventata responsabile della sicurezza a Carpi. Abbiamo portato gradualmente i nostri standard, le nostre modalità di lavoro, per uniformare l’impianto alla visione di Stena. La sinergia oggi è completa ma all’epoca era del tutto da costruire”.

L’impianto di Carpi recupera Raee di diverse tipologie e, da qualche mese, si distingue anche per il trattamento dei pannelli fotovoltaici, una nuova linea di rifiuti tech. I lavoratori si confronteranno con una nuova tipologia di Raee, e relativa tecnologia per trattarli, ma l’ingresso dei pannelli fotovoltaici nello stabilimento di Carpi riflette un cambiamento più ampio. “I primi pannelli installati sono obsoleti, la loro vita era su un arco di 10-15 anni, e infatti assistiamo ai primi smaltimenti. Gradualmente abbiamo visto che c’era ricerca, c’era mercato e ci siamo mossi per realizzare una linea che potesse accogliere questo tipo di attività”.

I pannelli rappresentano quindi una novità che, nel prossimo futuro, si normalizzerà sempre più. Ma lavorare in uno stabilimento che smaltisce Raee consente di osservare dinamiche di vario tipo e anche la resistenza di alcuni prodotti rispetto ad altri. Il riferimento va ad esempio ad alcuni rappresentanti del settore R3 (tv e monitor): a Carpi, spiega Pareschi, si vedono ancora ingressi consistenti di vecchi televisori. “Siamo l’unico impianto che fa trattamento di R3, riceviamo televisori anche dagli altri impianti. Molte persone, anche in virtù del bonus tv, hanno smaltito vecchi televisori ma anche tanti apparecchi flat, che potevano andare avanti ancora qualche anno. Per certi apparecchi è più faticoso lo smontaggio: la plastica è leggera ma il tubo catodico in vetro è pesante e bisogna rimuovere questa parte manualmente.  Diverso il trattamento di una tv nuova (Lcd o plasma), in cui togli le componenti critiche e si passa alla macinazione delle parti. Non esiste una tecnologia o una macchina che possa fare un lavoro di smontaggio di una tv fino ad arrivare al tubo catodico, dobbiamo aspettare che questo tipo di rifiuto cessi di esistere. Una tv su 2 che entra nello stabilimento presenta ancora il tubo, più di quello che ci aspettiamo: è un mistero dei Raee”.

Evelin Pareschi al lavoro in Stena

Nuove sfide

Da un paio di mesi, Pareschi ha cominciato un percorso per diventare responsabile di impianto: nel prossimo futuro abbondonerà quindi il suo ruolo di responsabile sicurezza a Carpi e passerà a una nuova mansione. “Farò un grosso salto in produzione, che conoscevo dal lato sicurezza (rischi, movimentazione carico), ma ora comprenderò dal punto di vista della gestione, dell’organizzazione”.

Da tirocinante a responsabile di produzione, il percorso di Evelin si è sviluppato attraverso varie tappe, compresa la necessaria formazione: “Come responsabile sicurezza ho fatto corsi all’interno dell’azienda. Nel mese di maggio ho preso parte a un corso di people management, sulla leadership, pensato non per i manager, ma per le seconde line. Eravamo un gruppo misto di responsabili di produzione, sicurezza, logistica, tutti 30enni, 35 anni: è stato un momento formativo importante anche per conoscerci tra noi”.

In meno di un decennio (il tirocinio è partito nel 2016, ndr), Pareschi ha maturato una visione ampia sulle attività dell’azienda e si dichiara felice del suo percorso. Il perché è legato al concetto di opportunità: “L’azienda, quando possibile, fa crescere i dipendenti. Il mio percorso da responsabile di produzione nasce dal fatto che l’attuale responsabile cambia ruolo su Angiari. Potevano prendere un esterno ma hanno fatto un’altra scelta: ritengo non sia qualcosa di scontato ma un atto di fiducia”.

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