Facciamo chiarezza sui numeri degli ITS

“Studenti ITS raddoppiati in tre anni e a quota 45mila”? Non è proprio così, ecco perché

Un po' di fact checking per capire meglio il volume degli iscritti ai percorsi ITS Academy, a partire dai dati ufficiali e da qualche ambiguità comparsa sulla stampa

La formazione offerta dagli ITS Academy attrae sempre più studenti, e allo stesso tempo l’offerta formativa si moltiplica con nuovi corsi, spesso suggeriti dalle esigenze del mondo del lavoro. Quindi, c’è spazio per formazione e occupazione nel mondo ITS e la forte spinta è stata assicurata anche dai fondi del Pnrr. È proprio per sostenere questa crescita che l’articolo ITS Academy, studenti raddoppiati negli ultimi tre anni, pubblicato domenica 13 ottobre su Il Sole 24 Ore, sottolinea come sia necessario arrivare a un finanziamento ordinario stabile di 300 milioni di euro a cui sommare i contributi regionali. Sebbene il messaggio dell’articolo sia assolutamente valido, ossia la necessità di mantenere stabili i finanziamenti anche in futuro, c’è un dato che merita attenzione.

Secondo l’articolo, ripreso anche da Orizzonte Scuola e da altri media, gli studenti degli Istituti Tecnologici Superiori – tra nuovi e vecchi iscritti – si aggirerebbero nell’ultimo triennio intorno a quota 45mila, con un valore raddoppiato rispetto a tre anni fa. Il dato però, presentato in questo modo, potrebbe lasciare intendere una sovrastima dei numeri reali, perché anzitutto va sottolineato che non è in alcun modo riferito alle iscrizioni di un solo anno (come tipicamente dati di questo genere vengono comunicati), ma a un valore cumulativo calcolato come somma su più annate.

L’articolo riporta, infatti, che gli studenti frequentanti nell’ultimo triennio sarebbero pari a 32mila, a cui si aggiungono i nuovi iscritti dei corsi 2024-2026 per raggiungere il numero di circa 45mila studenti. Da ciò scaturiscono due riflessioni: in primo luogo, per sottrazione, ipotizziamo che il numero dei nuovi iscritti si aggiri intorno alle 12mila o 13mila persone. Tuttavia, è possibile ricavare questo dato solo da una stima che si basa sul numero dei corsi a numero chiuso attivati e sull’andamento degli anni precedenti. Infatti, le iscrizioni sono tutt’ora in corso e si tratta di un dato inverificabile e ancora tutto da determinare.

In secondo luogo, risulta difficile anche validare il dato degli studenti frequentanti, dato che il monitoraggio Indire 2024, per questioni di raccolta, elaborazioni e verifica dei dati si riferisce al biennio 2020-2022. Ma allora a cosa si riferisce quel numero 32mila riportato come il numero degli studenti frequentanti?

I numeri ufficiali degli studenti ITS

Dato che il monitoraggio Indire si riferisce ai percorsi biennali (e triennali) conclusi nel 2022, i dati dell’ultimo report pubblicato (2024) non ci parlano dell’ultimo triennio perché escludono l’anno 2023. In secondo luogo, il numero degli iscritti per il biennio 2020-2022 è pari a 9.246, un valore di gran lunga inferiore a quello dichiarato dall’articolo. Se anche il numero degli iscritti fosse raddoppiato nel 2023 (circa 18mila), il totale non corrisponde comunque ai 32mila, a meno che non si includano anche le persone che si sono ritirate durante il percorso (circa il 21% nel biennio 2020-2022).

Allo stesso modo, anche considerando come triennio gli ultimi 3 anni coperti dal monitoraggio (cioè 2020, 2021 e 2022 che corrispondono ai bienni 2018-2020, 2019-2021 e 2020-2022) non si raggiunge il numero di 32mila iscritti, ma di 24mila circa. Insomma, la parola triennio in questo caso genera confusione.

Converrebbe forse, per evitare ambiguità, chiarire meglio il significato dei dati forniti, specificando che per iscritti totali si intende la somma dei neoiscritti e dei diplomati. In effetti, calcolando la somma con l’inclusione dei diplomati nel biennio 2020-2022, ossia 7.033, si ottengono circa 16mila studenti totali. Ciò giustificherebbe la parola “raddoppiati” usata da Il Sole 24 Ore, e gli studenti iscritti sommati ai diplomati sarebbero effettivamente 32mila nell’ultimo biennio riportato dal monitoraggio Indire.

Quindi, la notizia sull’aumento degli studenti negli ultimi anni è falsa? Assolutamente no, almeno a livello qualitativo. Scorrendo i dati di tutti i monitoraggi Indire dal 2013 a oggi, gli studenti iscritti sono passati da 1.512 a 9.246, quindi sono quasi 10 volte superiori a quelli iniziali, con un trend di crescita che si è sempre confermato di anno in anno.

E quel dato dei 45mila studenti a cosa si riferisce? Forse agli studenti totali che si sono iscritti nel corso di 11 anni di esistenza degli ITS, oppure a una somma spuria che esclude i primissimi anni dei corsi ma include anche la stima delle iscrizioni in corso in questi mesi. Insomma, i dati dell’articolo potrebbero essere corretti nell’ipotesi che includano una stima delle proiezioni future. Tuttavia, arrivare a comprendere come è stato ottenuto il dato non è stato semplice e alcune parole utilizzate che sono un po’ fuorvianti.

Una riflessione sulle iscrizioni

Quello che certamente si può dire è che le iscrizioni per un singolo anno sono ben lontane da quota 45mila, anche nel caso in cui si consideri il dato gonfiato delle domande di iscrizione, che includono anche le persone che partecipano alla selezione ma poi non finalizzano l’iscrizione, oltre a chi non supera la selezione stessa.

Le domande di iscrizione, da 3.546 del monitoraggio 2013, sono diventate 26.283 nel 2022. Ma come mai alla fine gli iscritti sono così pochi? Nel 2022, solo l’84,3% degli iscritti ha partecipato alle prove di selezione per potersi iscrivere agli ITS. Questo dato è comunque positivo se si pensa che il numero di partecipanti è aumentato di circa 5 punti percentuale rispetto al 2013. Anche il dato che si riferisce a coloro che superano la prova è in netto miglioramento. Se nel 2013 era l’81% di coloro che hanno tentato l’esame di ammissione, nel 2022 la percentuale sale all’88%.

Il grande calo si verifica all’atto dell’iscrizione. Se nel 2013 si iscriveva il 66% degli studenti che avevano superato la prova di selezione, nel 2022 questo valore cala drasticamente al 47%. È forse questo il momento in cui bisognerebbe pensare ad azioni per confermare agli studenti la validità della scelta che hanno effettuato e l’adeguatezza delle loro qualità e competenze per proseguire questo percorso di studi.

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Giulia Annovi
Collaboratrice
Giornalista freelance, con la passione per il datajournalism. Mi occupo di scienza, innovazione, tecnologie digitali e educazione.
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