Lavorare oltre confine

Soft skills, quali servono, anche ai diplomati Its, per lavorare all’estero?

Dal lavoro di squadra alla patente di guida, le competenze richieste possono cambiare molto tra Italia ed estero. Ecco cosa deve considerare chi vorrebbe spiccare il volo

Per lavorare con successo servono competenze verticali ma anche abilità e skills trasversali. Un discorso che naturalmente riguarda anche i diplomati ITS, sebbene, come ricordiamo spesso, la formazione tecnologica superiore nasce per andare incontro a specifiche esigenze di peculiari distretti produttivi e innovativi.

Lo studio

Ma quali sono le competenze più richieste dalla aziende italiane, e anche da quelle straniere, dato che con una formazione ITS si può anche guardare a un’occupazione oltre confine?

Zety, sito web dedicato proprio alle carriere, ha condotto un’analisi che riguarda il mondo del lavoro, ormai sempre più competitivo, basandosi su milioni di curricula creati tramite la piattaforma tra agosto 2023 e agosto 2024 in cinque Paesi. L’obiettivo era quello di stilare le dieci competenze più popolari in Italia, ma non solo, mettendo a confronto le competenze più citate dai candidati. Il risultato è una panoramica unica sulle priorità del mercato del lavoro, con interessanti differenze culturali.. La visione a tutto tondo si estende anche a Francia, Germania, Spagna e Stati Uniti. Un’analisi davvero ampia, che ha investito 17 milioni di curricula, rilevando 130.000 competenze diverse.

La formazione degli Its è improntata su un approccio molto pragmatico. Per legge almeno il 30% delle ore di studio deve avvenire direttamente sotto forma di tirocini, mentre in aula sono spesso previsti interventi di docenti provenienti direttamente da aziende di rilievo. Molti studenti decidono spesso di affrontare esperienze all’estero, per portare il know how acquisito in contesti dove è presente una manifattura che innova o settori tradizionali riscritti con logiche digitali.

Per avere un buon curriculum è necessario tenere conto che, anche dal punto di vista del lavoro, possono esistere differenze culturali ed approcci più locali.

In e out (con le competenze)

Quali sono allora gli aspetti a cui guardare, nel nostro paese e in quelli analizzati da Zety?

In Italia sono le capacità comunicative ad avere la meglio tra le competenze più popolari nei curricula, vengono citate oltre 500 volte. Un elemento a cui non si può rinunciare, è di fatto la regina delle competenze. In Francia e Germania invece, secondo lo studio, la comunicazione è al terzo posto, e in Spagna addirittura al sesto.

Non solo saper comunicare bene, ma avere anche capacità di problem solving e di pensiero critico fa la differenza. Essere, quindi, in grado di risolvere gli intoppi quotidiani o di trovare la soluzione migliore per l’azienda, senza lasciarsi sopraffare dalle difficoltà. Per quanto riguarda l’estero, anche negli Stati Uniti il problem solving è al secondo posto (citato 47.827 volte), mentre non compare nella top 10 di Francia e Germania.

Un focus non può mancare anche su precisione e attenzione ai dettagli, oltre ad adattabilità e flessibilità. La capacità di adattarsi a necessità e impegni sembra il Santo Graal del nuovo mercato del lavoro. Non pare invece essere un elemento fondamentale la precisione in altri Paesi: compare solo in ottava posizione in Francia e settima negli Stati Uniti, mentre non è tra le priorità in Germania e Spagna. Anche in Spagna è importante l’adattabilità, la “capacità di apprendere” si colloca addirittura al secondo posto. In entrambi i Paesi le aziende cercano persone in grado di aggiornarsi rapidamente e affrontare con prontezza i cambiamenti del mondo del lavoro.

Questione di team

Ma per essere un buon lavoratore, non basta pensare al proprio, serve fare anche lavoro di squadra e imparare a collaborare con colleghi e superiori. Mai dimenticare quanto un buon clima lavorativo possa rendere migliore la propria produttività e il proprio rendimento.

Se per le aziende il fatto di lavorare in un team consolidato è considerato importante, lo è ancora di più in Francia, Germania (chiamata in causa 18.205 volte), Spagna e Stati Uniti, dove la caratteristica si trova al primo posto.

Persone più organizzate e che sappiano gestire il tempo lavorativo sono sempre ben viste, così come ad avere punti in più sono le persone dotate di patente di guida. Se si vuole lavorare all’estero bisogna considerare che lì l’utilizzo dell’auto non è così fondamentale come in Italia, per questioni probabilmente culturali e pratiche. Per esempio, non è considerata rilevante in Spagna e negli Stati Uniti.

I settori professionali legati agli Its non devono essere considerati prettamente logici e tecnici, creatività e spirito innovativo contano, soprattutto in ambiti come la comunicazione, la moda e il design. L’Italia, tuttavia, è uno dei pochi Paesi in cui queste caratteristiche si trovano nella top10 del curriculum.

Sempre importante per chi è assunto per un’azienda prestare attenzione alle esigenze dei clienti, che sono i soggetti con cui si ha spesso occasione di interfacciarsi. Il customer service è al terzo in Spagna e al decimo negli Stati Uniti, ma non figura tra le priorità in Francia e Germania. Al decimo posto tra le competenze più richieste in un curriculum italiano, così come in Francia, Spagna e Germania, ci sono la motivazione e la proattività, la capacità di avere iniziativa e farsi notare sul luogo di lavoro.

Come sottolinea l’analisi originale, “nonostante le differenze terminologiche, gran parte delle competenze ricorrenti rappresentano soft skills, che si ripetono in tutti i mercati. Ad esempio, lavoro di squadra e comunicazione sono ovunque in cima alla lista, dimostrando quanto siano oggi essenziali le abilità interpersonali”. Invece, “le hard skills tendono a essere più specifiche, legate a singole offerte di lavoro e quindi meno universali”. Allora, è chiaro che laddove c’è molta competenza sul piano delle soft sarà più difficile farsi spazio. Le hard sono più specifiche e in uno scenario dove mancano a volte le professionalità, può essere più facile piazzarsi. Ma, una volta dentro, anche lavorare sulle competenze interpersonali potrebbe fare la differenza e schiudere una carriera dinamica e di successo.

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Valeria Tuberosi
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