Lavoro e genere

She SPS Italia, superare i gap contribuisce a cambiare l’industria

Al recente appuntamento in fiera a Parma, si è rinnovato l'incontro con la community di professioniste, tra storie di successo e uno sguardo sul coinvolgimento maschile ancora troppo limitato

Sarebbe facile leggere l’esperienza di She SPS Italia come una semplice iniziativa di rappresentanza. In realtà, dietro la community lanciata da Messe Frankfurt Italia nel contesto della fiera SPS Italia di Parma, si muove qualcosa di molto più ambizioso e strutturato: un tentativo concreto di dare voce, spazio e visibilità al contributo delle donne nel mondo dell’automazione e dell’innovazione industriale, tradizionalmente dominato da presenze maschili.

Nata nel 2021, She SPS Italia si rivolge a un ampio spettro di professioniste: ingegnere, imprenditrici, ricercatrici, giornaliste, docenti e giovani studentesse che si affacciano ai percorsi STEM. Ma più che un’etichetta, She SPS è un contenitore vivo di storie, esperienze e testimonianze, che ogni anno culmina nel premio She SPS Italia Award.

Durante l’edizione 2025, svoltasi il 13 maggio a Parma, sono state premiate quattro case history particolarmente significative per il loro impatto in termini di sostenibilità sociale, empowerment femminile, imprenditoria e mentorship. Le vincitrici sono state Cristina Magatti (SEW-EURODRIVE Italia), Antonella Raganato (SICK Sensor Intelligence), Lorella Franceschini (Mini Motor) e Cynthia Corina Zazzarini (ESA Automation & Robotics). L’evento ha incluso una sessione di talk con ospiti come Maria Vittoria Zaglio, Raffaella Donghi, Sara Rainieri e Ruben Razzante.

Nonostante il valore dell’iniziativa, resta aperto un nodo culturale importante. Come possiamo colmare davvero il gender gap se le iniziative pensate per le donne vedono la partecipazione quasi esclusiva… delle signore? (in platea la presenza maschile era ridotta a un’unità, ndr).

Non si tratta di una critica, ma di uno spunto utile per migliorare: la parità di genere, che deve essere ancora raggiunta, ha bisogno di un coinvolgimento attivo di tutte le componenti della società, uomini inclusi. Il cambiamento culturale, infatti, non può essere un cammino unilaterale.

Proprio per questo è significativo che She SPS sia stata collocata, in fiera, accanto all’area Education: un chiaro segnale di quanto la questione dell’equità di genere sia inseparabile da quella della formazione e dell’orientamento. Le nuove generazioni – maschi e femmine – devono crescere in un ambiente che riconosce e valorizza il talento, indipendentemente dal genere.

Greta Moretto, responsabile marketing di SPS Italia e tra le promotrici del progetto, l’ha sottolineato in una intervista a PubliTech già nel 2023: “C’è ancora molto da fare, ma la consapevolezza sta crescendo. E She SPS serve proprio a questo: a raccontare ciò che funziona, per ispirare chi verrà dopo”. Le donne, in questo contesto, diventano vere e proprie icone di cambiamento, testimoni di un percorso che passa anche dalla rottura degli stereotipi più radicati.

Accanto agli eventi ufficiali, She SPS promuove durante tutto l’anno momenti di confronto informali, come i Morning Date presso aziende e istituzioni, per rafforzare i legami e condividere buone pratiche. La community su LinkedIn è sempre più attiva e offre uno spazio aperto dove professioniste e simpatizzanti possono raccontarsi e supportarsi a vicenda.

Anche il mondo ITS – con il quale SPS collabora attivamente – può giocare un ruolo chiave in questa trasformazione, grazie ai suoi percorsi professionalizzanti che si rivolgono a ragazze e ragazzi alla ricerca di un’occupazione qualificata in ambito tecnico. TuttoITS Academy, in quanto media partner, ribadisce l’importanza di far emergere queste storie: perché raccontare il cambiamento è il primo passo per renderlo reale.

She SPS Italia è una tappa di un cammino che può e deve coinvolgere tutti. La speranza è che nelle prossime edizioni non sia più “singolare” la presenza maschile, ma che anche gli uomini sappiano sentirsi parte di questa trasformazione. Non come spettatori, ma come sostenitori.

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Riccardo Liguori
Collaboratore
Giornalista professionista. Determinato, riflessivo e curioso, tra i temi che ho più a cuore l'ambiente e la filosofia hanno (quasi) sempre la precedenza.
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