La scuola edile

Settore edile: manca personale dal Veneto al resto d’Italia

Al professionista edile servono più preparazione e più tecnica. Ecco perché anche la formazione degli ITS può aiutare

Il settore dell’edilizia è alle prese con alcune criticità: l’aumento dei costi delle materie prime e la difficoltà nel reperirle. La causa si deve principalmente alla guerra nel cuore dell’Europa. Tuttavia si è acuito il problema di sempre, ovvero la difficoltà a trovare personale adeguatamente formato. Scopriamo il perché assieme alla scuola edile di Verona-Centro paritetico per la formazione, la sicurezza e i servizi al lavoro (Esev-Cpt), accreditata alla Regione Veneto e alla Fondazione ITS Red.

Il dato è certo: manca personale in tutta la filiera edile. “Prima di tutto è importante fare chiarezza su cos’è l’edilizia – spiega il presidente di Esev-Cpt, Marco Perizzolo -. Si tratta di un settore molto ampio che comprende, ad esempio, il restauro di un monumento o la costruzione di un aeroporto. Oggi, purtroppo, assistiamo ad un’evoluzione tecnologica importante che, però, non è seguita dalla disponibilità di personale formato”. Le competenze tecniche necessarie sono molteplici e infatti si devono conoscere anche i materiali.

“Le figure professionali formate mancano, perché non c’è sufficiente attrazione da parte delle scuole. Per questo motivo è importante informare e soprattutto rendere consapevole l’opinione pubblica della dignità del lavoro del professionista edile. Questo non è un lavoro di serie B“. Per fare ciò, le scuole devono essere pronte a formare tutti i settori dell’edilizia, a partire dal restauro fino alle grandi infrastrutture.

Ma qual è il problema della formazione?

“Al termine della nostra scuola – cui si accede con il diploma di scuola secondaria di primo grado -, servirebbe continuare il percorso con corsi specifici e una formazione superiore possibilmente continua”.

Il problema alla base sembra essere quello culturale. Sarebbe necessario riconoscere la propria professionalità e da questa partire per aumentare la propria formazione (che deve essere sia pratica che teorica). Per il direttore di Esev-Cpt, Giovanni Zampieri, “sarebbe importante aumentare la formazione delle scuole professionali fino al quarto anno. L’operatore edile, infatti, è al momento una figura troppo generica che dovrebbe approfondire aspetti più tecnici. Andrebbe inoltre incrementata la formazione per gli adulti che entrano nel settore”.

Le aziende chiedono personale formato

“Riceviamo richieste di personale dalle aziende quotidianamente – spiega Zampieri -. Per questo da un paio di mesi abbiamo organizzato uno Sportello Lavoro, con un’operatrice per mettere in contatto i ragazzi della scuola con le aziende”.

“Gli ITS formano personale qualificato per le esigenze del settore”, spiega Cristiano Perale, presidente della Fondazione Red Academy. Perale, proprio in collaborazione con Esev-Cpt, ha di recente avviato il nuovo corso di Infrastructure Manager che specializza studenti e professionisti nella figura di Tecnico superiore per il risparmio energetico nel cantiere infrastrutturale.

Il corso di alta formazione, in partenza il prossimo autunno a Verona presso Edilscuola, prepara una figura molto ricercata dalle imprese edili poiché esperta di costruzioni sostenibili, tecnologia dei materiali ad alta efficienza, direzione lavori, legislazione urbanistica, gestione del progetto e del processo di realizzazione delle infrastrutture, contrattualistica e sicurezza nei luoghi di lavoro.

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Daniela Zambonini
Collaboratore
Giornalista |Docente Laurea triennale Comunicazione IUSVE
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