L'intervista

La visione di Elena Donazzan sulla riforma ITS in 5 punti

Abbiamo intervistato l’assessore veneto all’istruzione, formazione, lavoro e pari opportunità: dalla preoccupazione per la riforma che tarda ad arrivare alla gestione dei finanziamenti, ecco cosa ci ha raccontato

Siamo preoccupati per il ritardo della riforma degli ITS, i finanziamenti rischiano di saltare”. L’assessore veneto all’istruzione, formazione, lavoro e pari opportunità Elena Donazzan non usa giri di parole per esprimere il disappunto sulla mancata approvazione del provvedimento fermo in Commissione Cultura del Senato e che tutto il Veneto aspetta. “Sono terrorizzata dagli emendamenti alla Riforma ITS. Dal Senato dovrebbero darci la certezza che si possa continuare a lavorare come prima, perché la nostra preoccupazione è che si stravolga ciò che abbiamo difeso alla Camera, ha dichiarato a TuttoITS. Gli emendamenti infatti sono più di settanta a fronte di un iter parlamentare rallentato anche dalla guerra in Ucraina.

1. Al mondo produttivo serve più capitale umano e agli ITS più visibilità

Spiega Donazzan: “È necessario che si comunichi la presenza degli ITS in modo efficace poiché a dodici anni dalla loro nascita sono ancora poco conosciuti“. Come fare? “Serve progettualità”. Lavorare in rete, come si sta facendo con la Rete ITS Academy Veneto.

2. No alla proliferazione delle Fondazioni nella Riforma ITS

Spiega Donazzan che i finanziamenti, in arrivo copiosi con il Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr), andrebbero dati solo dove ci sono gli studenti. “Nell’ultimo anno è cambiato tutto: le Regioni stanno creando, ad hoc, Fondazioni in grande abbondanza e dal Senato dicono che non può esserci più di un ITS dello stesso settore per provincia. Noi non siamo d’accordo con questo principio teorico amministrativo, ma proponiamo che la creazione di nuovi ITS si basi su un modello produttivo, ovvero sulle esigenze del territorio. Abbiamo inoltre chiesto di portare a compimento l’iter organizzativo delle Fondazioni che lo hanno già avviato”.

Elena Donazzan

3. Non scolasticizzare gli ITS

“Vogliamo che gli ITS rimangano con l’assetto attuale”, ci ha detto Donazzan. “Cgil e parte del Partito democratico vorrebbero prevedere un dirigente scolastico di scuola superiore a guidare gli ITS, inserendolo nel consiglio di amministrazione delle Fondazioni, ma non sono d’accordo con questa scolasticizzazione, anzitutto perché l’ITS è un ente di formazione terziario parallelo all’università”. Dunque, sostiene Donazzan, un dirigente scolastico delle superiori rischierebbe di snaturarli. E ha aggiunto: “Tutte le Regioni sono contrarie a questa modifica”.

4. Mantenere la provenienza aziendale dei docenti

“Il 50% dei docenti viene dalle imprese: chiediamo che questa percentuale non si modifichi al ribasso“, sottolinea Donazzan. “È fondamentale che una buona parte dei docenti arrivi dalle aziende”.

5. Un occhio attento alla parità di genere

Lo scorso 5 marzo Donazzan ha partecipato a Trieste alla campagna di sensibilizzazione per la parità di genere del Triveneto. ne abbiamo approfittato per chiederle quale sia oggi la situazione in Veneto.

“Il divario di retribuzione tra uomini e donne è reale. Manca attenzione alla maternità: dobbiamo mettere le donne nelle condizioni di lavorare e fare figli, e purtroppo non ci sono servizi adeguati per questo”. Tra i progetti messi in campo dalla Regione Veneto ci sono “i voucher per pagare i servizi per i figli in favore della conciliazione dei tempi di vita e lavoro femminili, poi i finanziamenti per la riorganizzazione dei modelli organizzativi delle imprese“. Azioni, queste, volte a “rendere più competitive le aziende, organizzando tempi di lavoro diversi per i lavoratori a seconda delle esigenze“. Per esempio “la Banca delle ore, la flessibilità di orario, il lavoro per obiettivi anziché valutato sulle ore effettivamente spese in azienda”.

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Daniela Zambonini
Collaboratore
Giornalista |Docente Laurea triennale Comunicazione IUSVE
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