Un provvedimento che riguarda i raccordi tra il sistema universitario, gli ITS Academy, le istituzioni dell’alta formazione artistica, musicale e coreutica (Afam) e il riconoscimento dei crediti formativi.
Durante il mese di dicembre le commissioni Cultura di Camera e Senato hanno espresso il loro parere favorevole sullo schema di decreto messo a punto dal ministero dell’Istruzione e del merito (Mim), composto da dieci articoli e due allegati.
In particolare si tratta di uno dei decreti attuativi richiesti dalla riforma che ha ridefinito la governance degli Istituti Tecnologici Superiori. Con l’espressione dei pareri da parte delle commissioni competenti il testo adesso è pronto per essere adottato e diventare a tutti gli effetti un decreto ministeriale valido.
Cosa prevede
Lo schema di decreto, che fa riferimento all’articolo 8 della riforma, prevede tra le altre cose i “criteri generali e gli standard di organizzazione per la condivisione, tra le fondazioni ITS Academy, le istituzioni universitarie e di alta formazione artistica, musicale e coreutica interessate, gli enti di ricerca delle risorse logistiche, umane, strumentali e finanziarie occorrenti”.
L’articolo 3 del testo disciplina i “raccordi organici tra ITS Academy e sistema universitario e delle istituzioni Afam”. In particolare viene previsto che gli Istituti Tecnologici Superiori e le diverse istituzioni potranno stipulare dei patti federativi attraverso lo schema di accordo contenuto nel primo allegato dello schema di decreto.
Mentre l’articolo 4 del provvedimento si occupa dei criteri e standard per la condivisione delle risorse. Ai soggetti che partecipano ai patti federativi sono richiesti “standard minimi relativi alla capacità strutturale, tecnologica e organizzativa”. Invece l’articolo 6 del testo prevede il riconoscimento dei crediti formativi degli ITS Academy per l’accesso all’esame di Stato di alcune professioni e per l’esame finale relativo al conseguimento delle lauree abilitanti.
L’articolo 9 dello schema di decreto stabilisce che il riconoscimento dei crediti formativi è garantito “per tutti gli allievi che dopo essere stati iscritti a un percorso universitario vogliano iscriversi a un percorso ITS Academy e viceversa, nonché anche in caso di mancato completamento del percorso formativo o di mancato superamento delle prove di verifica finale”.
Inoltre viene previsto che il “trasferimento da un percorso a un altro con il riconoscimento dei crediti già maturati è effettuato esclusivamente su istanza della studentessa o dello studente nei limiti delle disponibilità di posti nelle classi di riferimento degli ITS Academy, delle Università e degli istituti del sistema Afam interessati”.
Lo stesso articolo stabilisce che la “determinazione dell’annualità di inserimento per i percorsi ITS Academy e delle propedeuticità per i percorsi universitari e del sistema Afam sono basate sul riconoscimento dei crediti posseduti, sulla comparazione tra il percorso di provenienza e quello a cui la studentessa e lo studente chiede di accedere, considerando le sue effettive potenzialità di prosecuzione del percorso di destinazione”.
Invece l’articolo 10 del testo prevede che il riconoscimento dei crediti viene effettuato da parte dell’ITS Academy “nell’ambito di specifiche commissioni costituite da docenti nonché – in casi specifici – di esperti del mondo del lavoro e/o di tutor aziendali, anche a seguito di eventuali verifiche in ingresso”.
Come dicevamo il primo allegato contiene uno schema di patto federativo. Mentre il secondo allegato è costituito da una tabella sugli “standard minimi organizzativi per la condivisione delle risorse logistiche, umane, strumentali e finanziarie tra le fondazioni ITS Academy, le istituzioni universitarie interessate e gli enti di ricerca”.
I pareri
Le commissioni parlamentari hanno fornito i loro pareri nel giro di poche settimane, esprimendosi in maniera favorevole e senza alcuna osservazione nei confronti dello schema di decreto.
Il disco verde della commissione Cultura del Senato è arrivato lo scorso 13 dicembre, con l’ok al parere messo a punto da Giulia Cosenza, senatrice di Fratelli d’Italia e vicepresidente della commissione.
Il 14 dicembre invece è arrivato l’ok della commissione Cultura della Camera al parere redatto dalla deputata della Lega e vicepresidente della commissione Giorgia Latini.