Un provvedimento che riguarda il programma triennale di uso delle risorse del Fondo per l’istruzione tecnologica superiore. Durante il mese di novembre le commissioni Cultura di Camera e Senato hanno espresso il loro parere favorevole sullo schema di decreto messo a punto dal ministero dell’Istruzione e del merito (Mim), composto da cinque articoli.
In particolare si tratta di uno dei decreti attuativi richiesti dalla riforma che ha ridefinito la governance degli Istituti Tecnologici Superiori. Con l’espressione dei pareri da parte delle commissioni competenti il testo adesso è pronto per essere adottato e diventare a tutti gli effetti un decreto ministeriale valido.
Cosa prevede
Lo schema di decreto, che fa riferimento all’articolo 11 della riforma, definisce il “programma triennale di utilizzo delle risorse del Fondo per l’istruzione tecnologica superiore per gli anni formativi 2024-2025; 2025-2026; 2026-2027”. Il programma è in “ogni caso valido anche per le successive annualità sino all’adozione di un nuovo decreto di analogo oggetto”.
L’articolo 2 dello schema di decreto elenca le finalità a cui dovranno rispondere gli indirizzi di programmazione triennale delle risorse del Fondo. Innanzitutto “sostenere la realizzazione dei percorsi degli Istituti Tecnologici Superiori (ITS Academy), coerenti con i processi di innovazione tecnologica in atto” e “favorire l’aumento del numero degli iscritti ai percorsi formativi”, nonché “garantire più alti standard di formazione terziaria professionalizzante”.
E ancora: “realizzare laboratori e infrastrutture tecnologicamente avanzati, comprese quelle per la formazione a distanza, utilizzati, anche in via non esclusiva, dagli ITS Academy”; “soddisfare i fabbisogni formativi altresì in relazione alla transizione digitale, anche ai fini dell’espansione dei servizi digitali negli ambiti dell’identità, dell’autenticazione, della sanità e della giustizia, all’innovazione, alla competitività e alla cultura, alla rivoluzione verde e alla transizione ecologica” e “adottare misure per promuovere l’orientamento dei giovani e delle loro famiglie”.
Tra le finalità degli indirizzi rientreranno anche la costituzione dell’”anagrafe nazionale degli studenti iscritti ai percorsi”, l’implementazione della “banca dati nazionale”, la realizzazione del “sistema nazionale di monitoraggio e valutazione” e l’erogazione delle borse di studio “per sostenere i tirocini formativi” previsti dalla riforma. Il Fondo per l’istruzione tecnologica superiore può contare su uno stanziamento annuo di 48,35 milioni di euro.
L’articolo 3 del testo si occupa invece degli indirizzi per le programmazioni regionali dell’offerta formativa. In particolare vengono definiti gli obiettivi cui dovranno attenersi.
Gli indirizzi dovranno puntare al “consolidamento” e “potenziamento quali-quantitativo dell’offerta formativa erogata dalle Fondazioni ITS Academy che abbiano ottenuto l’accreditamento”, nonché alla “razionalizzazione del numero delle Fondazioni presenti sul territorio”. E ancora: “soddisfacimento dei fabbisogni del sistema imprese nel breve-medio periodo, anche attraverso strumenti di rilevazione delle difficoltà di reperimento delle figure professionali, con particolare riferimento a quelle maggiormente richieste sul mercato” e “promozione di specifiche azioni di promozione e di orientamento sull’intero territorio regionale, inclusi gli interventi volti al recupero della dispersione universitaria, in funzione dell’aumento degli iscritti ai percorsi formativi”.
Mentre l’articolo 5 dello schema di decreto si occupa delle modalità di erogazione delle risorse. In particolare lo stanziamento del Fondo verrà ripartito annualmente, “con più decreti del Direttore generale competente in materia di istruzione tecnologica superiore”, a valere sul “‘Fondo per l’istruzione tecnologica superiore’, capitolo 1465/1 dello stato di previsione della spesa del ministero dell’istruzione e del merito”. La norma punta a “velocizzare ulteriormente le tempistiche di assegnazione delle risorse, a beneficio del buon funzionamento del Sistema”.
I pareri
Le commissioni parlamentari hanno fornito i loro pareri nel giro di poche settimane, esprimendosi in maniera favorevole e senza alcuna osservazione nei confronti dello schema di decreto.
Il disco verde della commissione Cultura del Senato è arrivato lo scorso 22 novembre, con l’ok al parere messo a punto da Giulia Cosenza, senatrice di Fratelli d’Italia e vicepresidente della commissione. Lo scorso 29 novembre invece è arrivato l’ok della commissione Cultura della Camera al parere redatto dal deputato di Fratelli d’Italia Gerolamo Cangiano.