Al Senato

Riforma ITS, verso la conclusione dei pareri sugli emendamenti

La commissione Bilancio ha quasi terminato l'esame dei pareri sulle proposte di modifica alla riforma. Nuovo emendamento da Nencini su fase transitoria e ripartizione dei finanziamenti agli ITS

Si vedono finalmente passi in avanti per l’iter della riforma sulla governance degli Istituti Tecnici Superiori. Martedì 10 e mercoledì 11 maggio la commissione Bilancio al Senato si è occupata degli emendamenti presentati al testo (sono più di 70). In particolare, sono stati forniti i pareri – ai sensi dell’articolo 81 della Costituzione – sui profili finanziari di gran parte delle proposte depositate dai gruppi parlamentari in commissione Cultura, dove è in corso l’esame della riforma ITS. 

Rimangono tuttavia alcuni emendamenti da esaminare, che vanno a toccare gli articoli del testo messi a punto dal relatore Riccardo Nencini, senatore del Partito socialista italiano e presidente della stessa commissione Cultura. Infatti la 5a di Palazzo Madama deve esprimersi su 10/12 proposte ancora in sospeso. 

Una volta terminato questo passaggio parlamentare, necessario affinché siano chiarite le coperture economiche delle possibili modifiche alla riforma, si potrà procedere al voto degli emendamenti in commissione Cultura: uno snodo fondamentale per l’esame del provvedimento e per il suo approdo nell’aula del Senato.

Ritocchi su fase transitoria e ripartizione risorse

Martedì 10 maggio, Nencini ha depositato un nuovo emendamento sulla riforma ITS. Nella 7a di Palazzo Madama è arrivata una proposta che va a toccare l’articolo 14, cioè quello relativo alla fase transitoria e di attuazione della riforma. Viene previsto che tra le Fondazioni ITS, temporaneamente accreditate, possono rientrare anche quelle già esistenti alla data di entrata in vigore del provvedimento. 

L’emendamento del relatore prevede poi che sarà un decreto del ministero dell’Istruzione a individuare deroghe ai criteri di ripartizione del Fondo per l’istruzione tecnologica superiore, cioè il finanziamento stabile a favore degli ITS previsto dall’articolo 11. Lo stesso decreto stabilirà criteri che garantiscano un incremento del 30/35% della quota di monte orario complessivo dedicata agli stage aziendali e ai tirocini formativi.

La proposta di Nencini interviene anche sulla ripartizione dei finanziamenti agli Istituti Tecnici Superiori per l’anno 2022. Essa avviene secondo quanto previsto dall’accordo in Conferenza unificata del 4 agosto 2014 – così come modificato dall’Accordo di Conferenza unificata del 17 dicembre 2015 – e dall’articolo 1, commi 465, 466 e 467, della legge 30 dicembre 2018, n. 145, riservando una quota non superiore al 5% delle risorse complessivamente disponibili sul Fondo per l’Istruzione e formazione tecnica superiore. Questa sarà destinata alla realizzazione delle misure nazionali di sistema, ivi compreso il monitoraggio e la valutazione, così come previsto dal dpcm del 2008, uno dei provvedimenti alla base dello sviluppo degli ITS in Italia. 

“Carichi di lavoro” nelle commissioni

I lavori della commissione Bilancio sui pareri agli emendamenti – e la nuova proposta depositata da Nencini nei giorni scorsi – fanno ipotizzare che l’iter della riforma al Senato possa concludersi nelle prossime settimane. Tuttavia non bisogna sottovalutare i “carichi di lavoro” delle commissioni parlamentari, spesso impegnate ad esaminare più provvedimenti contemporaneamente o decreti che vanno convertiti entro 60 giorni. Da pochi giorni la commissione Cultura – insieme alla 1a, cioè Affari costituzionali – è alle prese con il decreto recante ulteriori misure urgenti per l’attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (cosiddetto dl Pnrr 2). Il provvedimento è stato licenziato qualche settimana fa dal Consiglio dei ministri ed è costituito da ben 50 articoli. Sul testo le due commissioni hanno deciso di svolgere un ciclo di audizioni.

Successivamente saranno presentati emendamenti dai gruppi parlamentari. Le richieste di modifiche potrebbero essere molte: l’iter rischia quindi di essere lungo e totalizzante per la 1a e la 7a. I lavori sul dl Pnrr 2 potrebbero ridurre gli spazi di manovra in grado di consentire votazioni rapide sugli emendamenti alla riforma ITS. 

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Riccardo Pieroni
Collaboratore
Giornalista freelance. Mi occupo soprattutto di politica, economia e criminalità organizzata. Ho co-fondato il portale L'Eclettico. Lavoro per l'agenzia di stampa parlamentare Public Policy.
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