La riforma sugli ITS Academy “ha restituito ruolo e centralità alla formazione tecnico-superiore, che per tanti è stata considerata – a torto – una formazione di serie B”. Lo spiega a TuttoITS Marco Lombardo, senatore di Azione che segue da tempo il mondo degli Istituti Tecnologici Superiori: “l’ITS è strategico perché lega il tema della formazione a quello dell’inserimento lavorativo”.
Gli Istituti offrono “una formazione di qualità che ci aiuta a coniugare il tema del sapere a quello del saper fare, perché ovviamente la possibilità poi che le persone frequentatrici degli ITS abbiano inserimenti lavorativi è molto alta. In questo modo si copre quel mismatch tra richieste del lavoro da parte delle aziende e domanda di occupazione da parte dei lavoratori”, sostiene Lombardo.
Per il senatore di Azione c’è un tema culturale fondamentale che va affrontato: “il diritto alle competenze”, gli Istituti Tecnologici Superiori possono svolgere un ruolo importante a riguardo. “Noi abbiamo schiacciato per molto tempo il tema del lavoro solo sul reddito. Ciò rischia di dare una visione parziale delle cose, perché ovviamente il lavoro è innanzitutto fonte di reddito ma è soprattutto fonte di dignità: è il modo in cui tu stai dentro la società, in cui tu applichi quello che hai studiato”. Va posto quindi il tema della produttività, che è molto bassa in Italia. Inoltre bisogna discutere dei cambiamenti nei modelli organizzativi del lavoro.
In questi mesi Lombardo ha presentato in Senato diverse proposte di modifica che riguardano gli Istituti Tecnologici Superiori. Come Azione “presenteremo emendamenti anche nella prossima legge di Bilancio perché riteniamo che la riforma sugli ITS debba avere le gambe per poter camminare. Oggi il tema non è tanto quello della disponibilità delle risorse, ma fare sì che si passi dai circa 20mila studenti attuali a 1 milione”.
Una delle proposte di Lombardo è quella di consentire agli Istituti Tecnologici Superiori di svolgere un ruolo nella formazione delle persone occupabili che hanno beneficiato del reddito di cittadinanza.
“Perché non diciamo a queste persone che possono iscriversi a un ITS e mantenere una forma di sostegno al reddito, sapendo che poi l’80% di essi, alla fine del corso, otterrà un lavoro? Questo, dal mio punto di vista, è un investimento che lo Stato fa. E dà un beneficio al percettore del reddito: il conseguimento del percorso formativo è finalizzato all’inserimento lavorativo e non all’assistenzialismo. Continueremo a chiedere che chi percepisce una forma di sostegno al reddito sia portato a iscriversi a dei corsi ITS”, spiega Lombardo, secondo cui tale misura contribuirebbe ad “aumentare le frequenze agli Istituti Tecnologici Superiori” e a raggiungere “un numero in linea con quello di altri paesi europei come Francia o Germania”.
Prospettive
Lo scorso novembre, in Senato, l’ex ministra per gli Affari regionali e le autonomie nel Governo Draghi ed esponente di Azione Mariastella Gelmini aveva depositato un’interrogazione sullo stato di attuazione del provvedimento che ha ridefinito la governance degli ITS Academy.
“Chiederemo al Governo di emanare tutti i decreti attuativi che ancora mancano per rendere operativa la riforma”, spiega Lombardo a proposito dell’interrogazione. Sull’atto parlamentare non è ancora arrivata una risposta da parte del ministero dell’Istruzione e del merito (Mim). “Continueremo a chiederlo, anche con iniziative politiche più forti. C’è una legge a cui bisogna dare attuazione”.
E a proposito dei finanziamenti previsti dal Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) per il senatore di Azione non si riusciranno a mettere a terra le risorse e le progettualità se prima non verrà fatto “un cambiamento di paradigma culturale del perché è importante che le persone facciano gli ITS”. Secondo Lombardo “da parte della politica ci deve essere una maggiore consapevoleza su qual è oggi il ruolo degli Istituti nella formazione di qualità”.