Un esame rapido per un via libera definitivo e agevole dall’aula di Montecitorio. Mercoledì 15 giugno la commissione Cultura alla Camera è tornata ad occuparsi della riforma degli ITS, nella versione licenziata lo scorso 25 maggio dal Senato.
Come vi avevamo già anticipato, il provvedimento è tornato da dove ha iniziato il suo iter, in quel ramo del Parlamento che lo aveva licenziato a larga maggioranza nel luglio 2021. La terza lettura si è resa necessaria perché il testo è stato modificato in più parti a Palazzo Madama. Tuttavia quello che si prospetta è un passaggio veloce per la riforma degli Istituti Tecnici Superiori.
Nel corso della seduta della commissione Cultura dedicata al provvedimento, la presidentessa e deputata del Movimento cinque stelle Vittoria Casa ha spiegato come tra i gruppi parlamentari sia emersa la volontà di rinunciare al termine per la presentazione degli emendamenti. Il testo quindi è stato trasmesso alle commissioni competenti in sede consultiva, le quali dovranno fornire i propri pareri sul testo. Una volta che si sarà concluso questo passaggio, la riforma degli Istituti Tecnici Superiori sarà pronta per ricevere l’ok dall’aula. Servirà però anche una data di approdo indicata dalla conferenza dei capigruppo di Montecitorio, l’organismo incaricato di programmare il calendario dei lavori d’aula.
La discussione parlamentare
La seduta del 15 giugno è stata anche l’occasione per una discussione sui contenuti della riforma. Il relatore e deputato di Italia viva Gabriele Toccafondi ha illustrato ai colleghi le principali modifiche apportate dalla commissione omologa di Palazzo Madama. “Il progetto di legge in esame introduce la prima riforma legislativa organica degli Istituti Tecnici Superiori (ITS), sino a oggi disciplinati dal dpcm del 25 gennaio 2008“, ha spiegato Toccafondi, ricordando come “questa riforma figura fra gli impegni previsti nel Pnrr, che prevede la riforma del sistema con la misura 4, componente 1, e che una volta approvata rappresenterà per il settore istruzione la prima a vedere la luce: mi piace sottolineare l’importanza del fatto che questo avvenga con una legge di iniziativa parlamentare”.
La deputata di Forza Italia Valentina Aprea – firmataria, insieme alla ministra per gli Affari regionali e per le autonomie Mariastella Gelmini, di una delle proposte di legge alla base della riforma – ha spiegato che ritornerà alla Camera, dopo l’approvazione al Senato, un testo su cui la commissione ha lavorato tanto e il cui impianto è rimasto inalterato. Secondo Aprea, la riforma “rende più trasparente e comunicabile la missione degli ITS di formare giovani specializzati nelle tecnologie applicate alle filiere produttive e dei servizi che caratterizzano il mondo del lavoro e la società del XXI secolo dove, la dimensione tecnologica è divenuta una dimensione ontologica dell’esistenza stessa delle persone e delle società, da considerare con la massima attenzione sotto il profilo culturale e formativo”.
Per il deputato del Partito democratico Serse Soverini il sistema degli ITS non era facile da ridisegnare. “La riforma era molto ambiziosa nella sua aspirazione di offrire nuove opportunità al futuro delle giovani generazioni. In questo senso la si potrebbe definire rivoluzionaria, perché ha davvero riformato il sistema di formazione creando finalmente un canale terziario della formazione professionalizzante. Inoltre la proposta è vincolata al Pnrr nelle due direttrici della transizione digitale e dell’evoluzione green”. Secondo Soverini su questo aspetto c’è ancora molto lavoro da fare.
Mentre la deputata di Fratelli d’Italia e vicepresidente della commissione Cultura Paola Frassinetti si è soffermata sulle difficoltà che il provvedimento ha incontrato, dopo essere stato approvato dalla Camera, per giungere al completamento del suo iter al Senato, probabilmente anche a causa degli ingenti finanziamenti che dovranno arrivare per la sua attuazione. Frassinetti ha quindi invitato i colleghi della commissione a vigilare, affinché non si travisi la natura delle accademie.