“Il lavoro sugli ITS è fondamentale, perché è la scuola che serve a ricucire e alzare tutto il sistema delle competenze del nostro Paese. L’Italia è tutta da mettere in formazione, non si deve parlare solo di formazione dei ragazzi”. Così si è espresso il ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi nel corso degli Stati generali dell’istruzione: ITS, la nuova istruzione tecnica superiore e il mondo del lavoro, uno degli eventi della Fiera Didacta dedicati agli Istituti Tecnici Superiori. L’appuntamento, giunto alla sua quinta edizione, si è svolto nella Fortezza da Basso di Firenze tra venerdì 20 e domenica 22 maggio scorsi.
Secondo il ministro, ora che la riforma ITS è arrivata quasi al traguardo (pochi giorni fa è stata approvata dalla commissione Cultura al Senato), risulta importante “non lasciarsi sfuggire l’opportunità di valorizzare queste scuole”. Ciò alla luce degli investimenti previsti dal Piano nazionale di ripresa e resilienza (il Pnrr): 1,5 miliardi di euro per raggiungere una serie di obiettivi entro il 2026.
Parole non troppo dissimili sono state utilizzate dalla ministra per gli Affari regionali e le autonomie, Mariastella Gelmini, anche lei intervenuta alla Fiera Didacta. “Gli ITS non sono più figli di un Dio minore o di serie B, sono un pezzo fondamentale del sistema di formazione post diploma e un modo per coniugare il sapere con il saper-fare”. Gelmini, da deputata, aveva presentato una delle sei proposte di legge da cui è scaturito il testo della riforma sugli ITS nella versione originale, cioè nel passaggio in prima lettura alla Camera dei deputati.
“Qui non c’è solo un problema occupazionale, di lavoro, formativo. Se vogliamo costruire l’Italia del domani partendo dalla nostra storia abbiamo bisogno di mescolare la formazione e la preparazione teorica con la capacità di dare forza e energia a quelle filiere produttive che rappresentano il made in Italy. È il momento di fare un salto di qualità, creare un sistema nazionale degli ITS”, ha affermato la ministra.
Una notizia significativa, comunque, è che due ministri italiani abbiano parlato a poche ore di distanza di ITS: una coincidenza piuttosto rara, segno dell’attenzione crescente che anche a livello politico e governativo si sta concentrando sugli Istituti Tecnici Superiori.