La riforma c'è

La riforma ITS è legge: ok definitivo dalla Camera dei deputati

La riforma che ridefinisce la governance degli ITS (facendoli diventare Istituti Tecnologici Superiori - ITS Academy) è stata approvata a Montecitorio in terza lettura, con un voto favorevole a larga maggioranza

Nuove aree tecnologiche, un ruolo maggiore per le imprese e finanziamenti stabili per gli ITS: la riforma degli Istituti Tecnici Superiori (che diventato Istituti Tecnologici Superiori – ITS Academy) è stata approvata in terza lettura, all’unanimità, dall’aula della Camera dei deputati oggi, martedì 12 luglio, con 387 voti favorevoli, nessun contrario e 6 astenuti. Durante la votazione in aula erano presenti anche il ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi e la ministra per gli Affari regionali e le autonomie Mariastella Gelmini. Bianchi ha ringraziato “tutta l’aula” per i “tanti interventi che hanno messo in evidenza il grande lavoro fatto insieme per dare ai nostri ragazzi e alle nostre ragazze, a tutto il paese, un sistema di formazione terziario superiore”.

La riforma diventa così legge, concludendo un iter iniziato più di un anno fa proprio a Montecitorio e proseguito al Senato, sede in cui sono state apportate diverse modifiche.

L’ok dell’aula della Camera al provvedimento è arrivato dopo un certo ostruzionismo portato avanti dai deputati della Lega, i quali sono intervenuti in massa sulla riforma degli ITS per rallentare i lavori della Camera, con l’obiettivo di bloccare l’esame di provvedimenti come le proposte di legge su ius scholae e depenalizzazione della coltivazione domestica della cannabis.

Le novità

Con il via libera definitivo alla riforma, come anticipato, gli ITS cambiano nome: si passa da Istituti Tecnici Superiori a Istituti Tecnologici Superiori (ITS Academy). Inoltre arrivano novità per le aree tecnologiche. Al momento ne esistono 6: efficienza energetica, mobilità sostenibile, nuove tecnologie della vita, nuove tecnologie per il made in Italy, tecnologie innovative per i beni e le attività culturali e tecnologie della informazione e della comunicazione. La riforma punta ad allargare il numero delle aree che sono state introdotte dal dpcm del 2008, uno dei provvedimenti alla base dello sviluppo degli Istituti Tecnologici Superiori. Sarà un decreto del ministero dell’Istruzione, da adottare entro 90 giorni dalla data di entrata in vigore del provvedimento, a individuare una serie di aree tecnologiche che dovranno fare riferimento ad ambiti come transizione ecologica o transizione digitale.

Viene poi previsto che gli stage aziendali e i tirocini formativi saranno obbligatori almeno per il 35% della durata del monte orario complessivo dei percorsi ITS. Potranno essere svolti anche all’estero e saranno sostenuti da borse di studio. Gli Istituti Tecnologici Superiori potranno contare sul Fondo per l’istruzione tecnologica superiore, istituito nello stato di previsione del ministero dell’Istruzione. 

Un’altra novità del provvedimento è l’introduzione di un finanziamento stabile per gli ITS: sono previsti a partire da quest’anno 48,35 milioni di euro. Il Fondo finanzierà prioritariamente la realizzazione dei percorsi formativi, il potenziamento dei laboratori e delle infrastrutture tecnologicamente avanzate, nonché l’orientamento dei giovani e delle loro famiglie e le borse di studio.

Con la riforma si stabilisce che imprese fondatrici e partecipanti esprimeranno il presidente della Fondazione ITS, cioè il legale rappresentante. Inoltre l’articolo 4 del provvedimento prevede un credito d’imposta al 30% per le imprese che decidono di investire negli ITS. Il credito sale al 60% se l’erogazione avviene nelle province in cui il tasso di disoccupazione è superiore a quello medio nazionale. 

Altra novità: la docenza degli Istituti Tecnologici Superiori dovrà arrivare per almeno il 60% delle ore complessive dal mondo del lavoro. Mentre il sistema di monitoraggio e valutazione dei percorsi formativi di sesto livello Eqf degli ITS, sarà realizzato congiuntamente dal ministero dell’Istruzione e dal ministero dell’Università e della ricerca, con la possibilità di avvalersi di enti pubblici vigilati o controllati, ossia riconosciuti a livello nazionale per le attività di valutazione della formazione superiore. 

La riforma istituisce il “Comitato nazionale ITS Academy”, che avrà compiti di consulenza e proposta, ovvero di consultazione delle associazioni delle imprese, delle organizzazioni datoriali e sindacali, degli studenti e delle fondazioni ITS Academy, con l’obiettivo di raccogliere elementi sui nuovi fabbisogni di figure professionali di tecnici superiori nel mercato del lavoro. Infine al ministero dell’Istruzione arriverà l’anagrafe degli studenti iscritti ai percorsi ITS. Criteri e modalità della costituzione dell’anagrafe vengono rimandati però a un decreto attuativo (la riforma ne richiede diversi per una serie di misure). 

L’iter

Il testo licenziato definitivamente a Montecitorio è stato modificato in più parti dalla commissione Cultura al Senato, durante il passaggio in seconda lettura. L’esame della riforma si è svolto nella 7a commissione in tempi rapidi, anche se l’iter è stato bloccato a lungo per l’assenza dei pareri della commissione Bilancio e la sovrapposizione con altri provvedimenti più urgenti (è il caso dei decreti legge che vanno convertiti entro 60 giorni).

Al Senato la riforma degli ITS è stata approvata lo scorso 25 maggio con 175 voti favorevoli e 7 contrari. Mentre il primo ok al provvedimento era arrivato il 20 luglio 2021, proprio alla Camera, con 409 voti favorevoli, 7 contrari e 4 astenuti.

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Riccardo Pieroni
Collaboratore
Giornalista. Mi occupo soprattutto di politica, economia e criminalità organizzata. Ho co-fondato il portale L'Eclettico. Lavoro per l'agenzia di stampa parlamentare Public Policy e collaboro con Famiglia Cristiana e Good Morning Italia.
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