Lo studio dell’OCSE ha evidenziato che un annuncio di lavoro su dieci riguarda le professioni digitali. In Italia la percentuale di richiesta di professioni che riguardano il web è pari al 12%. A seguire ci sono Olanda, Singapore e UK con l’11%, Germania con il 10%, Belgio con il 9%, USA e Francia con il 7% e infine Canada con il 6%.
Le figure professionali che si cercano sono le seguenti: sviluppatori, programmatori e ingegneri di software, data analyst/administrator, tecnici e manager e HR delle tecnologie dell’informazione e comunicazione – ICT.
L’indagine dell’OCSE ha analizzato 417 milioni di annunci di lavoro postati online in dieci Paesi negli ultimi dieci anni. Il dato che emerge è che le competenze digitali sono trasversali a tutti i profili ricercati.
Competenze digitali avanzate per nove lavori su dieci
Le previsioni evidenziano che nove lavori su dieci in futuro richiederanno competenze digitali avanzate, perché sono professionalità che riguardano tutti i settori e ruoli aziendali e comprendono sia conoscenze tecnologiche (hard skills), che abilità nell’area personale (soft skills).
Vediamo la differenza tra le due aree nel settore digitale: con hard skills si intende saper utilizzare il computer, sviluppare siti web e utilizzare l’intelligenza artificiale (IA). Le soft skills, invece, interessano per esempio l’attitudine al lavoro in squadra o la comunicazione, ovvero tutte le competenze relazionali e comportamentali che sono parte integrante del lavoro e indispensabili alla sua riuscita.
ITS e Professioni digitali
L’importanza di formare gli studenti con competenze digitali aggiornate è da tempo stata riconosciuta dagli ITS – non soltanto da quelli di area ICT – e la formazione delle abilità digitali verrà integrata nei profili e nei corsi di studio con sempre maggiore attenzione.
La recente nascita della Rete di coordinamento nazionale degli ITS Academy per la transizione digitale (di cui TuttoITS ha parlato qui), che intende promuovere percorsi formativi dedicati alla digitalizzazione e alla sicurezza informatica nelle aziende e nella Pubblica amministrazione (PA), lo dimostra.
Gli ITS delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione costituiscono un punto di riferimento per la formazione tecnologica superiore di ragazzi e ragazze nelle tecnologie digitali, che potranno – in seguito al diploma – facilmente trovare lavoro nel settore. Esiste infatti una grande richiesta di personale a fronte di scarsa disponibilità. Ricordiamo che a livello nazionale si cercano 8.650 tecnici ICT e si fatica a reperirne ben oltre la metà: il 56,6%. Il dato sale a 24.570 se si considera il trimestre ottobre-dicembre.
Dal mondo delle imprese a quello della formazione la voce è quindi ormai unanime: è necessario puntare sulla cultura digitale diffusa, rendere la figura professionale dell’informatico attrattiva e puntare sulla formazione continua, per tutto l’arco della vita lavorativa.