Le agevolazioni economiche come voucher, premi e borse di studio sono un importante strumento a sostegno per chi vuole impegnarsi in un percorso ITS. La scelta o meno di erogarle è a discrezione delle singole fondazioni, ma anche delle regioni ed eventualmente di altri attori privati, come le aziende.
Lo studente che decide di frequentare un corso professionalizzante biennale può trovare tutte le informazioni sulle eventuali agevolazioni economiche previste sui siti internet delle fondazioni. In generale, le borse di studio sono differenziate da regione a regione perché, proprio come le università, il diritto allo studio è regionale.
Qualche esempio in giro per l’Italia
“Normalmente”, ha spiegato a TuttoITS Giuseppe Boschini, responsabile operativo fondazione ITS Maker di Bologna, “le regioni del sud, così come alcune di quelle a statuto autonomo, prevedono l’erogazione di borse di studio come rimborso per le spese sostenute in caso venga frequentato un corso ITS fuori sede. Il tutto avviene attraverso bandi specifici, e queste borse di studio sono subordinate a una frequenza minima del corso dell’80%. Altre, invece, propongono corsi ITS gratuiti. È il caso per esempio dell’Emilia Romagna, in cui viene richiesto il pagamento della sola tassa di iscrizione, di circa 200 euro”.
“I nostri corsi”, ha dichiarato Rossana Zappa, coordinatrice corsi Fondazione ITS Lombardia Mobilità sostenibile, “sono co-finanziati dalla regione Lombardia e dal ministero dell’Istruzione, per questo non prevedono borse di studio”.
“Come gli altri ITS della Sardegna”, ha sottolineato invece Diario Madeddu, coordinatore in Sardegna del comitato tecnico scientifico della Fondazione ITS Novitas 4.0, “per questo biennio non chiederemo una quota di partecipazione. Quindi, per tutti gli studenti, la partecipazione ai percorsi sarà gratuita. Abbiamo comunque previsto che gli studenti più meritevoli, qualora residenti fuori Cagliari, possano avere un rimborso parziale o totale delle spese di viaggio”.
La fondazione ITS Alto Adriatico del Friuli-Venezia Giulia, la cui frequenza richiede agli studenti un pagamento annuale di circa 600 euro, prevede invece delle agevolazioni economiche. “Eroghiamo dei voucher a favore delle studentesse, per incentivare la frequenza femminile. Inoltre, la regione Friuli-Venezia Giulia equipara in tutto e per tutto gli studenti ITS a quelli universitari, permettendo dunque anche a loro di accedere al bando regionale per beneficiare di borse di studio, riduzioni mensa e posti alloggio. Le stesse fondazioni, come la nostra, cercano di agevolare l’informazione su queste opportunità. L’ITS Alto Adriatico non prevede direttamente delle borse distudio ma non escludiamo che possano essere istituiti dei premi, interloquendo con le aziende”.
L’opzione del bando Inps
Un’ultima importante opportunità arriva dall’Inps, che anche quest’anno ha pubblicato il bando di concorso per assegnare 100 borse di studio, del valore di 4mila euro, per frequentare un corso ITS. Il bando, che l’Inps e le stesse fondazioni pubblicano sul loro sito (la scadenza era fissata per il 22 febbraio scorso), è riservato agli studenti fuori sede e figli di iscritti alla Gestione Unitaria delle prestazioni creditizie e sociali oppure pensionati utenti della Gestione Dipendenti Pubblici.