Tra i rappresentanti delle istituzioni, del mondo imprenditoriale e della formazione, c’erano anche loro, i giovani. Sono studenti e startupper della veronese Steel Italia e tre delle star del web under 30 del gruppo Unfluencer: si sono alternati sul palco o hanno dato testimonianze dal pubblico. È avvenuto alla presentazione del progetto Athesis New Job che intende affrontare il disallineamento tra domanda e offerta di lavoro qualificato nelle regioni lombardo-venete e nel Paese di cui parliamo anche qui.
Li abbiamo incontrati per TuttoITS.
L’università liquida degli Unfluencer
Così li ha definiti Corriere.it: “università liquida in formato Pop che strizza l’occhio a Tik Tok”. Sono i 6 ragazzi under 30 che spopolano sul web raggiungendo milioni di persone con la divulgazione della cultura. Hanno sfatato il pregiudizio che “sul web l’intelligenza non tira” a suon di ironia e semplicità. Parlano di linguistica, storia, scienze, filosofia, arte e nuove tecnologie con format in diretta. La domenica sono su Twitch (probabilmente la tv del futuro) e poi su Tik Tok, Facebook e Instagram. Ciò che colpisce di Andrea Nuzzo, Valentina Pano e Giacomo Panozzo – i tre presenti all’inaugurazione di New Job – è l’assoluta semplicità.
“È bello vedere che dal silenzio della tua cameretta tu possa esternare e comunicare anche con gli altri. I social sono un’enorme canale di comunicazione e deve essere sfruttato nel migliore dei modi”, afferma Valentina Pano – in arte Melaidi -, 21 anni, la più giovane del gruppo. Per esempio, lei ama scrivere e condivide i suoi testi.
“Non ha senso demonizzare i social, né farli passare come qualcosa di solo positivo, senza rischi – racconta Andrea Nuzzo, in arte Nootso -. Come in tutte le cose il giusto sta nel mezzo e ciò che conta è la consapevolezza”.
Giacomo Panozzo, in arte con lo stesso nome, racconta “stiamo ancora studiando, ma ci siamo inventati un lavoro, qualcosa. Il lavoro a volte va anche inventato perché può anche scaturire da quello che piace, ma dobbiamo essere noi a promuoverlo. I social sono una piazza dove si mettono in gioco le passioni ed è forse uno dei pochi posti in cui, ora come ora, i giovani possono mettersi in quella scatola e raccontare quello che gli piace. E se viene raccontato bene, con la luce negli occhi, quella roba lì è importantissima perché riesci a far capire che un social può essere sì una brutta cosa ma anche uno spazio aperto da riempire di cose belle e passioni. E a volte succede“.
La start-up Steel Italia e l’ennovation
Sono tre ragazzi under 20 i soci della start-up veronese Steel Italia, nata a fine gennaio dopo tre anni di incubazione. Sono Simone Zorzi, Lorenzo Grubbissich e Massimiliano Trevisan. La start-up lavora nell’ennovation, che viene da enterprise innovation, l’innovazione d’impresa in particolare nel settore della digitalizzazione di impresa. L’obiettivo è quello di introdurre nuove tecnologie e sistemi di ottimizzazione per le imprese, sia dal punto di vista della comunicazione che dello sviluppo di app e software basati sull’intelligenza artificiale (IA). Inoltre c’è la parte dedicata all’education innovation, che riguarda l’innovazione della formazione dei giovani, con l’obiettivo qui di introdurli nel mondo del lavoro digitale. Come? Introducendo i ragazzi all’interno dei progetti che sviluppa Steel Italia affiancati da professionisti. Il gruppo sta sviluppando un’app che ha l’obiettivo di ottimizzare la gestione interna delle piccole attività e imprese attraverso la raccolta dati (analisi del target compreso).
Steel Italia è in grado di accogliere ragazzi per percorsi di formazione all’interno dell’alternanza scuola-lavoro degli istituti superiori. Attualmente sono una ventina i ragazzi inseriti inseriti nella start-up che stanno seguendo un percorso di formazione anche attraverso questo strumento.