Covid-19

In arrivo le multe al personale ITS per mancato rispetto dell’obbligo vaccinale

Ecco a che punto siamo con il procedimento, e cosa si deve fare se è arrivata la sanzione nonostante si abbia l'esenzione

Secondo l’articolo 4 sexies del DL numero 44 del 2021, anche il personale scolastico degli Istituti Tecnici Superiori rientra tra coloro che devono sottoporsi obbligatoriamente alla vaccinazione contro il Covid-19. La sanzione per chi si sottrae all’obbligo sarà una multa pari a 100 euro, una tantum.

Il meccanismo che porterà al pagamento della multa spetta all’Agenzia delle entrate riscossione (Ader) e le prime lettere dall’Ader che annunciano le sanzioni stanno arrivando in questi giorni.

Per chi ha dimostrato il diritto di esenzione (o ragione di assoluta e oggettiva impossibilità di vaccinarsi) è tempo di fare attenzione. Ci sono infatti solo 10 giorni di tempo per eventuali reclami in caso di attribuzione errata delle sanzioni.

Chi potrebbe non essere in regola

L’Ader invierà le lettere di notifica a tutto il personale ITS che si trovi nelle seguenti condizioni:

  1. Il 1° febbraio 2022 non aveva ancora iniziato il ciclo vaccinale primario;
  2. A partire dal 1° febbraio 2022 non ha ancora effettuato la dose di completamento del ciclo vaccinale primario, nel rispetto delle indicazioni e dei termini previsti dal Ministero della Salute;
  3. Dal 1° febbraio 2022 non ha ancora effettuato la dose booster entro i termini di validità delle certificazioni verdi.

Chi può chiedere l’esenzione dalla vaccinazione

Possono richiedere un certificato di esenzione dalla vaccinazione tutti coloro che non possono vaccinarsi a causa delle loro documentate condizioni cliniche. Possono certificare l’esenzione vaccinale i medici vaccinatori dei servizi vaccinali delle Aziende e degli Enti dei Servizi sanitari regionali, il medico di medicina generale, i medici Usmaf o i medici Sasn, che operano nell’ambito della campagna di vaccinazione anti Sars-Cov-2 nazionale.

Occorre notare che dal 28 febbraio 2022 non sono più validi i certificati di esenzione vaccinale emessi in forma cartacea. Chi ne è in possesso potrà rivolgersi al medico certificatore che rilascerà all’assistito una nuova attestazione digitale.

Cosa fare per evitare sanzioni attribuite per sbaglio

Gli elenchi di destinatari della comunicazione di avvio del procedimento sanzionatorio dovrebbero già tenere conto dei casi di esenzione. Tuttavia, potrebbero esserci errori nelle comunicazioni delle sanzioni. È importante ricordare che si hanno a disposizione solo 10 giorni di tempo per comunicare di essere in regola.

Gli enti da informare sono due: l’Azienda sanitaria locale (Asl) di riferimento e l’Agenzia delle entrate riscossione. All’Asl bisogna trasmettere la lettera di esenzione o segnalare le ragioni oggettive che hanno portato al rifiuto della vaccinazione. L’Ader, invece, va informata dell’invio della documentazione all’Asl.

La comunicazione all’Ader può avvenire tramite il portale Comunicazione differimento/esenzione obbligo vaccinale, cui si accede tramite Spid, Cie, Carta Nazionale dei servizi o tramite le credenziali dell’Agenzia delle Entrate o dell’Inps. Nel sito appena citato, è possibile visualizzare e scaricare in formato pdf la comunicazione ricevuta.

Inoltre, è necessario inviare il certificato di esenzione o differimento dell’obbligo vaccinale.
È necessario corredare il certificato con alcuni dati:

  1. La propria regione di residenza;
  2. Il riferimento all’Asl territoriale competente;
  3. La data di trasmissione della Comunicazione effettuata all’Asl.

Cosa fare in seguito?

Dopo avere inviato i documenti necessari per attestare la propria esenzione dall’obbligo vaccinale è importante continuare a vigilare. Infatti, per bloccare il meccanismo sanzionatorio serve un’ulteriore conferma dell’Asl. Qualora la conferma non arrivi, entro 1.880 giorni parte la notifica di un avviso di addebito riferito alla sanzione amministrativa pecuniaria di 100 euro, con valore di titolo esecutivo. Tale documento è ufficiale e giustifica l’avvio diretto della riscossione esattoriale senza ulteriore preavviso. Dalla ricezione dell’avviso c’è tempo 60 giorni per pagare la multa.

In caso di erronea attribuzione dell’obbligo, al cittadino non resta altro da fare che rivolgersi al giudice di pace entro 30 giorni dalla ricezione dell’avviso. Per giustificare il proprio esonero sarà necessaria una relazione redatta da un medico che possa fungere da consulente di parte.

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Giulia Annovi
Collaboratrice
Giornalista freelance, con la passione per il datajournalism. Mi occupo di scienza, innovazione, tecnologie digitali e educazione.
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