Formarsi per la salute digitale

Massimiliano Nicolini e ITS Demos Academy: l’intelligenza artificiale al servizio della salute

Il pioniere dell'IA e della realtà immersiva forma i Digital Health Assistant del futuro in un corso rivoluzionario

Un pioniere dell’intelligenza artificiale, e della realtà immersiva, sale in cattedra per formare gli studenti ITS Academy.

Lo scorso 31 maggio, Massimiliano Nicolini, ricercato bioinformatico, specialista in IA e dal 2012 direttore del dipartimento di ricerca e sviluppo sulle intelligenze artificiali e VRO (la tecnologia sistemica ispiratrice del metaverso) per Olimaint ha inaugurato una collaborazione con l’ITS Demos Academy del Molise per attivare un corso e un campus tecnologico incentrati sull’intelligenza artificiale in medicina, con l’obiettivo di formare nuovi digital health assistant.

Nicolini, che è anche membro italiano del Metaverse Standards Forum, ha raccontano la sua esperienza e la sua professione ai microfoni di TuttoITS Academy.

In cosa consiste il corso in Digital Health Assistant? Perché oggi abbiamo bisogno di formare nuovi specialisti in questo settore?

L’attivazione del corso in Digital Health Assistant, che avverrà giugno, rappresenta una svolta significativa nel campo della salute digitale, poiché si focalizzerà sull’utilizzo di algoritmi generativi per migliorare e innovare i servizi sanitari.

Sono entusiasta di annunciare la collaborazione con l’ITS Demos di Molise. Grazie al nuovo corso, forniremo agli studenti gli strumenti per comprendere come applicare gli algoritmi generativi alla sanità e ad altri ambiti. A conclusione di questa esperienza formativa, i giovani avranno un’attestazione professionale che conta anche di più di un titolo universitario: oggi le competenze sono prioritarie.

Quali sono le potenzialità dell’integrazione degli algoritmi generativi nel settore sanitario?

Questi algoritmi possono analizzare grandi quantità di dati per offrire diagnosi più precise, personalizzare i trattamenti e migliorare la gestione complessiva della salute dei pazienti.

Le prospettive sono enormi: dall’aumento dell’efficienza dei processi sanitari alla possibilità di sviluppare nuove applicazioni che possono rivoluzionare il modo in cui pensiamo e pratichiamo la medicina.

All’attivazione del corso in Digital Health Assistant, seguirà un campus estivo tecnologico che vedrà gli studenti ITS Demos alle prese con la bioinformatica e la realtà immersiva. Che cosa devono aspettarsi?

A luglio, ogni settimana, un gruppo di 10-12 ragazzi soggiornerà nel nostro centro a Rieti. Verranno a vivere con noi, indosseranno le nostre uniformi, si sveglieranno alle 5.30 del mattino, faranno le pulizie, studieranno, lavoreranno.

Il campus estivo tecnologico è un’opportunità straordinaria per gli studenti, che impareranno le basi della bioinformatica e della realtà immersiva. I giovani avranno così la possibilità di incontrare scienziati, astronauti, docenti di etica e sviluppatori: un’esperienza che arricchirà enormemente la loro formazione.

Qual è l’obiettivo numero uno di questa collaborazione?

L’obiettivo principale è fornire agli studenti un’introduzione approfondita ai fondamenti dell’utilizzo di algoritmi generativi applicati al settore sanitario. Questo percorso formativo non solo offrirà una base solida di conoscenze teoriche, ma anche l’opportunità di applicare queste conoscenze in contesti pratici e reali.

Vogliamo che gli studenti comprendano le potenzialità di queste tecnologie e siano pronti a intraprendere carriere professionali in un campo in rapida evoluzione.

Che impressione le hanno lasciato i ragazzi incontrati all’ITS Demos Academy?

Ho visto giovani entusiasti e assetati di conoscenza. Hanno dimostrato grande interesse e voglia di imparare, tanto da restare fino a tardi per approfondire gli argomenti. Questa è, secondo me, la cosa più bella. I ragazzi vogliono lavorare per il bene. Ho dato loro la possibilità di partecipare questo progetto anche presso il nostro centro a Rieti, per far capire loro che la realtà è molto più ampia, molto diversa e che può dare loro molte e diverse prospettive in più.

Perché ha voluto mettere il tuo sapere a disposizione di giovani menti?

Perché questi ragazzi sono italiani come me, e sento il dovere di aiutare il mio Paese. L’analfabetismo funzionale, inoltre, è una delle nostre più grandi minacce, e dobbiamo dotare i giovani di strumenti per difendere e sviluppare il Paese.

I nerd di oggi, con competenze avanzate, sono i nuovi cavalieri del nostro tempo. Una forza che può anche contrastare il fenomeno Neet (i giovani under 34 che non studiano né lavorano).

Perché, a suo avviso, non viene insegnata tecnologia agli studenti, già alle scuole elementari?

È un’assurdità che ciò ancora non avvenga, soprattutto in uno Stato che, come l’Italia, è protagonista internazionale del progresso tecnologico. Non è concepibile che nel Paese di Adriano Olivetti i più giovani non vengano educati a questo sapere.

Ma ora parliamo di lei e della sua storia. Come direttore del Dipartimento di Ricerca e Sviluppo della Fondazione Olivetti in Tecnologia, in cosa consiste il tuo lavoro?

Insieme al mio team, mi occupo di realtà immersiva, bioinformatica e algoritmi non deterministici. Operiamo come ente autonomo dal 1981, dopo essere stati parte della gloriosa storia dell’Olivetti. Nel nostro ente sono nati il primo computer, l’algoritmo delle videochiamate, il linguaggio di programmazione alla base delle applicazioni del metaverso, il primo telefono cellulare, il primo microprocessore con Federico Faggin e i touch screen.

Possiamo dire che la lingua ufficiale dell’informatica non è l’inglese bensì l’italiano. Le nostre attività si suddividono in sezioni militari e civili. In generale, nella realtà immersiva trasferiamo competenze a docenti e studenti per due scopi principali: riconoscere quando la tecnologia è buona o cattiva, e creare contenuti che, condivisi in una comunità, potrebbero diventare pericolosi.

Qual è la missione più importante della bioinformatica?

La bioinformatica mira a normalizzare il funzionamento di device e macchine combinando biologia, statistica, matematica e informatica, materie fondamentali per comprendere il mondo del Web3. Oggi siamo utenti prodotto, ma nel Web3 ci verrà restituita la proprietà dei dati, migliorando ad esempio la sanità con un accesso unificato alle informazioni mediche ovunque ci troviamo.

Cosa comporterà l’arrivo del 6G nel 2030?

Il 6G, con velocità di 10 terabit per secondo, permetterà connessioni ultra veloci via satellite, uniformando la velocità di connessione a livello globale. Studiare ora queste tecnologie significa anticipare la concorrenza e prepararsi per un futuro in cui saranno richieste competenze avanzate.

Cosa può fare l’Italia per progredire tecnologicamente?

L’Italia è già molto avanti in molte tecnologie, ma dobbiamo investire in conoscenza, istruzione e formazione per essere sempre competitivi. Le leggi devono essere scritte con il contributo di tecnici competenti. Conoscere la materia è fondamentale per innovare e progredire.

Che futuro vede per la salute digitale e che ruolo hanno iniziative come questa appena attivata con ITS Demos Academy?

Credo fermamente che il futuro della salute digitale sarà caratterizzato da un’integrazione sempre maggiore di tecnologie avanzate come gli algoritmi generativi. Iniziative come quella che riguarda i ragazzi dell’ITS Demos Academy sono fondamentali per preparare la prossima generazione di professionisti a sfruttare queste tecnologie in modo etico ed efficace.

Il nostro obiettivo è creare una nuova classe di esperti che possa guidare l’innovazione nel settore sanitario e migliorare la qualità della vita delle persone.

Condividi questo contenuto:

Riccardo Liguori
Collaboratore
Giornalista professionista. Determinato, riflessivo e curioso, tra i temi che ho più a cuore l'ambiente e la filosofia hanno (quasi) sempre la precedenza.
Segui l'autore:
Iscriviti alla newsletter di TuttoITS
Con l’iscrizione al servizio dichiaro di accettare le Informazioni sulla Privacy.