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Linguaskill, il test per l’inglese raccontato dagli studenti ITS

Due studenti, già al lavoro con la formazione tecnologica superiore, e il loro ex docente di inglese, spiegano perché il test è una chance da cogliere anche guardando al prossimo futuro

In collaborazione con: Linguaskill from Cambridge

Una regola semplice della narrativa prevede che “se in un racconto compare una pistola, bisogna che prima o poi spari”. Non è poi così diverso il caso della lingua inglese: se sei in possesso di un attestato sulla competenza linguistica, prima o poi la parlerai, specialmente sul posto di lavoro.

Ne sono convinti anche Filippo e Davide, ex studenti, rispettivamente, dell’ITS Maker a Fornovo di Taro (PR) – indirizzo materiali compositi, motor sport e stampa 3D – e dell’ITS Tech & Food di Parma. Con la loro formazione tecnologica superiore si sono già fatti strada nel mondo del lavoro e sul cv possono contare, oltre che sulla formazione duale, anche sulla competenza in lingua inglese.

Entrambi, nei rispettivi istituti di appartenenza, hanno testato le loro competenze grazie al test online Linguaskill di Cambridge University Press & Assessment, leader mondiale nella certificazione della lingua inglese: il test online – che si può svolgere in presenza o da remoto sul portale Cambridge English Test – mette alla prova le conoscenze nei quattro ambiti della conversazione, della scrittura, della lettura e della comprensione orale. Non sarebbe, però, corretto dire che Filippo e Davide hanno superato il test, semplicemente perché Linguaskill non prevede bocciatura o promozione, ma fotografando il livello delle competenze dei singoli soggetti per come appare, consente a tutti di ricevere un attestato.

Il test presenta caratteristiche che hanno stupito gli studenti. Racconta Filippo: “all’inizio ero spaventato all’idea di svolgere tutto il test al pc, in particolare per la parte di speaking. L’idea di parlare con un pc mi metteva in soggezione. Linguaskill è un test ben fatto ed è molto interessante che vada ad aumentare o diminuire il livello di difficoltà è molto interessante“.

Uno degli aspetti più innovativi di Linguaskill è la personalizzazione: sfruttando infatti l’intelligenza artificiale, il software propone domande basandosi sulle risposte date in precedenza, alzando quindi il livello quando lo studente ha risposto correttamente, o abbassandolo se diverse risposte risultano errate.

Filippo lavora come tecnico controllo qualità in una famosa azienda italiana dell’automotive, in Emilia: pur lavorando in un contesto italiano sottolinea che “si tratta di un’azienda internazionale, ha una sede negli Stati Uniti e spesso ci interfacciamo con colleghi che parlano inglese; interfacciandoci anche con i fornitori che sono esterni all’Italia, la competenza in lingua inglese è molto utile“.

Davide, fresco di una specializzazione in tecnologie di progettazione e produzione alimentare ottenuta nel biennio 2021-2023, lavora in un’importante azienda del Trentino, un consorzio di cooperative che coltiva e produce mele. “Mi occupo di controllo qualità e produzione, è un’azienda tutta italiana, l’inglese lo utilizzo poco, a parte qualche scheda tecnica di semilavorati che acquistiamo dall’estero. Un po’ mi spiace, ma il mio sogno in futuro è quello di andare all’estero, in quel caso l’inglese servirà sicuramente“. Linguaskill è infatti una chance da cogliere pensando al futuro: “vorrei continuare a lavorare nel settore alimentare, ma magari in un paese anglofono, per sfruttare la competenza linguistica“.

Anche Filippo rivela il suo sogno nel cassetto: “aprire un’azienda, sempre in questo ambito, ma forse con un focus maggiore sulla prototipazione“.

Mettere alla prova le proprie abilità è il primo passo verso altre sfide, quindi, concordano i due giovani professionisti, “se c’è la possibilità di fare il test… bisogna sfruttarla“. E le competenze di background non sono un problema. Come spiega Davide, “prima di arrivare all’ITS il mio livello di inglese non era granché, ma con le lezioni di Philippe Bahbout e un’esperienza all’estero sono migliorato molto, sono contento di aver ricevuto questo attestato e di poterlo mostrare ai datori di lavoro“.

In un contesto come gli ITS, i livelli di partenza in termini di competenza sull’inglese sono diversi perché eterogenee sono le esperienze di chi decide di intraprendere questo percorso di formazione terziaria superiore. Ma, come conferma Philippe Bahbout, docente di inglese e language consultant che lavora con gli ITS in Emilia, lo stadio di partenza non deve diventare un problema o un ostacolo sulla strada che porta a una certificazione. “A volte, in una classe di 24 persone, trovi persone con competenze da C1 e gente che fa fatica a rispondere a domande basiche. Volevo trovare una maniera per far sì che alla fine dei due anni tutti potessero avere un attestato, anche chi sapeva poco, ma ha fatto uno sforzo per arrivare a un livello A1-A2. Volevo premiare chiunque ci avesse messo del suo. Inoltre, anche ottenendo il livello più basso al test Linguaskill, si tratta comunque di qualcosa che viene accertato da Cambridge, non di un’autovalutazione. Di fatto stai mostrando che sei disposto a imparare e ha senso investire su di te“.

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