Cultura e orientamento ITS

Perché il libro di Alpha Test sugli ITS è, nel suo piccolo, un atto politico

Pubblichiamo in forma integrale la prefazione del libro "Cosa significa davvero studiare negli ITS Academy?", edito da Alpha Test e curato da TuttoITS

Dal 22 novembre scorso è in libreria “Cosa significa davvero studiare negli ITS Academy?“, il primo libro che guida studentesse, studenti e famiglie alla scoperta degli ITS, una realtà della formazione terziaria professionalizzante che è in continua espansione. Qui di seguito l’editoriale che fa da prefazione al libro, firmato dal coordinatore editorale di TuttoITS Gianluca Dotti.

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Orientare ragazze e ragazzi verso il proprio futuro significa (tentare di) aiutarli a trovare la propria strada in un mondo che è sempre più complesso e in trasformazione, tra un’accelerazione tecnologica senza precedenti e il continuo rinnovarsi delle professioni e dei mestieri, ossia dell’intero mondo del lavoro. Fare orientamento è una responsabilità che gli adulti – siano docenti, genitori, dirigenti o comunicatori – sentono forte, in un continuo equilibrio tra ambizioni e senso di realtà, dove non esistono un giusto e uno sbagliato in senso assoluto, e con percorsi professionali che si sviluppano poi in modo imprevedibile, spesso con traiettorie a zig-zag. Nel groviglio di opzioni possibili è facile perdere la bussola, e forse ciò che ha senso fare è dotarsi anzitutto di una mappa completa dell’esistente, di una cartina che quantomeno dia una rappresentazione di tutte le strade oggi possibili.

Ecco perché questo libro è un atto politico. Perché è il primo, tra le collane editoriali dedicate all’orientamento post-diploma, che racconta gli Istituti tecnologici superiori (o ITS Academy che dir si voglia) includendoli in un progetto che guarda soprattutto al mondo universitario, il quale è storicamente l’unico a cui si pensa quando si valuta come proseguire gli studi al termine della scuola secondaria di secondo grado.

Prima ancora delle belle storie raccontate dalle ragazze e dai ragazzi che hanno completato con successo un percorso ITS, e hanno scelto di mettere per iscritto la propria esperienza per aiutare chi verrà dopo di loro, è l’esistenza stessa di questo volume ad avere un valore culturale. Quello che si afferma – implicitamente – è che anche gli Istituti tecnologici superiori meritano di essere presi seriamente in considerazione nel ventaglio delle possibilità dopo il diploma: non perché siano migliori o peggiori di altre vie, ma semplicemente perché sono un percorso che ha una propria identità e un proprio innegabile valore, sia per la singola persona che sta guardando al proprio domani, sia per la società nel suo complesso.

Se si desidera seguire un corso post-diploma relativamente breve (due o, in pochi casi, tre anni), che abbia una piccola quota di teoria e una gran dose di pratica, che proietti direttamente verso il mondo del lavoro prevedendo anche già l’inserimento in un’azienda, che sia tecnologicamente al passo con i tempi e che dia buonissime garanzie di assunzione, allora l’ITS Academy potrebbe anche essere la scelta giusta.

Di tecnici superiori, ossia di professionisti che sappiano maneggiare le strumentazioni tecnologiche in settori che spaziano dalla meccatronica alle biotecnologie, hanno bisogno le aziende e ha bisogno il nostro sistema Paese. A maggior ragione in un momento storico in cui è ampissimo il divario di competenze tra domanda e offerta di lavoro, e in cui spesso ci si ritrova a essere sovra-qualificati e con un eccesso di preparazione teorica rispetto a ciò che la propria professione effettivamente richiede. Le recenti riforme del sistema ITS e le nuove filiere sperimentali tecnico-professionali indicano, per tutti i colori partitici, la volontà di dare spinta e impulso (e investimenti) a una possibilità formativa ancora troppo poco conosciuta, spesso erroneamente considerata una strada di serie B, che vive tutt’ora un enorme gap di genere e che è in continua crescita, ma a un ritmo ancora troppo basso per garantire la sostenibilità occupazionale delle imprese.

Non è verosimile arrivare agli 800.000 studenti iscritti all’anno, come accade per le Fachhochschulen in Germania (il cui paragone con gli ITS, ripetuto spesso come un mantra, è di fatto poco azzeccato), ma non c’è dubbio che gli Istituti tecnologici superiori siano un’opportunità con un ampio spazio di crescita.

Come per qualunque genere di novità, le resistenze e le opposizioni non mancano, con critiche verso il modello ITS che spaziano dal rischio di privatizzare l’istruzione a quello di impoverire i percorsi formativi privandoli delle parti di riflessione più profonda e concettuale. Ed è sacrosanto che le critiche ci siano, proprio come sarebbe sbagliato sostenere che l’ITS sia una scelta adatta a tutti, o che questi Istituti abbiano già raggiunto la propria completa maturità organizzativa. La scelta, forse la più neutra possibile, è allora quella di continuare a parlare degli ITS, di includerli a tutti gli effetti nelle discussioni e nelle valutazioni. Dal 2022 lo fa TuttoITS, la prima realtà in Italia che con i suoi giornalisti racconta quotidianamente questo mondo, tra tante luci e qualche ombra, e tramite questo libro lo fa anche un’istituzione dell’editoria post-diploma quale è Alpha Test, a cui non possiamo che essere grati per il coraggio di questa iniziativa, che è culturale e politica assieme.

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Gianluca Dotti
Coordinatore editoriale TuttoITS
Giornalista e fisico, specializzato in tecnologia, scienza e imprese innovative. Coordinatore editoriale di TuttoITS.
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