Un programma fitto di incontri con esponenti del mondo istituzionale di scuola, imprese e ricerca. Il dibattito sugli ITS sul tema “ITS Academy: le migliori offerte dalle imprese per sviluppare molteplici talenti”, in Fiera a Verona. Ecco la prima parte.
Quali sono le previsioni nella domanda di competenze per un mondo del lavoro in trasformazione? Un cambiamento sostanziale con la creazione di nuovi profili professionali, crescita nell’occupazione più elevata nei settori, con alto potenziale nella eco-compatibilità e digitalizzazione. Proprio a questo porterà il Green Deal europeo, la strategia dell’Unione europea per arrivare alla neutralità climatica entro il 2050, assieme a 2,5 milioni di posti di lavoro in più nell’UE entro il 2030.
In questo contesto l’istruzione terziaria professionalizzante, in Italia rappresentata dagli ITS Academy, svolge un ruolo di accompagnamento fondamentale alla grande transizione in atto.
Come dimostrato, gli studenti ITS ricevono una formazione che li rende in grado di sviluppare conoscenze, abilità e competenze – oltre a modi di pensare – acquisite lavorando a stretto contatto con le aziende.
Paola Frassinetti al Ministero dell’istruzione e del merito
Il sottosegretario di Stato Paola Frassinetti ha ripercorso la legge sugli ITS Academy, approvata all’unanimità dopo aver realizzato che in Italia mancava un istituto simile alle altre nazioni. “C’è stata qualche difficoltà in Senato per problematiche relative ai ruoli delle università e delle Regioni – ha spiegato – risolte perché il segreto sono le sinergie“.
Per innescare il meccanismo virtuoso per cui gli ITS possano centrare l’obiettivo dell’occupazione “devono infatti convivere Fondazioni ITS, Regioni, università e imprese del territorio. Ora è il momento del collegamento tra ITS e orientamento; dobbiamo fornire un indirizzo attrattivo“. E ancora, “qui a JOB&Orienta ho visto le ottime esperienze degli ITS di Veneto e Lombardia, naturalmente mi riferisco a chi ho avuto modo di incontrare“.
Secondo Frassinetti serve inoltre una comunicazione sugli ITS, per spiegare cosa sono questi istituti a tutti e colmare il gap nella conoscenza.
Cos’è l’innovazione? Gli ITS al Maker Fair Roma
Massimiliano Colella, direttore generale di Innova Camera-Azienda, speciale della Camera di Commercio di Roma, ha parlato di Maker Fair Roma, la più grande manifestazione europea dell’innovazione. In particolare ha sottolineato l’interesse della Fiera per il mondo della scuola e degli ITS. Un interesse che si è tradotto in un coinvolgimento crescente, “dai 5mila ragazzi delle scuole medie superiori coinvolti nel 2013 – spiega – si è passati ai 28mila del 2019“. Senza contare che ogni anno gli studenti degli ITS Academy presentano alla fiera dell’innovazione i propri prototipi, realizzati con il sostegno finanziario del Ministero dell’Istruzione e del merito.
La transizione tecnologica in corso sta avendo e avrà un impatto enorme e se questi cambiamenti epocali non verranno assorbiti dalle scuole non si potrà essere pronti per i nuovi scenari lavorativi. “Noi facciamo capire ai ragazzi, all’interno di Maker Fair, cosa significa innovazione; si fa esperienza di IOT (internet of things), IA (intelligenza artificiale) e tecnologia; si tocca con mano e ci si confronta con i ricercatori e le aziende. La bellezza dei progetti che arrivano alla nostra manifestazione deve essere questa: fare cose utili, fatte bene, comprensibili e inclusive. Se l’innovazione non è inclusiva non è tale“.
Gli ITS in questo svolgono un ruolo fondamentale perché connettono tecnologia e creatività e “noi italiani abbiamo la capacità di creare prodotti belli, sostenibili e inclusivi“.
Qual è il motore degli ITS?
Per Fabrizio Manca, direttore generale degli ordinamenti scolastici del Miur, “gli ITS sono un cambio di paradigma del sistema formativo nazionale” dal punto di vista organizzativo e della didattica che è orientativa ed esperienziale.
Gli studenti si formano negli ambienti di lavoro, il 60% delle docenze è affidato al mondo produttivo e oggi l’Italia può contare 128 Fondazioni ITS Academy con oltre 700 corsi attivi. Continua Manca: “in questi dieci anni di attività, costantemente, l’80% dei diplomati ha trovato occupazione a distanza di un anno dal diploma; oltre il 90% di questi diplomati ha trovato lavori coerenti con il percorso di studi fatto“.
Qual è il motore del sistema? Lo stretto rapporto degli ITS con il mondo del lavoro e delle imprese e la co-progettazione didattica: “ciò che non siamo riusciti a fare con l’alternanza scuola-lavoro, poiché non siamo riusciti a contaminare la scuola col mondo del lavoro“.
Nella seconda parte del report sull’incontro, parleremo degli interventi su ITS e Progetto 4.0 in partnership con le aziende di Selena Brocca, coordinatore del progetto Upskill 4.0 dell’Università Cà Foscari, Maria Rita Spada, fisica, divulgatrice di temi su scienza e tecnologia, Antonella Zuccaro, prima ricercatrice INDIRE – responsabile della struttura di ricerca ITS.