Più ponti, meno muri: l’auspicio si adatta bene anche al sistema formativo italiano e in particolare a quello della formazione terziaria superiore.
Università e ITS possono dialogare e costruire passerelle vantaggiose per i protagonisti dell’offerta, ovvero gli studenti. Ma per farlo ci vuole co-progettazione: e così, Rete ITS Italia – l’Associazione Nazionale delle Fondazioni ITS Italiane – ha siglato due convenzioni che renderanno più elastica e sinergica la relazione tra Istituti Tecnologici Superiori e atenei telematici italiani per favorire una maggior integrazione dei percorsi.
Ma andiamo con ordine.
Un vero e proprio progetto pilota, ITS University, nascerà grazie alla convenzione che Rete ITS Italia ha stipulato con Universitas Mercatorum, l’Ateneo telematico del Sistema delle Camere di Commercio, che offre formazione principalmente a professionisti che lavorano ma, al contempo, puntano a conseguire un titolo accademico “frequentando” i corsi on line. La sinergia tra i due attori consentirà di realizzare percorsi formativi integrati per gli studenti che frequentano il primo e il secondo anno di un ITS Academy: con i crediti formativi ottenuti (fino a 120, ndr) sarà possibile iscriversi al termine del biennio formativo, al terzo anno dei corsi universitari di Unimercatorum, in linea con l’area di studi di appartenenza.
L’accesso alle attività formative avviene online, grazie alla piattaforma didattica digitale dell’Ateneo che è sempre accessibile.
Ma favorire la transizione tra i due segmenti non è l’unico obiettivo della sinergia tra i due enti, che punta anche allo sviluppo di corsi di aggiornamento e specialistici, allo svolgimento di attività di orientamento, all’attivazione di stage e tirocini.
La formazione è il tema centrale, ma non manca anche un focus sul mondo del lavoro con l’obiettivo di avviare un servizio di Job placement per accelerare l’integrazione tra formazione e lavoro in maniera concreta e la creazione di un tavolo permanente di concertazione sul mondo del lavoro, anche ai fini di affrontare temi caldi come la riqualificazione delle aziende, la formazione, l’informazione e il coinvolgimento partecipato.
L’associazione nazionale delle Fondazioni ITS italiane, confermando il suo obiettivo di collaborare con le università per sostenere il passaggio degli studenti ITS che vorrebbero conseguire un diploma di laurea, ha stretto una collaborazione con l’Università Telematica degli Studi Iul: l’ateneo, promosso da un consorzio composto da due soggetti pubblici, si pone come un “punto di riferimento per l’apprendimento permanente, col fine di innalzare i livelli di istruzione, migliorare e riqualificare competenze di soggetti già occupati e contrastare l’analfabetismo funzionale e digitale“.
Le due realtà vogliono collaborare per mettere a punto le iniziative più opportune per favorire il passaggio degli studenti ITS alla formazione accademica nell’ambito dei corsi di laurea erogati dall’ateneo.
Iul valuterà i percorsi formativi erogati e realizzati dagli ITS interessati, anche al fine di consentire il riconoscimento dei crediti maturati dagli studenti nell’ambito dei suoi percorsi universitari. Le agevolazioni però – per chi compie il salto – si estendono anche al piano economico, rispetto alla quota di iscrizione prevista a regime dall’Università. Inoltre, l’impegno è anche volto, da parte di Iul verso gli ITS, alla progettazione e realizzazione di corsi di formazione singoli in modalità e-learning.
Entrambi gli accordi hanno durata triennale, guardando quindi a un orizzonte breve-medio molto concreto, per realizzare le iniziative e valorizzarne in un tempo coerente i reciproci vantaggi.
Le intese strette da Rete ITS Italia con gli atenei informatici hanno più di una valenza: dimostrano che non solo ITS e università non sono antagonisti, ma possono dialogare e allearsi per strutturare al meglio percorsi di formazione e di carriera.
Un messaggio interessante arriva sicuramente al popolo degli ITS: la scelta di una formazione tecnologica superiore è spesso mirata a un accesso in tempi più brevi al mondo del lavoro, rispetto a un percorso più lungo come quello accademico, ma un’opzione non esclude l’altra, posto che maturando i crediti opportuni grazie ai percorsi integrativi si accede per direttissima a una fase più avanzata della corsia universitaria.
Più in generale, inoltre, in un sistema di lifelong learning, è giusto aprirsi alle opportunità che il sistema offre, senza confinarsi nelle scelte compiute quindici o cinque anni prima. Ma per farlo, servono le giuste passerelle tra segmenti della formazione. Come sottolineato da Giovanni Cannata, rettore di Universitas Mercatorum, l’iniziativa “offre agli studenti la flessibilità necessaria per perseguire i propri obiettivi educativi […]. La collaborazione strutturale tra Rete ITS Italia e Unimercatorum, che ha già visto alcune collaborazioni specifiche in passato, è un passo avanti per il futuro dell’istruzione superiore in Italia, e ci auguriamo che sia di ispirazione per ulteriori iniziative simili“.
Ma le convenzioni stipulate da Rete ITS Italia e gli atenei telematici dimostrano anche la volontà, nei fatti, del sistema di dialogare con altri attori dell’ecosistema italiano e in particolar modo con il mondo accademico che rispecchia, in questo caso, anche una maggiore flessibilità di accesso e fruizione della didattica (grazie all’elemento telematico).
Insomma, ITS e università non sono competitor ma “soggetti diversi e spesso complementari di una filiera formativa nazionale“, una visione ricca di potenziale ma che troppo spesso sfugge.