I mutamenti del clima e l’impatto ecologico che hanno le nostre attività economiche ci stanno spingendo verso un futuro diverso, fondato su tecnologie innovative che assicurano un maggior rispetto dell’ambiente. Che ruolo possono avere gli ITS nel fenomeno della transizione ecologica? Per entrare nel merito dell’argomento abbiamo fatto alcune domande a Michele Bergonzi, direttore dell’ITS Move Academy, istituto che sta attraversando un’importante fase di sviluppo proprio in questa direzione e che – non a caso – appartiene all’area della mobilità sostenibile.
Michele Bergonzi, che cosa ci porterà verso un futuro più sostenibile?
“Virare verso la transizione sostenibile ed ecologica è oggi una priorità urgente. Affinché possa avvenire questo mutamento è fondamentale l’impegno non solo delle imprese, ma anche delle istituzioni e dei cittadini. Le soluzioni per i maggiori problemi del nostro tempo ci sono; alcune sono perfino semplici. Ma richiedono un mutamento radicale nelle nostre percezioni, nel nostro modo di pensare, nei nostri valori. E non c’è dubbio che oggi siamo all’inizio di un processo di cambiamento basilare della visione del mondo, un cambiamento di paradigmi radicale quanto la rivoluzione copernicana.
“Virare verso modelli sostenibili è una sfida complessa, che richiede un cambiamento non solo delle
nostre abitudini, dei consumi, ma anche dei modelli organizzativi, di business, di sviluppo. Si tratta soprattutto di cambiare profondamente la nostra percezione, il nostro modo di pensare, e la prospettiva sul mondo: cominciare a vederlo come costituito da flussi e relazioni, da dinamiche circolari e da interdipendenze: da un’ecologia“.
Come si possono inserire gli ITS in questo processo di cambiamento?
“Il modello ITS risponde bene alle esigenze della transizione ecologica. Per esempio gli ITS sono in grado di rispondere alla crescente richiesta di tecnici superiori nei settori della mobilità sostenibile e della logistica integrata. Tutto il team di ITS Move Academy è orientato a formare giovani che sappiano comprendere la transizione in atto, capaci di portare valore e innovazione alle aziende fin da subito, e sostenere la competitività imprenditoriale del nostro paese.
“In particolare, formiamo professionisti in grado di comprendere e ottimizzare i flussi di persone, merci e dati, lungo tutta la catena globale di produzione del valore. Siamo partner di oltre 200 imprese del territorio e le aiutiamo a innovarsi e interpretare la transizione sostenibile dei propri processi. Siamo una comunità di apprendimento, un centro di ricerca e innovazione sulla mobilità sostenibile, la logistica integrata e la supply chain 4.0“.
Quali passi ulteriori sono da compiere per rafforzare il ruolo degli ITS nella transizione ecologica?
“I ragazzi stanno apprezzando la formazione offerta dagli ITS. Tuttavia, il modello ITS non è ancora noto a sufficienza per il potenziale che ha: se ne parla troppo poco. In Italia la rete ITS vede all’attivo circa 20mila studenti, contro gli 800mila della Germania, e un fabbisogno del tessuto industriale italiano di 500mila persone. I margini di crescita ci sono tutti. Peccato che nel percepito delle famiglie sembra che dopo il diploma l’università sia l’unica scelta possibile nella costruzione della propria carriera, l’unica alternativa al lavoro. Ma non è così: l’offerta ITS ha quattro oggettivi punti di forza”.
E quali sono questi punti di forza della formazione presso un ITS rispetto ad altri percorsi che conducono al mondo del lavoro?
“La formazione presso un ITS coniuga teoria e pratica, colmando il gap che l’università sconta ancora, cioè la lontananza dal mondo del lavoro. Nel corso di un biennio ITS sono previsti due stage curricolari, che insieme alle lezioni in aula e nei laboratori completano e velocizzano l’apprendimento sul campo e la presa di coscienza delle dinamiche relazionali di un contesto lavorativo.
“I docenti presso gli ITS sono per l’80% dei professionisti del settore. Inoltre, in ITS Move Academy offriamo un servizio di coaching individuale che segue lo sviluppo di ogni studente e lo porta a un inserimento adeguato alle proprie aspirazioni. L’offerta ITS forma profili tecnici altamente richiesti dalle imprese. E il placement dei nostri studenti lo dimostra: è pari al 96% a un anno dal diploma. Data la strategicità delle competenze che si apprendono in ITS, il costo per le famiglie e gli studenti è molto inferiore a una retta di un master universitario. È come se ogni nostro studente potesse contare su una borsa di studio che copre l’85% dei costi, grazie al finanziamento del Fondo Sociale Europeo”.
Se vuoi approfondire come prepararsi per iscriversi presso un ITS del settore mobilità sostenibile, leggi l’articolo.