I mestieri del futuro? In molti casi non esistono ancora o, meglio, il tempo dirà quali sono. Nell’arco di quindici anni, il successo dei social media ha creato profili che un tempo non esistevano e oggi sono ricercatissimi: chi assumeva un social media manager nel 2007? Tuttavia, alcune macro-dinamiche incidono sulla creazione e distruzione di posti di lavoro, come ricordava anche il report del World Economic Forum “The Future of Jobs Report 2023” che esplorava come lavoro e competenze evolveranno nei prossimi cinque anni. Le aziende intervistate, più di 800 in oltre 40 economie mondiali, concordano che a incidere nettamente sulla creazione di posti di lavoro saranno gli investimenti che facilitano la transizione verde delle imprese, una più ampia applicazione degli standard ESG e catene di fornitura sempre più localizzate.
Posto che i ruoli in più rapida crescita sono quelli connessi alla tecnologia, alla digitalizzazione e alla sostenibilità, per gli studenti degli ITS le buone notizie non mancano visto che numerose aree della formazione tecnologica superiore intercettano proprio questi trend (efficienza energetica, mobilità sostenibile, meccanica, tecnologia dell’informazione e comunicazione).
Tuttavia, se le competenze hard nel tempo possono cambiare, complice anche un’accelerazione tech sempre più intensa, alcune skills, più soft, sono destinate a restare.
La capacità di gestire un budget, il mindset imprenditoriale, l’attenzione alla ricaduta delle prassi aziendali su tutti i portatori di interessi, soprattutto nei territori di riferimento delle imprese, non tramonteranno. Anche perché sono le aziende a voler più idee e visioni dai dipendenti, come testimoniano i programmi di Corporate Entrepreneurship che vengono lanciati per coinvolgere le persone già presenti nel perimetro aziendale. Come cogliere queste occasioni se non si è competenti anche dal punto di vista finanziario e imprenditori di se stessi? Come essere credibili, nelle proposte di business, se si trascurano temi come le questioni ambientali e le questioni sociali?
Anche per questo motivo, UniCredit ha deciso di scommettere sull’estensione al mondo ITS dell’iniziativa Startup Your Life, il programma gratuito della Banking Academy ESG Italy di UniCredit, in collaborazione con Skuola.net, Another Brick e sostenuto dalla Rete ITS Italia, dedicato proprio agli istituti tecnologici superiori per accrescere le competenze relative ai temi dell’educazione finanziaria, della gestione del denaro, della sostenibilità integrale, dei principi ESG e dell’imprenditorialità, oltre che per orientarsi nelle prime fasi di ingresso nel mondo del lavoro.
Cosa trovano, gratuitamente, in ITS Startup Your Life gli istituti e gli studenti?
Una piattaforma digitale realizzata da Another Brick Build your life che permette loro di utilizzare strumenti formativi con un linguaggio semplice e diretto, utile ad accrescerne consapevolezza e competenze; l’intervento in aula di esperti di UniCredit e di volontari dell’associazione Unigens; una sezione interamente dedicata all’ingresso nel “Mondo del Lavoro” sviluppata da Skuola.net per maturare competenze e consapevolezza sugli elementi utili a muovere i primi passi nel mondo del lavoro, anche con riferimento alle differenze tra lavoro dipendente e autonomo.
Il percorso modulare, fino a 16 ore online e quattro in presenza con i volontari, è progettato per fornire gli strumenti necessari alla realizzazione di scelte consapevoli in ambito finanziario e professionale: si parla quindi di budget, busta paga, tassi di interesse, mutui, investimenti, business plan, sostenibilità. Ma perché farlo?
Come sottolineato da Ivana Neffat, Coordinatrice Banking Academy Program – ESG Italy UniCredit, “siamo partiti da studi che ci indicavano alcune competenze trasversali strategiche per il mercato del lavoro e per esprimere in modo attivo la propria cittadinanza. Per questo abbiamo costruito un percorso che allena competenze finanziarie, imprenditive e sulla sostenibilità. Saper gestire il denaro è una leva importante di inclusione sociale e professionale. Impostare un business plan, quantificare il budget di cui ho bisogno per lanciare un progetto o una micro impresa, negoziare un aumento o la parte economica della mia assunzione, gestire i miei guadagni perché possano crescere nel tempo e permettermi di realizzare piccoli o grandi progetti sono azioni importanti nel percorso professionale di tutti noi. Inoltre lo sviluppo di un mindset imprenditoriale è sempre più rilevante in un contesto lavorativo che muta velocemente. Infine le competenze legate alla sostenibilità, forse le più importanti: non solo perché sono molto richieste dalle organizzazioni, ma soprattutto perché hanno un impatto sul mondo migliore e giusto che voglio creare per me, per la mia generazione, per le generazioni future“.
ITS Startup Your Life non vuole quindi solo erogare competenze ma incidere sulla capacità dei giovani che frequentano gli ITS di stare nel mondo, e nell’azienda, con un’attitudine proattiva e self confident, tanto più se volessero andare oltre il ruolo di dipendenti e pensare a un business in proprio.
E se è vero che la cittadinanza è a suo modo una skill, il format promosso da UniCredit può essere anche volano di inclusione e riduzione dei gap, soprattutto in quelle aree del paese dove i giovani scontano una competenza finanziaria più bassa rispetto alla media. Come sottolineato da Daniele Grassucci, Direttore e Co-founder di Skuola.Net “purtroppo non tutti gli studenti hanno la possibilità di sviluppare competenze economico-finanziarie nell’ambito dei percorsi educativi formali: a scuola come all’università, non esistono ad oggi programmi obbligatori e standardizzati. In uno scenario sociale e lavorativo fluido nonché complesso come quello attuale, ai giovani sarà richiesta sempre più padronanza degli strumenti finanziari più avanzati e una attitudine imprenditoriale sempre più marcata, il tutto senza dimenticare l’attenzione alla sostenibilità. Questa consapevolezza ha guidato la nostra azione nello sviluppo dei contenuti di ITS Startup Your Life, con l’obiettivo di rendere accessibili concetti complessi in ambito finanziario e lavorativo anche a coloro che li fronteggiano per la prima volta senza averne esperienza in ambito familiare, che è uno dei luoghi dove spesso avviene la trasmissione (o la non trasmissione) di queste competenze“.
Formazione secondaria, ceto sociale e provenienza geografica influiscono anche sull’alfabetizzazione finanziaria. Grazie a un programma come ITS Startup Your Life, la formazione terziaria può contribuire a colmare dei deficit che, come detto, limitano non solo il lavoro ma anche la cittadinanza.