Arriva il primo sì alla nuova filiera dell’Istruzione tecnico-professionale in cui gli Istituti Tecnologici Superiori avranno un ruolo di primo piano. Mercoledì 31 gennaio l’aula del Senato ha approvato il disegno di legge (ddl) presentato dal ministro dell’Istruzione e del merito Giuseppe Valditara. I voti favorevoli sono stati 101, i contrari 41 e gli astenuti 5. Il provvedimento ora passa alla Camera dei deputati per ricevere l’ok definitivo.
Il testo tra le altre cose prevede che a decorrere dall’anno scolastico 2024/2025, la filiera sarà costituita “dai percorsi sperimentali del secondo ciclo di istruzione, dai percorsi formativi degli ITS Academy, dai percorsi di istruzione e formazione professionale e da quelli di istruzione e formazione tecnica superiore”.
Come spiegato in aula dalla relatrice, la senatrice di Fratelli d’Italia Ella Bucalo, la filiera intende “realizzare l’interconnessione che deve necessariamente sussistere tra l’offerta formativa e il sistema delle imprese, attraverso la ridefinizione e l’ampliamento dei contenuti dell’offerta formativa, in modo tale che essi contribuiscano costantemente alle competenze, alle esigenze economico sociali e soprattutto alle caratteristiche dei territori”.
Il provvedimento disciplina “le modalità di accesso agli ITS Academy da parte dei soggetti che hanno concluso i percorsi quadriennali previsti per il conseguimento di un titolo di diploma professionale”. L’accesso diretto agli Istituti Tecnologici Superiori “da parte dei soggetti che hanno concluso il percorso quadriennale costituisce uno degli aspetti fondamentali e soprattutto innovativi del provvedimento”, ha ricordato Bucalo.
Le modifiche
Durante l’esame in commissione Cultura del Senato sono state approvate una serie di modifiche al testo presentato da Valditara. In particolare ha ottenuto il via libera un emendamento della relatrice che prevede l’istituzione del Comitato di monitoraggio nazionale per la filiera formativa tecnologico-professionale. Il Comitato, sulla base degli esiti del monitoraggio, potrà proporre “l’aggiornamento dei profili di uscita e i risultati di apprendimento dei percorsi sperimentali della filiera formativa tecnologico-professionale”.
Approvata anche una proposta – sempre a firma Bucalo – con cui si dà la possibilità alle Regioni di “aderire alla filiera formativa tecnologico-professionale” assicurando la “programmazione dei percorsi della filiera formativa tecnologico-professionale”.
Inoltre è stato approvato un emendamento a prima firma del presidente della commissione Cultura e senatore della Lega Roberto Marti che istituisce al ministero dell’Istruzione e del merito (Mim) il Fondo per la promozione dei campus della filiera formativa tecnologico-professionale per la progettazione di “fattibilità tecnico economica volta alla realizzazione degli interventi infrastrutturali, con una dotazione di 10 milioni di euro per l’anno 2024 e 5 milioni di euro per ciascuno degli anni 2025 e 2026”.
Le reazioni
“Si tratta di una riforma molto attesa dalle scuole e dal mondo produttivo e in cui questo governo crede fortemente”, ha dichiarato il ministro dell’Istruzione e del merito Giuseppe Valditara. “Avremo una filiera della formazione tecnica e professionale di serie A, che potrà contare sul potenziamento delle discipline di base e sull’incremento di quelle laboratoriali e professionalizzanti, sul maggior raccordo fra scuola e impresa, ma anche sulla maggiore internazionalizzazione e ricerca”.
“Non si tratta dunque di ridurre di un anno i programmi alle superiori ma di avere programmi rivisti e potenziati su 4 anni, mantenendo inalterato il numero dei docenti e dunque avendo più insegnanti per classe. Il nostro obiettivo è che i giovani abbiano la preparazione adeguata per trovare più rapidamente un impiego qualificato e che le imprese abbiano le professionalità necessarie per essere competitive”, ha aggiunto Valditara.
“Con questa riforma ci sarà una maggiore interazione con le imprese e la possibilità di istituire dei veri e propri Campus per creare poli formativi legati alle esigenze specifiche dei territori. L’obiettivo prioritario per questo Governo è quello di ottenere per i nostri studenti diplomi sempre piu’ qualificati che li mettano in grado di trovare facilmente la loro occupazione”, ha commentato invece la sottosegretaria all’Istruzione Paola Frassinetti.
Il ddl Valditara “avrà effetti molto pesanti e strutturali sulla nostra scuola e sulla nostra società, eppure ancora una volta è completamente calato dall’alto, senza condivisione con il mondo dell’istruzione, che subirà un impatto deformante con ripercussioni molto negative”, ha dichiarato nell’aula di Palazzo Madama il senatore del Pd Francesco Verducci, componente della commissione Cultura.
Critiche sono arrivate anche dal capogruppo del Movimento 5 stelle in commissione Cultura Luca Pirondini. “Questo è un disegno di legge sul quale si doveva cercare una più ampia condivisione con il mondo della scuola, rimandandone nel frattempo l’attuazione. Invece, si sono di fatto respinte quasi tutte le proposte emendative sostanziali della minoranza in nome del principio del facciamolo subito e facciamolo male”, ha affermato in aula Pirondini.
“La riforma dell’istruzione tecnico secondaria presentata dal ministro Valditara, la cosiddetta 4+2, è l’ultimo tassello di un puzzle più ampio che riguarda la filiera della formazione tecnica e delle scienze applicate del nostro Paese; una filiera costruita su tre pilastri che sono – lo ricordo – la riforma degli ITS, la riforma dell’orientamento scolastico e la 4+2”, ha dichiarato in aula il senatore di Azione Marco Lombardo.
“La valorizzazione dell’istruzione tecnico professionale serve ad assicurare competitività al Paese e qualità ai nostri giovani, superando uno stigma radicato nel nostro Paese che scoraggia gli studenti a scegliere i percorsi dell’istruzione tecnica”, ha aggiunto Lombardo.