È agli ultimi posti nelle classifiche internazionali per numero di laureati occupati: 38% rispetto alla media italiana del 63% e a quella europea dell’85%. E ha il primato negativo per tasso di iscrizione fuori regione di studenti universitari. Stiamo parlando della Basilicata che, leggendo le stime Eurostat, sembra essere vittima di un mancato protagonismo giovanile nel mercato del lavoro regionale.
Di ITS in Basilicata ce n’è uno, per ora
Della situazione lucana abbiamo parlato per TuttoITS con Giuseppe Paternò, presidente del primo e unico ITS della Basilicata. Dedicato all’efficienza energetica, questo Istituto Tecnico Superiore è nato nell’ottobre del 2018 grazie a un team che oggi si compone di 46 soci (21 fondatori e 25 partecipanti). Spiega Paternò: “all’interno della Fondazione di questo ITS abbiamo le sigle più importanti dell’imprenditoria, come Confapi Matera, Confindustria Basilicata e Cna Matera. A breve, aderiranno anche Coldiretti e altri. Siamo in contatto con aziende ed enti di ricerca in 9 regioni: oltre alla Basilicata, Campania, Lazio, Abruzzo, Marche, Emilia Romagna, Toscana, Lombardia e Liguria”.
Il corso erogato è finalizzato a formare la figura di Tecnico superiore per la gestione e la verifica di impianti energetici ed è seguito attualmente da 25 studenti. I docenti coinvolti sono una trentina. A maggio partirà il III ciclo di studi. Peraltro, la scadenza per presentare la domanda quest’anno è ormai prossima: il 29 aprile.
La startup Purity
Quello della Basilicata è un ITS che ha importanti legami anche con paesi esteri come Svizzera, Iran e Argentina. Continua Paternò: “il nostro sogno è dare vita a un percorso formativo internazionale. Siamo una regione piccola ma con una grande potenzialità: diventare un laboratorio di esperienze pilota”.
Ne è un esempio la startup Purity, supportata e incoraggiata dall’ITS lucano, che combina fonti rinnovabili e meccanica per fornire acqua potabile, energia, connettività e servizi tele-medicali. “Purity – dice Paternò – produce 67 kilowatt di potenza da pannelli fotovoltaici di ultima generazione. All’occorrenza la startup può essere anche equipaggiata con mini-centrali a biomassa e micro generatori eolici ad asse verticale, aumentando la potenza elettrica del 70%. Inoltre fornisce energia elettrica 24 ore su 24, anche di notte e in condizioni di maltempo. Lo storage può avvenire con batterie a sale, ad acqua o a idrogeno”.
Secondo Paternò, la rivoluzione di cui la Basilicata ha bisogno è contaminare i giovani lucani. “Quando si abita in una piccola regione come la nostra, il concetto di raccomandazione o segnalazione per trovare un posto di lavoro sotto casa è molto frequente. Noi, invece, abbiamo bisogno di una visione culturale ad ampio respiro. Insomma, vogliamo fare un salto di qualità”.
L’ITS Efficienza Energetica mira a formare gli studenti in studi strategici e a garantire loro opportunità di lavoro. Paternò continua: “nel nostro territorio, ricco di materie prime come il petrolio, le grandi imprese operano affidandosi a figure tecniche esterne”. Proprio per questo il presidente intende sviluppare l’attività formativa attraverso percorsi ITS. “Devono essere i nostri giovani a esportare il sapere e le eccellenze della nostra terra. Questa è la missione che vogliamo portare avanti, affinché nessuno possa dire di non assumere i giovani locali perché impreparati. Draghi vede in noi l’università della professione, che finalmente troverà spazio nella nuova riforma. Noi stiamo lavorando per garantire un’occupazione certa e duratura, grazie anche alla collaborazione con importanti player come Stellantis ed Eni”.
Il progetto ConLab per emancipare la Basilicata
Il plus che l’ITS lucano ha originato è un progetto di emancipazione e mobilità sociale per eliminare quella povertà educativa che ha contribuito a portare la regione Basilicata tra gli ultimi posti, a livello nazionale, per abbandono scolastico e alfabetizzazione.
“I vescovi lucani hanno invitato l’università Cattolica di Milano e la fondazione Toniolo a collaborare con ITS Basilicata”, aggiunge Paternò. “Grazie al progetto ConLab, la Cattolica mette a disposizione i suoi laboratori nei vari settori dell’energia, sia per sviluppare attività di ricerca sia per avviare nuove startup con i giovani del territorio. In questa fondazione vigono due principi importanti: trasparenza e meritocrazia“, precisa. “Voglio fare conoscere i nostri progetti. Non temo che qualcuno possa prenderli e svilupparli per conto suo. Riguardo la meritocrazia penso che, in un momento di crisi importante come questo, siano i talenti a rigenerare l’economia del territorio. Per questo, dobbiamo dare spazio a chi merita, affinché possa aiutare le persone meno fortunate e con meno talento. Il mio impegno, e quello della Fondazione, è quello di garantire un futuro ai nostri giovani, cui non dobbiamo chiedere la luna ma solo quello che è possibile. Perché un futuro bello ma che non si realizza non è futuro. Parallelamente, però, noi intendiamo lavorare anche sui sogni. Perché senza di loro non avremmo costruito la prima e unica Fondazione ITS lucana”.
Secondo il segretario generale della Uil Basilicata Vincenzo Tortorelli, ciò in cui la regione deve impegnarsi è “disegnare per tempo i profili richiesti, in stretta collaborazione con il mondo imprenditoriale, e operare per costruirli”, come ha raccontato a Vulturenews.
Tortorelli ha sottolineato l’importanza di creare, grazie agli ITS, Università e Centri di Ricerca lucani collaboranti in un ecosistema industriale in grado di rapportarsi alle esigenze dei player presenti. Conclude il segretario generale della Uil: “Gli ITS rappresentano un’opportunità importante, perché mettono in connessione politiche d’istruzione, formazione e lavoro con le politiche industriali. Se ben articolato, questo sistema riserverebbe grandi opportunità per il rilancio economico”.