Il via libera definitivo al disegno di legge (ddl) presentato dal ministro dell’Istruzione e del merito Giuseppe Valditara sulla cosiddetta filiera tecnologico-professionale “4+2” è sempre più vicino.
Mercoledì 3 luglio infatti la commissione Cultura di Montecitorio ha concluso la votazioni degli emendamenti riferiti al provvedimento in cui gli Istituti Tecnologici Superiori avranno un ruolo di primo piano, conferendo il mandato per l’aula al relatore, il deputato di Fratelli d’Italia Fabio Roscani. Adesso quindi l’assemblea della Camera esaminerà il ddl, pronto a ricevere l’ok finale del Parlamento.
Il testo di Valditara tra le altre cose prevede che, a decorrere dall’anno scolastico 2024/2025, la filiera sarà costituita “dai percorsi sperimentali del secondo ciclo di istruzione, dai percorsi formativi degli ITS Academy, dai percorsi di istruzione e formazione professionale e da quelli di istruzione e formazione tecnica superiore”. Il disegno di legge del Governo era stato approvato in prima lettura dal Senato lo scorso 31 gennaio e non ha subito alcuna modifica durante l’esame in commissione.
Le opposizioni avevano presentato numerosi emendamenti che sono stati respinti uno dopo l’altro dalla maggioranza. Nell’ultima seduta dedicata al ddl il capogruppo del M5s in commissione Cultura Antonio Caso ha criticato il provvedimento, rilevando come modifichi “radicalmente la missione dell’istruzione pubblica che, nel caso della formazione tecnologico-professionale, sarà sottoposta all’ingerenza delle aziende coinvolte anche nella formazione degli studenti”.
Cosa prevede il testo
La nuova filiera sviluppa un percorso di studi combinato nel quale la durata dei percorsi di scuola secondaria di secondo grado per gli istituti tecnici e professionali viene ridotta da 5 a 4 anni, consentendo poi l’accesso agli ITS Academy per gli ulteriori 2 anni di formazione.
Durante l’esame in commissione Cultura del Senato sono state approvate una serie di modifiche. In particolare ha ottenuto il via libera un emendamento che istituisce il Comitato di monitoraggio nazionale per la filiera formativa tecnologico-professionale. Il Comitato, sulla base degli esiti del monitoraggio, potrà proporre “l’aggiornamento dei profili di uscita e i risultati di apprendimento dei percorsi sperimentali della filiera formativa tecnologico-professionale”. Approvata anche una proposta con cui si dà la possibilità alle Regioni di “aderire alla filiera formativa tecnologico-professionale” assicurando la “programmazione dei percorsi della filiera formativa tecnologico-professionale”.