La situazione degli ITS in Toscana

ITS, Nardini: “serve un impegno più forte sull’orientamento”

L'assessora regionale all'Istruzione e formazione racconta in un'intervista a TuttoITS la situazione degli Istituti Tecnologici Superiori in Toscana

Una fotografia della situazione degli ITS Academy in Toscana. TuttoITS ha intervistato Alessandra Nardini, assessora regionale all’Istruzione e formazione. Un’occasione per poter parlare di vari aspetti che riguardano gli Istituti Tecnologici Superiori, a partire dalla riforma

Gli ITS Academy erano tra i protagonisti del Next Generation Fest che si è svolto a ottobre. Ci può raccontare qualcosa dell’evento?  

In quell’occasione abbiamo provato a raccontare quelle che sono le opportunità che offriamo alle giovani generazioni. C’è stato anche spazio per le Fondazioni ITS: abbiamo raccontato l’esperienza degli Istituti Tecnologici Superiori, dando loro la possibilità di poter divulgare materiale informativo. 

In più c’è stata la possibilità per le ragazze e per i ragazzi che avevano terminato questi percorsi negli ultimi anni di vedersi rilasciato un attestato. Come Regione Toscana abbiamo voluto dare questo riconoscimento proprio a dimostrazione di quanto teniamo e crediamo in questa esperienza che a nostro avviso riteniamo virtuosa e su cui, anche negli ultimi anni, stiamo cercando di potenziare il nostro impegno”.

Qual è la situazione degli Istituti Tecnologici Superiori in Toscana? 

Ci sono nove fondazioni ITS attive sul territorio toscano. A inizio legislatura erano sette. Abbiamo dato vita a due nuove possibili fondazioni: una è diventata l’ITS Academy che si occupa di Ict e di tutta la parte relativa all’informatica, mentre l’altra fondazione riguarda l’edilizia e il sistema casa. 

Le fondazioni attive coprono ognuna un’area tecnologica diversa. Questo ci consente anche di dare risposte al bisogno di profili altamente qualificati dal punto di vista tecnico-tecnologico che tutto il sistema economico-produttivo del nostro territorio ci richiede.

In questo momento abbiamo messo in campo un bando che ha consentito il cofinanziamento di ben 51 percorsi ITS che stanno partendo o sono partiti in questi mesi. Noi ci auguriamo che si possa raggiungere il numero minimo di allievi e di allieve per far partire ogni percorso. 

Siamo poi impegnati in una campagna di comunicazione proprio per raccontare quelli che sono i percorsi ITS, perché quello che rileviamo è ancora oggi, in generale, una scarsa conoscenza“.

A poco più di un anno dalla sua approvazione in Parlamento che cosa ne pensa della riforma sugli ITS? 

Abbiamo dato un contributo nella fase di stesura della legge. Nel complesso do un giudizio positivo sulla riforma. Stiamo lavorando con il ministero, laddove ovviamente interpellati, nel dare un contributo nella redazione dei decreti attuativi, che sono quelli che danno “gambe” a questa riforma.

Come Regione Toscana avevamo chiesto di dare risposte ad alcune questioni specifiche sulle aree tecnologiche. Penso ad esempio alla richiesta che avevamo fatto sul tecnico del marmo, perché in un territorio come il nostro questa poteva essere una figura interessante. Purtroppo non è stata accolta questa nostra proposta ma ci è stato detto di curvare la figura prevista già nell’area tecnologica di riferimento sulla meccatronica rispetto a questa particolare vocazione“. 

Qual è l’interlocuzione che avete con il ministero dell’Istruzione sul tema degli ITS?

Non do un giudizio positivo sulle modalità di interlocuzione con il ministero. Non tanto su questo tema specifico, ma piuttosto sulle altre misure che si stanno mettendo in campo. Come Regione Toscana ci stiamo opponendo tenacemente alle modalità del dimensionamento scolastico volute dal ministro Valditara. Inoltre non mi convince neanche la riforma degli istituti tecnici e professionali che viene proposta. 

Sul tema ITS si tratta di una riforma che è nata prima. Il lavoro che si sta facendo ci ha visti comunque interloquire”. 

Come si possono far conoscere meglio gli Istituti Tecnologici Superiori sui territori? 

Io credo che serva un impegno più forte sull’orientamento. Nei percorsi di orientamento bisogna includere anche gli ITS Academy, raccontare quali sono i percorsi post-diploma.  

Occorre far capire che gli Istituti Tecnologici Superiori non sono percorsi di serie b.  Si tratta di un’alternativa che consente di acquisire competenze spendibili nel mondo del lavoro e anche molto ricercate”. 

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Riccardo Pieroni
Collaboratore
Giornalista. Mi occupo soprattutto di politica, economia e criminalità organizzata. Ho co-fondato il portale L'Eclettico. Lavoro per l'agenzia di stampa parlamentare Public Policy e collaboro con Famiglia Cristiana e Good Morning Italia.
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