Di Giulia Armeni per UniverCity del 17 settembre 2024
La Fondazione ITS Academy Meccatronico Veneto dopo 15 anni ha un nuovo presidente. Si tratta di Francesco Nalini, AD del gruppo Carel Industries con sede a Brugine (Padova). Nalini, che guida ora il nuovo consiglio di amministrazione, succede al primo presidente – oggi emerito – Luigi Rossi Luciani.
Una sfida impegnativa e stimolante quella accolta da Nalini (che può contare sulla solida presenza del direttore generale Giorgio Spanevello): dalla nuova sede all’ex caserma Borghesi al potenziamento dei corsi e dei profili formativi.
L’ITS Meccatronico è partito, a Vicenza, nel 2011. Cos’è cambiato da allora?
Progressivamente, vediamo che c’è oggi molta più consapevolezza sul sistema ITS, che è più conosciuto da famiglie, ragazzi e aziende, molto più rispetto a tredici anni fa. C’è ancora molto da fare, naturalmente, ma essere passati da una sola classe di 20 studenti ad oltre 800 attuali è un grande risultato. È cambiata, inoltre, la percezione generale a livello sociale del mondo Its. Con la crisi e con il calo demografico, ci si sta rendendo conto che i nostri giovani devono essere formati sempre più in modo mirato e accurato: di qui ai prossimi anni diventerà ancora più importante a causa della scarsità di competenze e talenti.
A suo parere, politica e istituzioni stanno facendo abbastanza per promuovere gli ITS?
Le risorse, grazie al Pnrr, ci sono, su questo nulla da dire (l’Academy Meccatronico Veneto ha ricevuto oltre 13 milioni e 700mila euro per lo sviluppo delle attività e 7 milioni di euro per la nuova sede e i laboratori, ndr). Quello che c’è da fare è però lavorare molto sull’orientamento, alle scuole superiori senz’altro ma anche già alle medie. È fondamentale promuovere il sistema ITS tra ragazzi e famiglie e tra gli stessi docenti. Bisogna poi insistere su altre peculiarità già presenti nel sistema ITS, come l’aumento dei contratti di apprendistato di terzo livello. Una soluzione di cui beneficiano tutti: i ragazzi, che ancora finché studiano hanno già un lavoro e uno stipendio. E le aziende, che già conoscono e formano il personale che poi potranno inserire stabilmente. Questa, credo, è una delle chiavi del successo dell’ITS.
Negli ultimi tempi si sta cercando di incentivare la presenza femminile. Come si fa?
Partiamo dicendo che oggi la presenza di ragazze ai corsi dell’ITS Meccatronico è scarsissima. Su 800 ragazzi si contano sulle dita di una mano, penso. Ma penso al tempo stesso che potremmo averne molte di più. Anche in questo caso dobbiamo puntare molto sull’orientamento del medio e nel lungo termine, per riuscire a scardinare quelli che sono i pregiudizi ancora molto resistenti sulla formazione tecnica e le donne. Motivo per cui daremo vita ad azioni concrete nel breve termine, come il finanziamento di borse di studio ad hoc per le studentesse.
Parliamo della nuova sede, all’ex caserma Borghesi. Quali sono le tempistiche per l’insediamento?
L’anno prossimo, entro la fine del 2025, riusciremo ad uscire dalla sede all’istituto Rossi e ad entrare, finalmente, in una location bella e prestigiosa, adatta ad accogliere un polo meccatronico che è un unicum in Italia.
Quali sono i nuovi corsi in programma?
La cifra sarà, come sempre, la flessibilità. Per tutti i corsi e ancor più per quelli nuovi, ascolteremo le imprese per capire qual è il settore, l’area, in cui c’è più esigenza di formazione e preparazione.
Ricapitolando, quali sono gli obiettivi della Fondazione per i prossimi anni?
Riassumendo, coinvolgere sempre più aziende, promuovere l’apprendistato, aumentare la presenza femminile e adeguare la richiesta formativa in base alle esigenze delle imprese. Ma, anche, intensificare il dialogo con l’università, che non deve essere vista come una concorrente. Ci sono delle possibilità interessanti di sinergia e collaborazione, a cominciare dal recupero dei ragazzi che, per vari motivi, non completano il percorso accademico e che possono trovare un’alternativa valida nell’alta formazione post diploma.