Di quali elementi è composto il lavoro del futuro? A quali esigenze deve saper rispondere per continuare ad attrarre i più giovani?
Sono le domande che sono emerse durante l’evento “Forti come l’acciaio“, organizzato a Brescia dal Gruppo Athesis nell’aula magna dell’HDemia Santa Giulia – ITS Machina Lonati. Le risposte a queste domande arrivano dal coinvolgimento di diversi interlocutori, dalla contaminazione tra ambiti differenti e dalla diretta partecipazione degli studenti dell’ITS Machina Lonati.
Perché nella definizione delle professioni del futuro, occorre inserirsi nel solco della tradizione, ma poi aprirsi a nuovi spunti e alle nuove esigenze. E di questa evoluzione deve tener conto anche la formazione, per sapere attrarre e per potere orientare nuovi studenti. Ne abbiamo parlato con Paolo Rizzetti, direttore di ITS Academy Machina Lonati, un Istituto Tecnologico Superiore. Perché, già a partire dalla formazione, la persona deve essere al centro.
Commistioni ed emozioni: un mondo del lavoro che cambia
“L’evento Forti come l’Acciaio è stato inedito e rilevante soprattutto per la capacità di riunire e far dialogare diversi ambiti. Siamo partiti dall’ambito della meccanica, che si inserisce nella tradizione bresciana, per poi arricchirlo di concetti che mai prima erano stati toccati in questo settore“, ha commentato Rizzetti.
Durante l’evento, l’ITS Machina Lonati ha portato la sua visione di arte, moda, marketing, organizzazione aziendale e sostenibilità. Sono gli elementi su cui basa tutta la formazione dei giovani che decidono di iscriversi presso questo istituto, fortemente legato alle tradizioni e alle necessità del territorio ma al contempo innovatore.
“Lo scopo della giornata era appunto offrire visioni trasversali e uscire dal canone e dallo stereotipo. Gli interlocutori ci sono riusciti molto bene, toccando diversi argomenti e settori. È stato un confronto interessante“, ha continuato Rizzetti.
Un altro aspetto importante è stata la nuova visione del mondo del lavoro che è emersa. “Il lavoro dà soddisfazione quando ne capisci la finalità, cioè quando si comprende che cosa scaturisce e può nascere dal proprio operato. Vedere la prospettiva che c’è oltre il proprio lavoro pratico e ripetitivo è importante“. È un aspetto importante, a cui il mondo del lavoro sta facendo sempre più attenzione.
“I giovani cercano sempre di più un lavoro che abbia requisiti diversi rispetto al passato. Il lavoro deve essere un’occupazione e un ambiente che fa star bene. Deve essere basato sulla forza che solo un team sa dare, ma che abbia piena considerazione delle persone. Il lavoro oggi deve offrire un obiettivo, oltre all’attenzione alla sostenibilità e all’ambiente. Sono questi elementi che incuriosiscono e attraggono i giovani, che li portano a scegliere e a impegnarsi“.
Come ITS Machina Lonati prepara i giovani al mondo del lavoro
Di fronte a simili cambiamenti come si deve porre la formazione? “Il nostro modo di fare formazione nasce nel rispetto delle esigenze del territorio. Abbiamo inserito corsi nuovi nella nostra proposta e rispondono alle richieste delle aziende e del mercato del lavoro. Questa è un’attenzione che rende i nostri corsi funzionali, nel senso che rendiamo possibile il fatto che un giovane che si iscrive presso il nostro istituto possa lavorare proprio nell’ambito che preferisce. Ci danno ragione i numeri: il 90% dei nostri studenti trova lavoro a un anno dalla conclusione del ciclo di studi e i numeri di iscritti sono cresciuti del 45% in due anni. E l’obiettivo è quello di crescere ancora“, racconta Rizzetti.
Ma non è solo questione di numeri e scelte ben ponderate. La strategia impostata dall’ITS Machina Lonati è quella di mettere al centro la persona, durante tutto il percorso di formazione.
“I nostri iscritti, per il 50%, provengono da esperienze pregresse. Sono persone che hanno abbandonato l’università o che l’hanno conclusa ma poi non hanno trovato lavoro. Oppure sono persone che hanno già tentato una o più esperienze lavorative. C’è quindi bisogno di un sostegno motivazionale importante durante il percorso di formazione. Questi sono giovani che hanno provato frustrazioni o che hanno capito che hanno esigenze e motivazioni diverse, che non possono essere disattese“.
Sostenere e motivare per preparare i giovani al mondo del lavoro
La risposta dell’ITS Machina Lonati per sostenere i ragazzi che decidono di intraprendere la formazione presso il loro ITS è quella di mettere a disposizione un tutor per ogni corso.
“Il tutor è una figura chiave già durante la selezione, perché è fondamentale partire con le buone motivazioni. Poi, però, non abbandona i ragazzi durante tutto il percorso. Li motiva, li sostiene nella frequenza, nella preparazione degli esami e del materiale. Infine, è una figura chiave nel momento della scelta dell’azienda in cui frequentare un tirocinio. In questa fase, il tutor ha il compito di capire le realtà che i ragazzi sognano, le esperienze che si aspettano di fare, se hanno la possibilità di allontanarsi da casa. Presso il nostro ITS tutto il percorso è guidato e cerca di valorizzare la persona, per offrirle piena soddisfazione dal mondo del lavoro“, commenta Rizzetto. “Per entrare nel mondo del lavoro non sono sufficienti le competenze tecniche. Occorre anche allenare la capacità di stare in un contesto e comprenderne le evoluzioni. Questo è il compito del tutor“.
Presso ITS Machina Lonati è grande l’attenzione al benessere delle persone. Cosa rara per questo livello di istruzione, è stato attivato anche uno sportello di ascolto. “Dopo la pandemia, ci siamo accorti che i ragazzi hanno un grande bisogno di attenzione perché quel contesto li ha resi molto fragili. C’è bisogno di un sostegno che li aiuti a costruirsi o a ricostruirsi“.
La persona è parte di una rete
Non basta però rimanere concentrati su se stessi per avere successo nel mondo del lavoro. Occorre guardarsi attorno e non essere ciechi di fronte alle esigenze dell’ambiente in cui si è inseriti. È ben chiaro anche a Machina Lonati questo concetto, tanto che fa parte di diverse reti: la rete Lombardia, la rete Nazionale ITS e la rete dei servizi alle imprese. “Siamo aperti a qualsiasi opportunità di confrontarsi e coordinarsi“, conferma Rizzetti.
E per rimanere su un tema molto attuale aggiunge: “penso che perfino i soldi del Pnrr non possano avere ricadute solo sugli ITS, ma vadano spesi anche per rafforzare il territorio, le aziende e le altre istituzioni scolastiche“.