In Parlamento

ITS, il “ddl Valditara” sulla sperimentazione 4+2 è pronto per l’aula del Senato

Lo scorso 21 dicembre la commissione Cultura di Palazzo Madama ha concluso l'esame del disegno di legge del Governo

Il disegno di legge (ddl) del Governo che interviene sulla nuova filiera dell’istruzione tecnico-professionale – con un ruolo di primo piano per gli ITS Academy – è pronto per essere esaminato dall’assemblea del Senato e ricevere l’ok in prima lettura.

Giovedì 21 dicembre la commissione Cultura di Palazzo Madama ha conferito il mandato per l’aula alla relatrice, la senatrice di Fratelli d’Italia Ella Bucalo. Il ddl presentato dal ministro dell’Istruzione e del merito Giuseppe Valditara era stato approvato il 18 settembre in Consiglio dei ministri.

Il testo tra le altre cose prevede che a decorrere dall’anno scolastico 2024/2025, la filiera sarà costituita “dai percorsi sperimentali del secondo ciclo di istruzione, dai percorsi formativi degli ITS Academy, dai percorsi di istruzione e formazione professionale e da quelli di istruzione e formazione tecnica superiore”. 

Si tratta di una riforma ambiziosa molto attesa dalle scuole e dal mondo produttivo e in cui questo governo crede fortemente. Avremo una filiera della formazione tecnica e professionale di serie A, grazie al potenziamento delle discipline di base e all’incremento di quelle laboratoriali e professionalizzanti; sarà più forte il raccordo fra scuola e impresa, si punterà molto anche sulla internazionalizzazione e sulla ricerca”, ha affermato Valditara. 

Il nostro obiettivo è che i giovani abbiano la preparazione adeguata per trovare più rapidamente un impiego qualificato e che le imprese abbiano le professionalità necessarie per essere competitive. Valorizziamo lo straordinario capitale umano rappresentato dai nostri giovani, diamo al sistema Paese la possibilità di correre“, ha aggiunto il ministro. 

Durante l’esame in commissione Cultura sono state approvate una serie di modifiche al testo dell’Esecutivo. In particolare ha ottenuto il via libera un emendamento della relatrice che prevede l’istituzione del Comitato di monitoraggio nazionale per la filiera formativa tecnologico-professionale. Il Comitato, sulla base degli esiti del monitoraggio, potrà proporre l’aggiornamento dei profili di uscita e i risultati di apprendimento dei percorsi sperimentali della filiera formativa tecnologico-professionale”.  

Approvata anche una proposta – sempre a firma Bucalo – con cui si dà la possibilità alle Regioni di “aderire alla filiera formativa tecnologico-professionale assicurando la “programmazione dei percorsi della filiera formativa tecnologico-professionale”.

Inoltre è stato approvato un emendamento a prima firma del presidente della commissione Cultura e senatore della Lega Roberto Marti che istituisce al ministero dell’Istruzione e del merito (Mim) il Fondo per la promozione dei campus della filiera formativa tecnologico-professionale per la progettazione di fattibilità tecnico economica volta alla realizzazione degli interventi infrastrutturali, con una dotazione di 10 milioni di euro per l’anno 2024 e 5 milioni di euro per ciascuno degli anni 2025 e 2026”.  

Mentre l’emendamento presentato dal senatore del Partito democratico Andrea Crisanti che puntava a istituire delle borse di studio per gli studenti degli Istituti Tecnologici Superiori è stato trasformato in un ordine del giorno.     

Il dibattito

Durante i lavori in commissione Cultura i gruppi parlamentari si sono espressi sui contenuti del ddl. La senatrice Cecilia D’Elia, capogruppo del Partito democratico in commissione, ha criticato la “decisione di avviare la sperimentazione a partire dall’a.s. 2024-2025”, valutandola “affrettata e improvvisata, tenuto conto della ristrettezza dei tempi e in particolare della circostanza che le iscrizioni al prossimo anno scolastico dovranno essere effettuate già nel mese di gennaio”. 

Per il senatore Mario Occhiuto, capogruppo di Forza Italia in commissione, il disegno di legge rappresenta “una tappa significativa e improcrastinabile di riqualificazione dei percorsi di formazione professionale del nostro Paese, cui viene riconosciuto un ruolo paritario rispetto agli altri percorsi di istruzione secondaria”. 

Mentre il capogruppo del Movimento 5 stelle in commissione Luca Pirondini ha rilevato come non “siano stati accolti gli emendamenti qualificanti presentati dalla propria parte politica”. In particolare le “proposte che miravano a superare la durata quadriennale dei percorsi sperimentali in esame, a posticiparne l’avvio, ad evitare di affidare la valutazione delle competenze individuali all’Invalsi, nonché a prevedere un coordinamento unitario a livello nazionale volto a contrastare l’eccessiva frammentazione regionale”.

Secondo il capogruppo della Lega in commissione Andrea Paganella è stato fatto un lavoro importante. C’è stato un proficuo confronto in commissione che, pur nel rispetto delle ineludibili differenze fra i gruppi, ha consentito di “definire un testo estremamente valido a beneficio dei ragazzi e del mondo del lavoro”.

Mentre la relatrice Ella Bucalo ha rivendicato la scelta di “introdurre percorsi sperimentali di durata quadriennale, peraltro imprescindibile al fine di adeguare il sistema formativo nazionale agli standard europei e, più in generale, di superare l’importante criticità costituita dal ritardo con il quale i giovani accedono al mondo del lavoro o agli studi universitari”.  

La sottosegretaria all’Istruzione e al Merito Paola Frassinetti, che ha seguito per conto del Governo i lavori in commissione, ha spiegato la finalità dell’intervento legislativo: far sì che i “giovani possano acquisire le competenze richieste dal mercato del lavoro”. 

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Riccardo Pieroni
Collaboratore
Giornalista. Mi occupo soprattutto di politica, economia e criminalità organizzata. Ho co-fondato il portale L'Eclettico. Lavoro per l'agenzia di stampa parlamentare Public Policy e collaboro con Famiglia Cristiana e Good Morning Italia.
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