L’introduzione della “sperimentazione di percorsi quadriennali nell’ambito della filiera tecnologico-professionale affianca e non sostituisce la riforma degli istituti tecnici quinquennali, che sarà attuata a partire dall’anno scolastico 2026/27, e nemmeno l’offerta formativa degli istituti professionali”.
Lo evidenzia il Consiglio superiore della pubblica istruzione (Cspi) nel parere sullo schema di decreto relativo alla filiera formativa tecnologico-professionale per l’anno scolastico e formativo 2025/26. Il parere era stato approvato a maggioranza lo scorso 2 dicembre.
La filiera, introdotta con un disegno di legge approvato a fine luglio dal Parlamento, è costituita dai percorsi sperimentali del secondo ciclo di istruzione, dai percorsi formativi degli ITS Academy, dai percorsi di istruzione e formazione professionale (IeFp) e da quelli di istruzione e formazione tecnica superiore (Ifts). In sostanza viene sviluppato un percorso di studi combinato nel quale la durata dei percorsi di scuola secondaria di secondo grado per gli istituti tecnici e professionali viene ridotta da 5 a 4 anni, consentendo poi l’accesso agli Istituti Tecnologici Superiori per gli ulteriori 2 anni di formazione.
La filiera tecnologico-professionale “si inserisce all’interno di un articolato e organico sistema di riforme del sistema nazionale di istruzione e formazione e dell’istruzione terziaria previste dal Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr)”, si legge nel testo.
Il Cspi ricorda come lo schema di decreto “rinnova per l’anno scolastico 2025/26 la possibilità di attivare, da parte degli istituti tecnici e professionali del sistema nazionale di istruzione e formazione, la sperimentazione quadriennale nell’ambito della filiera tecnologico-professionale, dando continuità alla sperimentazione avviata nell’anno scolastico 2024/25 e introducendo alcuni elementi di novità, in coerenza con le avvenute modificazioni normative”.
L’istituzione della filiera formativa tecnologico-professionale e la sua sperimentazione “esprimono l’intento di creare un coordinamento strutturato, obiettivi comuni e una dimensione organizzativa e didattica innovativa, capace anche di orientare le scelte formative, creando un legame tra offerta formativa e mondo produttivo”. Il Consiglio superiore della pubblica istruzione spiega come la filiera sia “finalizzata a proporre alle studentesse e agli studenti un’offerta formativa in ambito tecnologico-professionale e un sistema integrato che agevoli la prosecuzione degli studi nei percorsi di istruzione terziaria degli ITS Academy, con il conseguimento finale, in sei anni, di un titolo di alta specializzazione tecnica”.
Al fine di “favorire il successo formativo e di contrastare il fenomeno della dispersione scolastica” lo schema di decreto prevede l’accesso alle classi sperimentali anche per “le studentesse e gli studenti delle classi prime e seconde provenienti da percorsi quinquennali del medesimo indirizzo di studi e di studenti provenienti da percorsi di istruzione secondaria di secondo grado quinquennali previa valutazione positiva del consiglio di classe, tenuto conto della programmazione didattica e della correlazione tra il percorso di provenienza e quello sperimentale, dando attuazione alla possibilità di passaggi fra percorsi diversi”.
Il Cspi mette però “in guardia” il ministero dell’Istruzione e del merito (Mim), rilevando come “la ristrettezza dei tempi a disposizione delle scuole per la predisposizione e presentazione delle proposte progettuali, suggerisce per i prossimi anni di emanare il decreto di avvio della sperimentazione con maggiore anticipo”. Ciò permetterà alle scuole di avere “tempi più distesi per la progettazione e per la messa in atto di iniziative di presentazione alle famiglie della nuova offerta formativa”.