Dalla sperimentazione 4+2 alle misure per favorire la conoscenza degli ITS Academy tra gli studenti. Dagli investimenti previsti dal Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) alla formazione dei docenti.
TuttoITS ha intervistato Valentina Aprea, ex deputata e responsabile del dipartimento Istruzione di Forza Italia. Aprea nella passata legislatura ha seguito da vicino la riforma che ha ridefinito la governance degli Istituti Tecnologici Superiori.
Che cosa ne pensa della sperimentazione 4+2 prevista dal disegno di legge approvato a luglio dal Parlamento?
“Sono molto favorevole a questa sperimentazione e spero che presto diventi anche revisione ordinamentale. Con il disegno di legge si apre una pagina nuova della formazione professionalizzante del nostro paese. È giunto il momento per la scuola italiana di abbracciare nuove prospettive per far fronte all’educazione e all’istruzione del terzo millennio, che richiedono appunto una trasformazione profonda degli ordinamenti e delle filiere per vincere le sfide e cogliere l’opportunità di un mondo in rapido cambiamento.
Il 4+2 può portarci a sperimentare nuove prospettive per ripensare l’intera filiera, superando la distinzione e soprattutto la separazione fra istruzione tecnica e professionale.
Perchè le filiere possano funzionare occorre che le scuole secondarie superiori e gli ITS Academy della stessa filiera comincino a lavorare insieme. Ad esempio bisogna lavorare sulla coerenza dei percorsi, visto che attualmente c’è molta differenza. Va favorito il passaggio dai titoli di studio alle qualifiche professionali, predisponendo misure personalizzate di messa a livello di tutti gli studenti che avranno accesso poi agli Istituti Tecnologici Superiori dopo il quadriennio.
Inoltre è necessario definire e sperimentare modelli organizzativi che favoriscano il lavoro congiunto dei docenti, cercando di coinvolgere i giovani ricercatori dell’Università, con particolare attenzione ai Politecnici”.
Sono passati ormai più di due anni dall’entrata in vigore della riforma che ha ridefinito la governance degli ITS Academy. Quale bilancio si può fare?
“Direi un ottimo bilancio. In un tempo relativamente breve sono stati varati tutti i decreti attuativi, anche grazie all’ottimo lavoro del presidente Guido Torrielli che è stato affiancato da Rete ITS Italy e ha portato a definire in tempi rapidi le dieci aree tecnologiche di intervento.
Non dimentichiamoci poi che c’era l’urgenza in questa prima applicazione anche di stanziare le somme del Pnrr destinate a questo tipo di formazione terziaria-professionalizzante non accademica. Mi pare che molto sia stato fatto.
Certamente stiamo registrando un aumento di iscritti. Questa era la prima sfida, forse la più ambiziosa ed è quella per cui dovremmo lavorare ancora. Arrivare a 20mila tecnologi all’anno è una sfida che è tutta ancora da raccogliere ma siamo sulla buona strada”.
Quali azioni andrebbero messe in campo per favorire la conoscenza degli Istituti Tecnologici Superiori?
“Abbiamo bisogno assolutamente di tornare ad investire nell’orientamento fin dagli ultimi anni della scuola del primo ciclo, mi riferisco alla seconda e terza classe della scuola secondaria superiore di primo grado. È quello lo snodo che deve essere rafforzato rispetto a tutta una serie di prospettive di nuova formazione e nuove professioni.
Inoltre occorre formare i docenti, i quali devono conoscere i nuovi ITS Academy e la ricerca delle nuove professionalità, oltre a sapere che cosa significhi oggi formarsi in Italia da tecnologi. Serve poi un grande lavoro di formazione e informazione anche nelle ultime classi della scuola secondaria superiore perchè ci possa essere più libertà nella scelta e nella valorizzazione dei talenti conoscendo bene l’alto livello di specializzazione degli Istituti Tecnologici Superiori.
Tra le tante iniziative che stanno aiutando le scuole, gli studenti e le famiglie nel favorire la conoscenza dei percorsi ITS ci sono anche gli eventi fieristici che vengono organizzati in tutto il Paese. Ad esempio il 28 e 29 ottobre si svolgerà a Milano l’evento di ExpoTraining, dove avremo l’onore di ospitare tantissimi ITS. È previsto anche un seminario dove cercheremo di far vedere a giovani e docenti le professioni del futuro”.
Secondo lei il mondo ITS ha bisogno di ulteriori atti normativi?
“Vi è la necessità di realizzare a pieno la riforma. Ad esempio bisogna intervenire sui campus. Si tratta di quella realtà territoriale che mette insieme tutti gli istituti secondari superiori di ogni tipo, i percorsi ITS, alcuni dipartimenti universitari e il mondo imprenditoriale. Il campus studia, progetta e governa il presente e il futuro del territorio, con il superamento definitivo dell’autoreferenzialità di ogni sistema e una forte affermazione della circolarità dei sistemi e della contaminazione degli stessi”.