Una netta contrarietà al modello ordinamentale previsto dalla riforma sugli ITS Academy entrata in vigore quasi un anno fa. Un provvedimento che “inquadra gli ITS come strutture formative al servizio di specifiche aziende”.
È la posizione espressa dalla Flc Cgil durante l’incontro dello scorso 8 giugno tra i sindacati e i rappresentanti del ministero dell’Istruzione e del merito (Mim) sulla sperimentazione di un nuovo modello di istruzione tecnica e professionale.
Durante il confronto si è parlato anche dei tre decreti attuativi della riforma firmati dal ministro Giuseppe Valditara nelle scorse settimane. “Inoltre il Mim ha illustrato un ulteriore decreto ministeriale di prossima emanazione, di cui ha riassunto i contenuti, relativo ai requisiti e agli standard minimi per il riconoscimento e l’accreditamento degli ITS Academy, nonché i presupposti e le modalità per la sospensione e la revoca dell’accreditamento”, fa sapere la Flc Cgil.
La sigla sindacale ha ricordato come “a fronte dei numerosi incontri, soprattutto con le Regioni, che si sono svolti a ritmo serrato nel mese di maggio, le parti sociali sono state convocate solamente dopo una forte richiesta al ministro”. Gli incontri tecnici con gli enti locali hanno “affrontato, da un lato, la definizione delle aree tecnologiche con relativi ambiti e figure professionali e, dall’altro, la ripartizione di ben 700 milioni di euro provenienti dalle risorse del Pnrr”. Per la Flc Cgil “appare singolare che di tutto questo il ministero non abbia fornito alcuna informazione”.
La sigla sindacale ha avanzato diverse richieste al ministero, come la “necessità di avere personale stabile almeno riguardo alle aree tecnico-amministrative, di individuare standard professionali nazionali per coloro che operano come formatori negli ITS e di prevedere l’applicazione di un unico Ccnl di riferimento per i lavoratori impegnati nelle fondazioni”.
Dubbi sono arrivati sulle modalità con cui si stabiliscono i requisiti e gli standard minimi per il riconoscimento e l’accreditamento degli ITS Academy.
“Abbiamo rimarcato le forti criticità dell’intero impianto che prevede che le singole Regioni provvedano, in maniera autoreferenziale, all’emanazione di bandi per la manifestazione di interesse alla costituzione di un ITS, al riconoscimento, all’accreditamento, al mantenimento dei requisiti di accreditamento, alla sospensione dell’accreditamento, alla revoca dell’accreditamento”, spiega la Flc Cgil in una nota.
Va segnalato che dall’incontro con i sindacati è emersa la volontà del ministero di prevedere che gli studenti diplomati in un istituto professionale possano avere un accesso diretto agli Istituti Tecnologici Superiori.