Nel Consiglio regionale del Lazio prosegue l’esame della proposta di legge che mira a unire la formazione proposta dagli ITS Academy e il mondo delle imprese. Come vi avevamo raccontato a luglio si sono svolte diverse audizioni sul testo presentato dal consigliere di Fratelli d’Italia e presidente della commissione Bilancio Marco Bertucci.
Lo scorso 9 ottobre la commissione IX Lavoro, presieduta da Orlando Tripodi (Lega), ha votato gli emendamenti riferiti ai primi tre articoli della proposta di legge. In particolare “l’articolo 1 è stato approvato con quattro emendamenti, il 2 con dodici emendamenti, il 3 con tre emendamenti”, riferisce un comunicato.
“Abbiamo lavorato molto, ora la legge passerà in commissione Bilancio e poi in aula, una grande opportunità per i giovani che vedono ampliata l’offerta formativa“, ha scritto su Facebook lo stesso Tripodi.
“Tra le novità rilevanti che abbiamo introdotto va segnalato senz’altro il mio emendamento sulla base di quanto stabilito dal ministero dell’Istruzione, che apre alla possibilità di erogazione dei percorsi formativi in modalità e-learning e mista”, ha aggiunto il presidente della commissione IX Lavoro.
“E poi la realizzazione degli ITS a promuovere degli Open day formativi in collaborazione con la Regione, le imprese, le istituzioni scolastiche, le università e i soggetti territoriali interessati all’innovazione e alla ricerca. Abbiamo inoltre approvato un emendamento che apre alla collaborazione, oltre che con gli uffici di collocamento, anche alle figure dei consulenti del lavoro per cercare di migliorare e indirizzare l’offerta formativa finalizzata al lavoro”, ha spiegato ancora Tripodi.
La maggior parte degli emendamenti provenivano dalla giunta regionale ed erano stati messi a punto dall’assessore al Lavoro Giuseppe Schiboni, presente in commissione al momento delle votazioni.
Durante i lavori la consigliera regionale del Partito Democratico Eleonora Mattia è intervenuta per chiedere il ritiro della proposta di legge. Secondo Mattia la normativa in esame in questa fase è “praticamente inutile, perché si sovrappone ad altra normativa di livello nazionale sul tema”.
“Lo stesso importante lavoro emendativo dell’assessore, specie sull’articolo 3, aveva proprio il senso di restituire a questa normativa una congruità, ma riuscendo solo parzialmente nell’intento”, ha spiegato in commissione la consigliera regionale del Pd.