L'intervento

ITS Academy, Barone (Ficei): “Formano professionisti con le competenze richieste dalle aziende”

Il portavoce nazionale della Federazione Italiana Consorzi Enti evidenzia come gli Istituti Tecnologici Superiori sono in grado di offrire un percorso post-diploma che "in alcuni casi raggiunge il 98% di diplomati occupati"

Aziende coinvolte in progetti innovativi di Upskill Piemonte

Valorizzare gli Istituti Tecnologici Superiori perché offrono un “percorso di formazione post-diploma che in alcuni casi raggiunge il 98% di diplomati occupati”. A evidenziarlo è Luigi Barone, presidente dell’Asi di Benevento e portavoce nazionale della Ficei, la Federazione Italiana Consorzi Enti Industrializzazione. 

Nel rapporto quotidiano che abbiamo con le aziende riscontriamo continue difficoltà a reperire sul mercato del lavoro dipendenti formati per il ruolo che dovrebbero occupare, alcuni profili di operai specializzati sono assolutamente introvabili”, aggiunge Barone.  

Secondo il portavoce nazionale della Ficei i percorsi formativi e di istruzione vanno il più possibile “connessi e legati alle peculiarità territoriali”. 

Se una “determinata provincia è vocata all’agroindustria è indispensabile che le scuole e le università abbiano percorsi legati a quel tipo di comparto e non certo al sanitario; se un territorio è leader nell’automotive è normale che si preparino i giovani per quel tipo di impiego. Insomma la preparazione dei giovani deve essere legata alle necessità dei territori e non al gusto di lasciare agli stessi un pezzo di carta”, spiega Barone, secondo cui gli ITS Academy possono fornire alcune risposte a un problema molto sentito. 

Negli Istituti Tecnologici Superiori vengono formati “professionisti con le competenze tecniche richieste dalle aziende perché la stragrande maggioranza dei docenti sono i dirigenti delle stesse industrie. Anche in questo caso, però, bisogna attivare corsi utili ai territori e non giusto per farlo”.

Il sistema della formazione troppo spesso, soprattutto in alcune regioni del Mezzogiorno, non forma per davvero i ragazzi ma consente loro soltanto di avere un titolo. Bisogna invertire questo discorso: si faccia la formazione nelle aziende, si individuino percorsi utili ai ragazzi per consentire loro di avere un lavoro, soltanto così eviteremo ulteriori fughe di giovani dal Sud”, conclude il portavoce nazionale della Federazione Italiana Consorzi Enti Industrializzazione. 

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Riccardo Pieroni
Collaboratore
Giornalista. Mi occupo soprattutto di politica, economia e criminalità organizzata. Ho co-fondato il portale L'Eclettico. Lavoro per l'agenzia di stampa parlamentare Public Policy e collaboro con Famiglia Cristiana e Good Morning Italia.
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