Durante queste ultime settimane sono comparsi i nuovi bandi di iscrizione sui siti web di moltissimi degli ITS presenti sul territorio italiano. Infatti sono in fase di avvio i corsi per il biennio 2022-2024. Nella maggior parte dei casi, l’accesso agli ITS è consentito a giovani e adulti in possesso di diploma di scuola secondaria superiore. I candidati possono essere inoccupati, disoccupati oppure occupati. L’unica limitazione per l’iscrizione di questi ultimi risiede nel fatto che c’è la frequenza obbligatoria ai corsi ITS, una condizione che potrebbe essere incompatibile per chi lavora.
In alcuni casi, invece, i bandi riportano limiti di età, come la fascia 18-25 anni o 18-30 anni (ne avevamo già parlato qui su TuttoITS quando abbiamo analizzato cosa richiedono le prove di accesso a un ITS). La domanda sorge quindi spontanea: esiste in generale un limite di età per chi si iscrive a un ITS? Abbiamo posto la questione anche a Indire, per cercare di comprendere se ci sia o meno una regola formale per l’età di accesso agli ITS, ma finora non abbiamo ottenuto risposta.
Le regole regionali
Per approfondire la questione, abbiamo svolto un’analisi a campione tra le regioni d’Italia. Come prima osservazione, possiamo dire che gli ITS che pongono limiti di età per l’accesso sono una minoranza. Svolgendo l’indagine a livello di singola regione, volevamo escludere la possibilità che le regole di selezione fossero legate a particolari scelte regionali. Inoltre, abbiamo considerato anche la possibilità che il limite di età fosse legato al tipo di percorso, cioè all’area tecnologica di appartenenza dell’ITS.
Ebbene, possiamo escludere entrambe le ipotesi: gli ITS che pongono limiti di età per l’iscrizione non seguono né criteri regionali né criteri tematici. Il limite di età, quando presente, non si ripresenta negli altri ITS della regione individuata né negli ITS della stessa area tecnologica.
Un problema economico?
Una possibile spiegazione per l’introduzione del limite di età potrebbe essere di tipo economico. Una persona con un’età più avanzata potrebbe essere un ex-lavoratore o un inoccupato. Uno studente di questo tipo, dal punto di vista di un ITS, è mediamente più rischioso, perché potrebbe lasciare il percorso ITS prima della sua conclusione. È un’eventualità plausibile qualora trovasse un’occupazione adeguata al suo percorso professionale già avviato.
Che cosa significa questo per gli ITS? La rinuncia al percorso di studi corrisponde a una mancata erogazione dei contributi che vengono versati per ciascuno studente che si iscrive a un ITS. È dunque di vitale importanza per gli istituti ridurre il più possibile la fuga degli studenti. E il limite di età all’accesso ai percorsi ITS potrebbe essere una delle strategie applicate per contenere il fenomeno dell’abbandono.
Come anticipato, TuttoITS sta proseguendo la propria inchiesta sul tema: per ora non siamo riusciti a definire se esista una regola effettiva che stabilisca la possibilità di imporre limiti di età all’iscrizione, se si tratti di un vuoto normativo che lascia – all’atto pratico – libertà di manovra o se l’inserimento di un limite d’età rappresenti una strategia al limite dell’ammissibilità. Quel che è certo, invece, è che su questo punto esiste disomogeneità e una certa confusione.